venerdì 20 maggio 2011

GIULIANO PISAPIA SINDACO DI MILANO

Tutte le analisi ad personam sulla sconfitta milanese, sono prive di fondamento e di qualsiasi reale capacità critica e di obiettività, che esulino da tornaconti psicologici e dalle attenuanti addotte a giustificarne la natura. La causa di un tale capovolgimento, non sono stati i toni da guerra civile adottati come armi improprie, da Silvio Berlusconi e accoliti, allo scopo di delegittimare Giuliano Pisapia; No, la verità è un’altra! L’evidente disaffezione dei cittadini italiani verso il Tappo Nano, la Cricca e affiliati è, relativa al fatto che, dopo quasi un ventennio, anche i più caproni e rintronati (superato il limite della decenza e del sopportabile), cominciano ad avvertire nausea, conati vomito e una sorta di repulsione fisica ed estetica verso una classe politica che, non solo li ha illusi ma, per anni li ha usati e abbindolati, a fronte di privilegi, impunità e potere.
Questa destra fasulla al governo del paese, si è sempre rivolta ai suoi elettori come ad un branco di asini ammaestrati, incapaci (a loro vedere) di un benché minimo personalismo e sussulto di dignità. Era sufficiente che muovessero la testa dall’alto verso il basso e senza proferir parola. Ma soli degli stupidi e dei veri ignoranti non capiscono che, prima o poi, la giostra smette di girare, e che la rendita accreditata sulle false promesse sbandierate al vento del mero populismo, non paga più.
Ed è per questi motivi che la rabbia degli ingannati, dei raggirati e dei traditi, esploderà in tutta la sua ferocia, montando oltre ogni più rosea aspettativa e previsione. Il vaso era colmo da tempo, e se pur fuori tempo massimo, le elezioni amministrative sono state il pretesto ideale, per liberare e rendere palese una frustrazione al limite del sopportabile.
Pisapia stravincerà il ballottaggio con un consenso quasi univoco, rendendo così vano, il prevedibile battage di delegittimazione “a tambur battente” contro la sua persona, e sancire così, la fine di uno fra i periodi più torbidi e inquietanti della nostra Repubblica.
Gianni Tirelli

  cassandra ha detto...
Bel blog poi me lo leggo con calma. Ciao.

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