Mentre scrivo e' insopportabile il frastuono prodotto dal volo dei cacciabombardieri; ci passano proprio sopra la testa, a intervalli di 30 secondi circa l'uno dall'altro.
Abito a poca distanza dalla base aerea di Decimomannu (confidenzialmente XMANNU) a pochi km da Cagliari, in Sardegna.
Quando i voli si intensificano, e' come un segnale, agghiacciante, che ci sono esercitazioni in grande stile (che coprono mezza Sardegna tra cielo, terra e mare), oppure c'è aria di trasferimento verso le zone di guerra.
Qui da poco si inizia a parlare del grande inquinamento prodotto dalla base in tanti anni: per un raggio di circa 10 km l'acqua delle falde dei pozzi agricoli e domestici e' inservibile, sia per l' agricoltura che per le faccende domestiche.
Per quanto riguarda l'inquinamento acustico, una recente notizia parla di grosse percentuali di malati di depressione nei paesi intorno alla base, percentuali che niente hanno in rapporto con altri paesi più distanti dove questo fenomeno non avviene.
Per capire meglio di cosa si tratta, pensate che due persone che si parlano devono aspettare in silenzio il passaggio che dura circa 30 secondi, altrimenti devono strillare per farsi sentire l'un l'altro.
E' chiaro che molti ci hanno fatto l'abitudine: si può definire come "insorgenza di tolleranza a uno stimolo nocivo" ma questo ha un prezzo in termini di salute psichica e fisica.
A sostegno della presenza militare aerea italiana e dei paesi NATO diverse sono le giustificazioni: portano economia al territorio, e' comunque una presenza di difesa in caso di attacco (da parte di chi?), occupano civili e militari della zona, quindi posti di lavoro, percio' bisogna sopportare.
Non so bene, ma e' stato fatto una valutazione approssimativa del tempo occorrente per bonificare i poligoni di tiro (parti della Sardegna bellissime chiuse chiaramente): richiederebbe anni.
Sto trattando la base di Decimomannu, perche' della base del Salto di Quirra (Perdasdefogu), dove viene chiunque purché paghi (posso dire cani e porci?) ad addestrarsi, si sono gia' occupati, evidenziando tracce di uranio impoverito: un intero territorio con un forte numero di malati di leucemia, con gli animali domestici, pecore e capre che brucano l'erba nei terreni confinanti, quando non dentro i poligoni dove avvengono le esercitazioni.
Prima dell'ultima guerra ai Palestinesi, gli Israeliani le prove le hanno fatte proprio qui, e sapete perche'??.....i costi. L'Italia svende il suo territorio per le loro esercitazioni contenenti uranio impoverito e fosforo bianco a prezzi concorrenziali.
Poi davanti alle popolazioni con la leucemia fa lo gnorri.
Ora tutto cio' per arrivare a questo punto fondamentale: La guerra e' solo in Iraq, Afghanistan, i Palestina, etc..(ad oggi sono 29 i punti della terra dove c'e' un conflitto armato) o lo siamo anche noi, che pur non ricevendo le bombe in testa, moriamo ugualmente, in silenzio e con la partecipazione Statale (e non ci paga neanche il funerale) !?
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