Per combattere il tumore, dobbiamo essere in grado di trasformarlo da maligno in benigno. Un corpo aggredito quotidianamente e sistematicamente da sostanze tossiche di ogni genere, non può che ribellarsi e mutare la sua natura fino ad autoeliminarsi.
Le continue percosse inferte ad un cane, concorrono a modificarne l’indole, un tempo docile, in un’altra, aggressiva, feroce e sanguinaria. Un bel giorno, un tale cane, azzannerà il suo carnefice e di seguito verrà soppresso. Allo stesso modo si comporta il nostro essere, costantemente violentato e torturato.
Le cause scatenanti l’iperplasia e l’ipertrofia cellulare, vanno da una cattiva alimentazione, a una qualità della vita inadeguata, innaturale, non sostenibile, e in netta antitesi con la nostra struttura psicofisica.
Io credo che nel passato, salvo le retoriche eccezioni, con il cancro ci si poteva convivere pacificamente: una sorta di simbiosi, di scambio mutualistico, portato avanti fino al nostro ultimo giorno di vita.
Il “modus vivendi” delle nostre moderne società è la causa scatenante dell’insorgere di questa vergognosa malattia industriale. Anche la rimozione, attraverso interventi invasivi (chirurgici), può innescare l’esplodere della sua potenza distruttiva. Motivo per cui: “ non svegliare “cancr” che dorme”.
Se veramente esiste una volontà comune di combattere la patologia più subdola e feroce che abbia caratterizzato quest’epoca moderna, mettiamo al bando tutti gli infiniti, inutili, costosissimi e devastanti farmaci e terapie cercando di comprendere il “semplice” meccanismo che interviene a mutare e modificare la natura benigna del cancro, in degenerazione maligna. Tutto il resto, non è che sanguinario profitto.
Gianni Tirelli
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