martedì 24 novembre 2009

E PENSARE CHE C'E', CHI, ANCORA CHIAMA COMUNSTA, NAPOLITANO, DALEMA ETC......

Le radici di un’eresia comunista
di Rossana Rossanda e Luciana Castellina

Il 24 novembre del 1969 si riuniva a Roma in via Botteghe Oscure il Comitato centrale del Partito comunista italiano per radiare Aldo Natoli, Luigi Pintor e Rossana Rossanda. Natoli era stato un antifascista processato nel 1936 e poi dirigente della federazione romana; Pintor era il più brillante giornalista dell’Unità e Rossanda aveva diretto la sezione culturale del partito. «Radiati» voleva essere meno grave che «espulsi», come negli altri partiti comunisti, con l’accusa di tradimento o comunque di indegnità morale. Noi eravamo accusati
di aver costituito una «frazione»; in realtà non avevamo costituito nessuna frazione, non eravamo per nulla clandestini né avevamo cercato sotterranei contatti con altri gruppi di compagni; ma avevamo fatto forse di peggio: pubblicavamo dal giugno precedente un mensile di cultura politica che al primo numero aveva venduto oltre cinquantamila copie, era diretto da Lucio Magri e da me, e firmato da Luigi Pintor, Vittorio Foa, Ninetta Zandegiacomi, Daniel Singer, Enrica Collotti Pischel, Edgar Snow e K.S.Karol, Michele Rago e Lucio Colletti.
Ci era stato richiesto di chiuderlo o modificarne la direzione, e avevamo rifiutato. A quelle del Comitato Centrale seguirono la radiazione di Magri e Luciana Castellina, nonché di quelli che avevano diretto e firmato la rivista e dei membri di diverse federazioni che, quando la questione del manifesto era stata discussa, ci avevano appoggiato.
Il testo completo sull'inserto in edicola martedì 24 novembre, in omaggio con il manifesto

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