giovedì 2 giugno 2011

Oggetto “Il country del cavaliere nano”

LETTERA APERTA AL DIRETTORE BELPIETRO –
Una cosa che non dimenticherò mai, caro Belpietro, é il vergognoso linciaggio mediatico, ingaggiato da Lei e il sig. Vittorio Feltri contro Veronica Lario, e il silenzio omertoso e complice, di un uomo piccolo e senza attributi: il marito. Il caso Boffo, poi, è strabiliante per la sua natura infamante e diffamatoria.
La sua congenita predisposizione all’obbedienza, poi, la qualifica per quello che è: una figura sbiadita, priva di qualsiasi potenziale umano e culturale; un essere vuoto, vacuo e senza contenuti che, solo nella sudditanza, trova uno spazio conforme alla sua indole opportunista, che tracima di astio e di rancore.
Lei Belpietro (e mi creda, provo disgusto al solo pronunciare il suo stupido cognome), rappresenta l’archetipo di quegli individui che, nel tempo, hanno contribuito alla nascita di dittature come il fascismo e nazismo: gli irresponsabili ad oltranza. La frustrazione, relativa alla sua pochezza intellettuale, l’ha condotta ad asservire un potere nel quale si riconosce per elementi di grettezza, mistificazione, ipocrisia e codardia. Non è da sottovalutare, inoltre, la comunanza ad una particolare ripugnanza fisica, relativa a canoni estetici di singolare e generalizzata bruttezza, resa ancor più evidente da un provincialismo mai rimosso che, in quell’insopportabile inflessione dialettale (marchio di fabbrica), tradisce la sua natura volgare, opportunista e di subalternità.
I concetti di intelligenza, buon senso, onestà intellettuale, equità, non appartengono al suo “bigino” mentale ritenendoli, lei, dei veri e propri impedimenti etici, morali e deontologici. Lei non è, e non sarà mai, ne un giornalista ne un direttore di giornale, e presto, l’oblio, cancellerà ogni traccia della sua insulsa carriera. Come può chiamarsi “LIBERO” un giornale, il cui responsabile è alla mercé del peggiore dei padroni?
I suoi comportamenti di oggi, caro Bel Pietro, ricadranno sui suoi figli (sempre che ne abbia), che mi auguro siano in grado di dare alla parola “LIBERTA’” il suo autentico significato e giudicare autonomamente, l’operato del padre al servizio di Silvio Berlusconi. Ringraziando il cielo, le nuove generazioni non sono, ancora, il frutto di una selezione eugenetica o della clonazione, e c’è ancora da sperare che da un padre ottuso nascano dei figli consapevoli e, da un criminale, degli individui sani e rispettosi delle leggi.
La libertà, deve fare i conti con la dignità che lei, alla luce dei fatti, considera un optional di alcun interesse pratico.
Stamane, fra i vari quotidiani che regolarmente acquisto e sfoglio (per avere una opinione più attinente e coerente con la realtà dei fatti), leggo da “Libero” un titolone in prima pagina scritto a caratteri cubitale che non poteva passare inosservato: “USANO I BIMBI CONTRO SILVIO”. “Mio Dio” - mi sono detto - “sto avendo le travegole”. E invece, NO!! Era tutto vero, reale e chiaro - La mia filastrocca, trasfigurata in un criminale atto politico contro il Primo Ministro. Avrei anche potuto (in un eccesso di cristiana misericordia), comprenderne lo spirito satirico nel gioco delle parti, se Lei, ai tempi, caro Direttore, avesse dedicato metà dello spazio, a Vittorio Mangano, Dell’Utri, Previti, Scapagnini, Cosentino, Don Gelmini e agli eccessi privati del Premier, bestemmie, volgarità, barzellette e compagnia bella, attenendosi a quella deontologica e obiettività che dovrebbero caratterizzare la sua funzione e scopo sociale.
Quello che lei definisce “Antiberlusconsmo”, in realtà, non è che un atto dovuto, un dovere civile volto a contrastare un “Iperberlusconismo” d’assalto finalizzato alla conservazione del potere e dei privilegi.
I malati patologici di berlusconismo ad oltranza, siete voi che, al sano pluralismo democratico di un partito (che si ritenga tale) e a un contraddittorio costruttivo e leale, avete anteposto la dittatura e la volontà del Capo, mortificando la dignità personale, ogni buon senso e ragionevolezza. Voi rappresentate quella parte amorfa della società che non manifesta mai per i diritti umani e civili - che non si occupa e preoccupa di un disastro ambientale che sta oscurando il futuro dei nostri figli e nipoti - che non lotta, non partecipa, non converge, non si dissocia, relegata dentro un limbo gelatinoso di qualunquismo e sottocultura, permeato da logiche di profitto e di potere.
E’ per tanto sconcertante, il comportamento, di un direttore di giornale, che ogni giorno, annaspa nella spazzatura per rendere più appetibile la sua opera di mistificazione. Il suo quotidiano, mi ricorda quelle riviste di pettegolezzo degli anni 70, come “Ora, Visto, Cronaca Vera” ed altri, di cui non ricordo il nome, e che improntavano il loro bieco commercio, sui titoloni altisonanti e improbabili scoup. Questo quotidiano, appare sempre più simile ad una discarica metropolitana, dove i miasmi populistici e intimidatori, si prefiggono di intorbidire sull’onda di una emozione indotta, una fetta di cittadini vuoti, predisposti e, naturalmente inclini, al qualunquismo, alla retorica e alla contraffazione della realtà.
“Forza Italia, la casa delle libertà, il popolo delle libertà, i circoli della libertà e, ultimi, i team della libertà”, fanno parte di un ritornello monotematico, riconducibile più alla visione idealista e patriottica di un eroe della resistenza, che ad un imprenditore senza scrupoli, al potere. Vorrei rammentarle, che quella Libertà che continuamente cercate di mercificare in tutte le salse, vi è stata servita su un piatto d’argento dal sacrificio e dal sangue di tanti italiani che, un tempo, sono morti per combattere proprio questo tipo di ingiustizie, abusi e soprusi.
Voi di questa libertà ne avete fatto licenza.
Gianni Tirelli



*Dioniso*777* ha detto...
Il bello è che questi giornali ricevono fior di quattrini per stampare queste miserie. E poi credi che vendano? Sono tutti in passivo, quante copie ogni giorno vanno al macero!
D'accordo con te sulla dannosità e vigliaccheria di certi cortigiani, fosse per me sarebbero disoccupati, guarda, le testate giornalistiche non le leggo nemmeno più in rete, non lo meritano. E l'altro, quello pelato, chi è Sallustri? Anche questo personaggio quanto è miserevole, il fatto è che alla fine sono pagati, eppure bene per offendere l'intelligenza umana,e non sono pochi, anzi, io non credo più a nessuno di questi, mi ha deluso Travaglio, informatissimo sui reati di Berlusconi ma quando gli chiedono dl signoraggio li manda a fanculo, Saviano, il quale è finito in prima serata, lavora per le società del presidente(Mondadori un tempo, Endemol ora) e le avrai visto su youtube il video di Vittorio Arrigoni dedicato proprio alle cazzate che diceva su Israele, anche Santoro. Mi piace e lo trovo coerente, Paolo Barnard (chissà però come può negare che l'undici settembre sia stato un autoattentato) e Giulietto chiesa. Ma vedi che in prima serata non vanno spesso? Hai visto su youtube i video in cui parla proprio di Travaglio,Santoro, Gabanelli? Come può la popolazione reagire quando non sa niente di niente? Chiedi in giro, proprio alle persone che incontri tutti i giorni se conoscono Barnard, il signoraggio, l'inquinamento elettromagnetico, HAARP, non conoscono nulla, perché se solo sapessero anche un 50% della realtà che esiste alle loro spalle e che vive grazie a loro, domani ci sarebbe una guerra civile.
Io sono del parere di leggere il più possibile, apprendere e collegare, ma la realtà la leggi più nei blog che non da chi il giornalista lo fa per lavoro, questo è certo.


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