Gordon M. HahnMolti
nella piccola ma non insignificante minoranza di occidentali, tra cui
conservatori statunitensi, che in un modo o nell'altro supporta molte
azioni del presidente russo Vladimir Putin lo fanno spesso
nell'illusione che sia un conservatore. In che misura le posizioni di
Putin sono correlate col conservatorismo occidentale e in quale misura
si differenziano? Putin non è un conservatore, nel senso occidentale o
statunitense del termine. (Né è uno stalinista o restauratore
dell'Unione Sovietica o addirittura della Vecchia Russia. Infatti, Putin
ha appena approvato un nuovo monumento e un museo da costruire nel
centro di Mosca dedicati alle vittime dello stalinismo e del comunismo).
Neo-tradizionalismo russo, non conservatorismo
Anche se alcune delle posizioni di Putin che puntano alla costruzione di un tradizionalismo post-sovietico si sovrappongono alla visione di alcuni conservatori occidentali, Putin è un tradizionalista e statalista russo, piuttosto che un conservatore filo-occidentale. Il nuovo tradizionalismo russo o neo-tradizionalismo di Putin si basa su alcuni principi: (1) statalismo, (2) stabilità, (3) libertà di, e non libertà dalla religione, e (4) conservatorismo culturale e sociale o tradizionalismo.
Anche se alcune delle posizioni di Putin che puntano alla costruzione di un tradizionalismo post-sovietico si sovrappongono alla visione di alcuni conservatori occidentali, Putin è un tradizionalista e statalista russo, piuttosto che un conservatore filo-occidentale. Il nuovo tradizionalismo russo o neo-tradizionalismo di Putin si basa su alcuni principi: (1) statalismo, (2) stabilità, (3) libertà di, e non libertà dalla religione, e (4) conservatorismo culturale e sociale o tradizionalismo.
Statalismo di Putin
Putin è un statalista in politica, economia e questioni socio-culturali. In politica, lo Stato e la stabilità politica hanno quasi sempre la preferenza rispetto alla libertà individuale, quando questi principi si scontrano. Per esempio, se le dimostrazioni pubbliche di massa corrono il rischio di evolvere in violenze o tentativi di rovesciare le autorità, le manifestazioni saranno vietate o limitate. Questo non per dire che non c'è libertà di associazione ed espressione in Russia. Ci sono proteste politiche ovunque in Russia tutti i giorni, e tutti i punti di vista vengono ascoltati sulle radio statali e private, stampa e Internet. Un altro esempio è la volontà dello Stato di bloccare la partecipazione di certi partiti politici alle elezioni per paura che possano destabilizzare il processo legislativo e politico. Un altro è il controllo completo dello Stato sulla radiodiffusione televisiva o "onde radio" nazionale (esclusi televisione via satellitare e Internet), anche se la proprietà di radio, stampa e internet è decentralizzata e comprende i privati. In termini semplici, Putin e molti russi sono disposti a limitare i diritti politici e civili per garantirsi che non vi sia alcun rischio d'instabilità politica. È un approccio che quasi tutti i conservatori statunitensi detestano. Liberali e sinistra russi,
d'altra parte sono molto ansiosi di
controllare i media, soprattutto i talk show radiofonici dominati dai
conservatori, per far valere il politicamente corretto (conformità) su
media, scuole, università e posto di lavoro al fine di garantire
l''imparzialità' e far valere una discriminazione alla rovescia nei
confronti dei maschi bianchi, definendole azioni positive e irruenti. In
questa ultima categoria, Putin non avrebbe certamente spazio. Lo stesso
vale per la 'Putinomics'. Dall'arrivo di Putin al Cremlino nel 2000, il
ruolo dello Stato nell'economia s'è costantemente ampliato. Putin ha
nazionalizzato grandi industrie, creando colossi nazionali e aumentando
la quota dello Stato nell'economia, passando dalla proprietà di
minoranza a quella di maggioranza. Non c'è stato alcun intervento per la
ristrutturazione attraverso la privatizzazione o una significativa
diversificazione settoriale. Le esportazioni di energia (soprattutto
petrolio e gas), risorse naturali (oro, diamanti, carbone) e prodotti
semilavorati (acciaio e altri metalli) sono la maggior parte delle
esportazioni commerciali e delle entrate del bilancio della Russia. Le
eccezioni sono l'industria nucleare (di proprietà statale), agricoltura e
produzione alimentare, dove le industrie private sono altamente
sovvenzionate (come in occidente) dove vere riforme hanno prodotto
industrie competitive a livello mondiale. Indipendentemente da ciò, le
aziende totalmente o parzialmente di proprietà dello Stato rappresentano
circa il 60 per cento del mercato azionario russo, rispetto all'80 per
cento in Cina. Le banche pubbliche controllano oltre la metà delle
attività bancarie della Russia. Nel 2011, il settimanale economico russo
Biznes i Vlast (Business e Potere) ha esaminato la quota dello Stato
delle azioni societarie determinando il livello di partecipazione dello
Stato nei settori economici chiave. La ricerca ha dimostrato che la
partecipazione dello Stato era maggiore nel settore dei trasporti
ferroviari ed oleodotti per petrolio e gas naturale, detenendo il 75 per
cento delle azioni. Altri settori erano i seguenti: aerospaziale e
cantieristica navale 57 per cento, elettricità più del 50 per cento,
produzione di gas naturale 50 per cento, produzione di hardware
elettronico 27 per cento, metalmeccanica 5 per cento, telecomunicazioni
14 per cento, costruzioni 9 per cento, industria del petrolio 23 per
cento, raffinazione del petrolio 8 per cento e produzione di metalli non
ferrosi 3 per cento. Il patrimonio dell'industria siderurgica è
completamente di proprietà privata.
Tuttavia, gran parte del processo di privatizzazione in questi ambiti
si è verificato negli '90, e non sotto Putin. Infatti, nel 2004 il
Cremlino ha nazionalizzato una delle maggiori compagnie petrolifere
russe, la 'Jukos', e nel 2011 Putin ha invertito per la maggior parte la
privatizzazione della produzione e fornitura di energia elettrica,
banco di prova della privatizzazione di importanti settori
dell'economia. Al di là dell'analisi sulla proprietà industriale, ci
sono alcune aree in cui l'economia ha visto una liberalizzazione con
Putin, ma s'è avuta con la modernizzazione guidata dallo Stato, cercando
di evitando che la liberalizzazione economica colpisse la corretta
economia politica e la politica. Questo può essere visto dalle sfere
interessate dalla liberalizzazione: libertà di lavoro, di commercio,
fiscale e libertà dalla corruzione (www.heritage.org/index/Putin è un statalista in politica, economia e questioni socio-culturali. In politica, lo Stato e la stabilità politica hanno quasi sempre la preferenza rispetto alla libertà individuale, quando questi principi si scontrano. Per esempio, se le dimostrazioni pubbliche di massa corrono il rischio di evolvere in violenze o tentativi di rovesciare le autorità, le manifestazioni saranno vietate o limitate. Questo non per dire che non c'è libertà di associazione ed espressione in Russia. Ci sono proteste politiche ovunque in Russia tutti i giorni, e tutti i punti di vista vengono ascoltati sulle radio statali e private, stampa e Internet. Un altro esempio è la volontà dello Stato di bloccare la partecipazione di certi partiti politici alle elezioni per paura che possano destabilizzare il processo legislativo e politico. Un altro è il controllo completo dello Stato sulla radiodiffusione televisiva o "onde radio" nazionale (esclusi televisione via satellitare e Internet), anche se la proprietà di radio, stampa e internet è decentralizzata e comprende i privati. In termini semplici, Putin e molti russi sono disposti a limitare i diritti politici e civili per garantirsi che non vi sia alcun rischio d'instabilità politica. È un approccio che quasi tutti i conservatori statunitensi detestano. Liberali e sinistra russi,
Solo nei campi sociale e culturale molte idee di Putin si avvicinano al conservatorismo occidentale. Difende la libertà religiosa contro i tentativi dei liberali russi di limitarla. Ad esempio, invece di vietare l'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche, il Ministero dell'Istruzione di Putin ha attuato un programma a scelta, per cui i genitori possono scegliere tra corsi di cristianesimo ortodosso, ebraismo, islamismo, buddismo ed etica per i figli. Funzionari statali e cappellani militari comprendono il clero di altre religioni tradizionali della Russia: cristianesimo ortodosso, ebraismo, islamismo, buddismo. Fondi statali finanziando la costruzione di chiese, sinagoghe, moschee e datsan. A dire il vero, Putin ha dato il posto d'onore alla Chiesa ortodossa russa (ROC), ma solo leggermente, e l'80 per cento dei credenti in Russia s'identifica ortodosso russo. In contrasto con la posizione socio-culturale pro-religiosa è la tolleranza di Putin sugli aborti finanziati dallo Stato, un non-problema per la politica russa, retaggio dell'epoca sovietica che i liberali occidentali non contestano. Coerente con la posizione religiosa, Putin ha messo limiti modesti all'omosessualità, in particolare divieto di propaganda di omosessualità e transessualità ai bambini. Per inciso: chiaramente, qualsiasi persona gay sana di mente preferisce vivere in Russia che in molti Paesi islamici repressivi con cui gli Stati Uniti ha stretti legami. Come d'altra parte non ricordo che il presidente degli USA Barack Obama abbia parlato al re saudita della necessità di rispettare i diritti dei gay, tra cui il matrimonio gay, roba da barzellette sul Saturday Night Live. Un settore in cui alcuni conservatori sembrano soffrire d'invidia militare è il loro sostegno, a volte comprensione, per la solida politica estera e le avventure militari di Putin. I conservatori tendono ad essere più aggressivi di liberali e sinistra, mettendo da parte il fatto che certi liberali sono piuttosto aggressivi quando si tratta di interventi umanitari che spesso non hanno un vitale interesse per gli USA. La maggior parte dei conservatori, esclusi libertari e alcuni altri, rispettano il leader disposto a lottare per gli interessi nazionali e la sicurezza del Paese. La critica conservatrice della politica estera del presidente Obama a volte è formulata in termini da 'Almeno Putin difende il suo Paese'.
Conclusione
Putin è un tradizionalista e statalista russo piuttosto che un conservatore di tipo occidentale. Le sue opinioni, se più vicine a quelle dei conservatori statunitensi su questioni sociali, sono molto più vicine alle posizioni liberali e di sinistra statunitensi sull'interferenza dello Stato nell'economia. Putin ha raggiunto nell'economia russa quello che il presidente Obama e altri esponenti della sinistra statunitense ed anche europea possono solo sognarsi, per ora. Anche in politica, Putin è più vicino alla sempre più intollerante sinistra rispetto alla destra. Quindi, in quale maggiore misura le posizioni di Putin corrispondono o differiscono dal conservatorismo? Quest'ultimo appare, con margine considerevole, non conservatore.
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