venerdì 19 febbraio 2010

LA RICONOSCENZA ALLO STATO ITALIANO E AL MONDO OPERAIO, DELLA FIAT.

La Fiat non si salva tornando a De Mita

SE FRANCESCO PATERNO' NON DA' I NUMERI, NEMMENO FIORELLO POTRA'
SALVARE GLI OPERAI FIAT ! (In Italia s'intende ! )


IL MANIFESTO BLOG
Dolori e motori dei nostri tempi a cura di Francesco Paternò
  • Dal 2004, la Fiat non ha più avuto aiuti pubblici, dice il presidente del gruppo Luca Cordero di Montezemolo. Vero, incentivi alla rottamazione esclusi e comunque validi per tutti, costruttori stranieri compresi. Ma Montezemolo parlava dell’Italia. Perché all’estero, il suo amministratore delegato Sergio Marchionne è stato il più bravo a farsi dare finanziamenti pubblici. Il più grande. Dal governo di Barack Obama ha ottenuto aiuti per 7 miliardi di dollari con cui salvare la Chrysler (e, se gli andrà bene, probabilmente anche la Fiat). Dal governo serbo ha avuto altri 200 milioni di euro insieme al 67% della nuova società che controlla la Zastava, obiettivo di produzione 200.000 vetture all’anno. Da poco, il governo russo gli ha concesso 2,4 miliardi di euro per produrre lì in joint venture paritaria con Sollers altri 500.000 veicoli. La Fiat si fa Stato con mister 10 miliardi, ma non in Italia. Marchionne preferisce rinunciare al rinnovo degli incentivi e a Termini Imerese. Non ci sono né soldi né cammello, evidentemente. E per una volta dà ragione a Montezemolo.

di fpaterno
pubblicato il 18 febbraio 2010
| Nessun commento »



Nessun commento: