Governo italiano “umano” in Libia e “disumano” a Gaza
Il governo italiano si è sempre dimostrato, negli ultimi anni, un governo “volenteroso” ovvero sempre pronto ad entrare nella compagine dei paesi “servi” di Washington, che vanno a fare guerre ingiuste di quà e di là nel mondo.
Basta guardare la lista delle 29 missioni per così dire “umanitarie”, tra l’altro riapprovata giovedì, dal Consiglio dei Ministri italiano.
4200 uomini in Afghanistan, un paese da cui molti “alleati” si sono già ritirati. Ma poi per quale missione? Per uccidere i bambini nei raid, per distruggere un paese già in rovina, per fare sì che la produzione di oppio aumenti, per infoltire sempre più le file dei talebani. Non lo diciamo noi ma sono i dati dell’Onu a dire che questi sono i fenomeni causati dalla presenza militare straniera.
E le altre missioni. 1780 nel sud del Libano, a garantire che Israele violi tranquillamente lo spazio aereo libanese quando vuole.
650 nei Balcani per favorire la formazione del nuovo ordine seguente alla guerra in Jugoslavia.
125 nel Golfo Persico, Emirati e Bahrain, e proprio nell’ultimo paese è in corso una sanguinosa repressione da parte della monarchia sulla quale naturalmente l’Italia non dice nulla.
78 in Egitto, 73 in Iraq, 19 in Uganda, scenari sicuramente molto dubbi ma in testa a tutti Israele dove a favore dell’alleato sionista ci sono 21 militari; che fanno? Non si sa.
Il governo italiano è così “umano” che nonostante la crisi economica, denunciata pure dalla Lega, in un atto di grande abnegazione continua anche l’impegno militare in Libia spendendo un sacco di soldi che forse potrebbero rendere meno “micidiale” quella manovra da 47 miliardi di euro.
Ma la domanda è perchè questo governo così “umano” diviene all’improvviso “disumano” quando si parla di Gaza.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il Ministro degli Esteri Franco Frattini non si sono nemmeno dati il disturbo di dare una piccola rispostina alle migliaia di richieste dei pacifisti che tramite appelli, petizioni, proteste, sit-in hanno chiesto di sostenere il diritto di salpare per Gaza.
Berlusconi, bisogna riconoscergli il merito, ha chiarito la sua posizione ancor prima della spedizione. Disse che avrebbe impedito la partenza dei pacifisti. Almeno lui lo dichiara pubblicamente; altri, a quanto pare, non hanno il coraggio di dirlo.
http://italian.irib.ir/index.php
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