martedì 2 febbraio 2010

GLI ORRORI DELLO STALINISMO, HANNO GENERATO UN SENSO CIVILE IN UN POPOLO CHE CREDAVAMO NON POTEVA RECUPERARE.



UN ATTO DI CORAGGIO, CHE DOVREBBE FAR RIFLETTERE, NON SOLO I CORPI DI POLIZIA NEL MONDO, MA SOPRATTUTTO L'OPINIONE PUBBLICA CHE SOPPORTA IN SILENZIO, COME FOSSE SCRITTO DA QUALCHE PARTE CHE, QUESTI RAPPRESENTANO LA
LEGGE ED AD OGNI OCCASIONE, SIA ESSA GIUSTA O MENO SOTTO L'ASPETTO CIVILE E SOCIALE.
CHIEDIAMO A GRAN VOCE L'ISTITUZIONE DI CONTROLLO DA PARTE DEL POPOLO "SOVRANO" SENZA INTERMEDIARI POLITICI O DI CATEGORIA......SEMPLICEMENTE IL POPOLO E VIA IL SEGRETO DI STATO
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Russia, poliziotti-schiavi si ribellano
E’ una nuova patata bollente nelle mani del ministro dell’interno: un gruppo di agenti del corpo speciale di polizia OMON (acronimo per “reparti speciali della milizia”) ha scritto ai capi della polizia moscovita, al presidente Dmitrij Medvedev e alla Procura generale per denunciare la corruzione dei propri dirigenti e le condizioni di lavoro “schiavistico” cui sono costretti: non per la difesa dei cittadini ma al servizio privato di pochi. Non hanno avuto risposta, e si sono rivolti al giornale Novoe Vremja (tempi nuovi), che ha pubblicato un lunghissimo servizio su questa storia.

Un reparto di OMON moscoviti in piazza
A scrivere – secondo un cliché ormai diventato consueto, dopo che altri poliziotti l’hanno fatto negli ultimi mesi – è stato un gruppo di agenti del secondo battaglione OMON di Mosca, firmatisi con nome e cognome, che hanno denunciato in particolare il comandante del battaglione, colonnello Sergej Evtikov. Le accuse non sono diverse da quelle sentite in precedenza: turni pazzeschi, anche di 15 giorni consecutivi, spesso e volentieri da svolgere in strada per 17 ore filate saltando il rancio; e tutto ciò non per fronteggiare la minaccia terrorista o gravissimi pericoli per la cittadinanza, ma solo per far fare bella figura ai capi con la consueta pratica degli arresti a numero fisso. “Almeno tre arresti per turno, se non si vuol perdere una parte consistente della paga”, costituita da incentivi dati a discrezione: col risultato che si arresta chi capita, a caso, pescando sempre soprattutto fra barboni, migranti e poveracci d’ogni tipo. “Nel 2008 abbiamo arrestato, a Mosca, quarantamila persone… e il colonnello Evtikov ci ha detto che per il 2009 l’obiettivo non poteva essere inferiore”.
L’altro aspetto che fa sensazione, nella denuncia degli OMON, è l’uso massiccio e indiscriminato della repressione politica. “Solo nei nostri reparti urbani ci sono duemila uomini che hanno un unico compito: menare il manganello per sciogliere manifestazioni. E a questi duemila si aggiungono i reparti della provincia, controllati personalmente dal ministro degli interni. I colleghi francesi, venuti qui per uno scambio di esperienze, si sono meravigliati moltissimo di questo numero enorme”.
E infine, la corruzione dei capi, che invade ogni aspetto del servizio. I diplomi che consentono di essere promossi vanno pagati personalmente ai capi; questi usano i reparti a loro disposizione per difendere (facendosi pagare profumatamente) uffici e aziende di privati cittadini. Oppure per operazioni di puro e semplice ricatto ed estorsione verso commercianti, soprattutto nei mercati, salvo poi ributtare le colpe sugli agenti, se nel frattempo si mettono d’accordo sul pizzo. Così – raccontano – “viene Evtikov e ci dice: ‘andate al mercato Petrovsko-Razumosvkij e spaccate tutto. Avrete una ricompensa’. Senza nessun ordine scritto, nessun documento, niente. Noi andiamo ed eseguiamo l’ordine. Ma nel frattempo lui si era messo d’accordo con quelli dei banchi, e il risultato è che aprono un procedimento giudiziario contro uno di noi. E il capo gli dice: ’sei un ladro, a me i ladri non servono’. Ma non aveva fatto altro che ubbidirgli!”.
Il ministero dell’interno ha promesso una severa inchiesta interna per accertare se le accuse dei dieci agenti OMON corrispondano al vero. Una promessa che suona come una beffa, dato che tutti sanno che è vero, che le denunce in tal senso provenienti dall’interno della polizia si stanno moltiplicando in modo impressionante. E soprattutto, promettere un’inchiesta suona ridicolo quando è lo stesso ministro dell’interno Rashid Nurgaliyev ad ammettere che il problema della corruzione esiste ed è gravissimo, mentre il presidente Medvedev invita a denunciare ogni episodio di abuso…
di a. d.
pubblicato il 1 febbraio 2010
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