lunedì 25 luglio 2011

OLIVIERO DILIBERTO: il Komunista atlantico di servizio E MARCO RIZZO : vergin puro verginello Komunista!!!

CANELIBERONLINE, NELLA PERSONA DI Mariano Orru' "NON DIMENTICA" E CI TIENE A PRECISARE.............(dopo il post, commento di CANELIBERONLINE)



Oliviero Diliberto: il komunista atlantico di servizio
Nelle scorse settimane due notizie hanno attratto la mia attenzione: l’inquietante incidente stradale accaduto al giudice Clementina Forleo[1] e l’opportunistica partecipazione del segretario dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto al No B. Day[2]. Mi hanno colpito anche in relazione alla presenza, in quello stesso No B. Day, di Luigi De Magistris, già noto magistrato inviso – come la Forleo – ai poteri forti.

Si tratta di tre persone, Forleo e De Magistris da un lato, e Diliberto dall’altro, che stimolano le associazioni mnemoniche. Il primo ricordo è la conferenza stampa di qualche mese fa di Marco Rizzo, in cui – fresco di espulsione dal partito – il noto “pelatone” rivolse pesantissime accuse a Diliberto: “Guarda caso la situazione è precipitata proprio ora, immediatamente dopo l’aver fatto notare al segretario Diliberto che un puzzle di iniziative pubbliche locali da lui svolte nel tempo lo vedevano sempre “accompagnato” da un volto noto della P2 di Licio Gelli”, disse Rizzo[3].
Rizzo si riferiva a Giancarlo Elia Valori, noto dirigente d’azienda e noto massone[4]. Proseguiva Rizzo:
“Oliviero Diliberto dal 2003 al 2007 partecipa infatti a ben otto avvenimenti pubblici con un uomo legato al capo della P2 . E’ mai possibile che il segretario di un partito comunista possa ripetere così tante volte una pesante ‘leggerezza’? Il punto di domanda non è la legittimità o meno a frequentare chicchessia, la questione è tutta politica. Può un segretario comunista interloquire così a lungo con una espressione di quei poteri che, a parole, dice da sempre di voler contrastare? Credo proprio di no, e se le imbarazzanti risposte di Diliberto (“sono solo incontri pubblici…”) non mi convincono, mi risulta assai più chiaro il procedimento di espulsione intrapreso a mio carico”.
L’addebito di Rizzo era fondato nella sostanza, anche se inesatto nella forma: è vero che Elia Valori fece a suo tempo parte della P2 ma la sua espulsione dall’organizzazione era già nota nel 1981[5]. Tra gli incontri pubblici cui si riferisce Rizzo c’è la partecipazione di Elia Valori, addirittura, alla festa nazionale del partito del 2003[6].
Comunque, ciò che importa qui è che le molteplici attività di Elia Valori entrarono a suo tempo nel mirino di Luigi De Magistris e della sua inchiesta “Why Not”: “Le indagini ‘Why Not’ – raccontò De Magistris ai magistrati di Salerno – stavano ricostruendo l’influenza dei poteri occulti. In particolare si stavano ricostruendo i contatti intrattenuti da Giancarlo Elia Valori, Luigi Bisignani, Franco Bonferroni e altri e la loro influenza sul mondo bancario ed economico finanziario. Elia Valori pareva risultare, dagli accertamenti preliminari che stavamo svolgendo con la massima riservatezza, ai vertici della massoneria contemporanea”[7].
Gli accertamenti di De Magistris, per quanto riservati, non passarono inosservati: dal 2005 al 2007 il magistrato napoletano, come scrive Antonio Massari su MicroMega[8], venne fatto oggetto di ben 17 interrogazioni parlamentari – da parte, complessivamente, di ben 153 parlamentari – quasi tutte ostili e mirate a bloccarne l’attività investigativa.
Il risultato di tali pressioni politiche lo conosciamo tutti: nel 2008 CSM infligge a De Magistris la pena del trasferimento (dalla sede di Catanzaro e dalla funzione di pubblico ministero).[9] Un destino parallelo a quello di Clementina Forleo, trasferita da Milano a Cremona[10].
Ma perché associare il “forchettone rosso”[11] Oliviero Diliberto alle sfortunate vicende professionali di due magistrati esemplari come Forleo e De Magistris? Semplice, perché ad accusarli non solo all’interno del CSM ma anche, in modo del tutto irrituale, sui grandi organi d’informazione, figurò in primis la professoressa Letizia Vacca, designata al CSM proprio su imput di Diliberto: “E’ necessario che emerga che Forleo e De Magistris sono cattivi magistrati”, esternò a suo tempo la Vacca[12].
Riassumendo: Rizzo rinfaccia a Diliberto di essere amico di un massone che era stato indagato da De Magistris, quel De Magistris che – insieme alla Forleo – è stato tolto di mezzo con l’ausilio di una sodale di Diliberto.
Ma “amico” in che senso?
A mio giudizio, Diliberto è amico di Elia Valori perché ne condivide, al di là della facciata, il sistema di valori. Sappiamo, dai suoi libri, su quale sistema Elia Valori fondi i suoi “valori”: sionismo e atlantismo über alles; il tallone di ferro dell’occidente contro i palestinesi. Cose da far inorridire qualunque sincero comunista. Ma non Diliberto. La riprova?
Anche in questo caso, è un’immagine della memoria a soccorrerci: Milano, 1999, manifestazione del trentennale della strage di Piazza Fontana. Diliberto annuncia retoricamente di voler chiedere l’abolizione degli omissis e del segreto di stato sulle stragi degli anni ‘70[13]. In quell’occasione, l’allora Ministro della Giustizia venne giustamente fischiato dai giovani che gli rimproveravano la partecipazione al governo D’Alema (con i relativi bombardamenti alla Iugoslavia).
Forse quei giovani non sanno che Diliberto, mentre fa il trombone in piazza, ha compiuto un atto sfuggito ai più: si è associato al procedimento disciplinare contro il giudice Guido Salvini, proprio quello che si era messo a indagare sul serio il mistero di Piazza Fontana e la sua matrice atlantica[14]. Per misurare appieno la gravità del comportamento dell’allora Ministro della Giustizia, diamo la parola allo stesso Salvini:
“…Per non parlare del ministro della Giustizia del governo di sinistra, Oliviero Diliberto. Nel 1999, quando fui assolto da tutte le incolpazioni del procedimento disciplinare aperto parallelamente a quello di “incompatibilità ambientale”, Diliberto fece personalmente qualcosa che non accade quasi mai: impugnò l’assoluzione pronunziata nei miei confronti dinanzi alla Cassazione, la quale l’anno successivo gli diede sonoramente torto”.[15]
Ultima immagine: Roma, 2006, Galleria Monferrato. Il Presidente emerito della Repubblica Cossiga inaugura una mostra con i graffiti degli anni ’70 a lui dedicati. A lui, a Kossiga, altro atlantista di ferro e altro vecchio amico di Elia Valori[16]. Ad abbracciarlo, Oliviero Diliberto: “Eravamo dalla stessa parte della barricata…”[17].
[1] http://www.danielesilvestri.it/blog/?p=1172
[2] http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=21655859f6c44ec0
[3] http://lombardia.indymedia.org/node/19317
[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Giancarlo_Elia_Valori . Su questo personaggio si vedano gli articoli che gli ha dedicato sul suo blog Miguel Martinez:http://kelebek.splinder.com/tag/giancarlo+elia+valori
[5] http://it.wikipedia.org/wiki/Giancarlo_Elia_Valori
[6] http://www2.regione.veneto.it/videoinf/giornale/newgiornale/64/valori.htm
[7]http://www.proletaria.it/index.php/proletaria/content/download/2413/17061/file/dichiarazione%20rizzo%20+%20allegato.pdf
[8] Antonio Massari, De Magistris: un magistrato da fermare, MicroMega 6/2007, pp. 41 e seguenti.
[9] http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_de_Magistris
[10] http://it.wikipedia.org/wiki/Clementina_Forleo
[11] http://www.ibs.it/code/9788845702495/forchettoni-rossi.html
[12] http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1910388
[13] http://www.repubblica.it/online/politica/fontana/fontana/fontana.html
[14]http://archiviostorico.corriere.it/1999/dicembre/13/Diliberto_stragi_via_segreto_Stato_co_0_99121310342.shtml. Sulla matrice atlantica della strategia della tensione, si veda innanzitutto il saggio di Vincenzo Vinciguerra L’Organizzazione: http://www.marilenagrill.org/Articoli_2008/L‘Organizzazione.htm . Sui guai piovuti addosso al giudice Salvini per aver provato a indagarne le ramificazioni, si veda la versione aggiornata dell’intervista di Luciano Lanza a Guido Salvini, disponibile in rete al seguente indirizzo: http://temi.repubblica.it/micromega-online/piazza-fontana-quella-verita-da-non-dimenticare-intervista-a-guido-salvini/ , come pure il seguente articolo:http://archiviostorico.corriere.it/1997/marzo/21/Azione_disciplinare_Salvini_giudice_Hass_co_0_97032115540.shtml
[15] Luciano Lanza, Bombe e segreti, Elèuthera editrice, Milano, 2005, p. 168.
[16]http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/19/Cossiga_con_Valori_rapporti_restaurati_co_0_0005198878.shtml
[17] http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/07/cossiga-scherza-su-kossiga-abbraccia-diliberto.html
Sull’espulsione di Marco Rizzo dal PDCI e l’ “amicizia” tra Diliberto e Valori:
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Riporto anche un commento del senatore Fernando Rossi, sul blog di Carancini:
A gennaio ho una nuova udienza del processo intentatomi da Roberto Sofritti (tesoriere PdCI) e Oliviero Diliberto (Segretario PdCI)ove mi si accusa di averli, nel 2007 e nel 2008, accostati alla massoneria (in verità penso che la massoneria ufficiale sia molto più morale e democratica di ciò che ho visto fare a loro ed alla loro banda). Ho fatto parte della direzione nazionale PdCI (nessuno è perfetto);ho subito le trame clientelari regionali e ferraresi con cui Sofritti ha cercato, uno per uno, di accaparrarsi i componenti del Comitato regionale e provinciale per mettermi in minoranza;i giochetti staliniani fatti gestire dalla Kapò delle Marche, l’aggressione in treno da parte del loro segretario della Toscana (fortunatamente senza souvenir del Duomo in mano)….Sono quindi più che pronto a leggere un “Diliberto, la vera storia” (tipo il libro fatto da Facci su Tonino Di pietro, che invece è, per me, stata una rivelazione)e sono curioso di sapere come ha fatto ad avere quella cattedra…..
sen. Fernando Rossi

Anarché – Lun Dic 28, 21:04:33
Oggetto:

Ottimo post, soprattutto perché porta con il pensiero alle strutture politiche che si trovano al di sopra dei burattini che chiedono periodicamente il voto agli italiani.

novus – Lun Dic 28, 21:14:55

E la richiesta che fece per avere la mummia di Lenin dove la mettiamo???
Credo che gente come Diliberto, nei confronti del movimento, abbia fatto più danni che qualunque altro fascio.
Qualche tempo fa parlavo con uno storico militante di base che mi raccontava le malefatte della cricca di Diliberto: facevo fatica a credere alle mie orecchie. Mi ha tirato fuori una sfilza di nomi ed incarichi truffaldini che nemmeno immaginavo.
Secondo me anche Cossutta fa parte di questo gruppo.
Ho una foto di quest’ultimo mentre nel 1977 ossequia la bara di Sergio Cavina (morto in circostanze che non ho mai capito) con una mazzo di rose rosse in primo piano. Ogni volta che la vedo provo delle pessime sensazion



                                                                               
                        CANELIBERONLINE........commenta...... 
                       Anteponendo il fatto che, non abbiamo bisogno  ci venga presentato Diliberto a NOI COMPAGNI DELLA SARDEGNA, IN PRIMA LINEA SUBITO DOPO LA BOLOGNINA. QUI, NE COMBINO' DI COTTE E DI CRUDE pur di arrivare a Roma. Con la Cricca Stalinista che presa la federazione provinciale e poi la segreteria regionale, in cui quattro ultra-ottantenni dilaniavano tutto cio' che c'era di buono attorno, facendo terra bruciata di Compagni capaci e responsabili (Walter Piludu, sacrificato per S'Arritzu"ricordate quello che andava in giro in via Veneto con Sgarbi a mettere autografi nelle tette di 4 sciacquette". Garavini....sacrificato per Bertinsalotto....."che non e' che fossero gran che', ma almeno onesti se pur sempre alla busta paga del PCI) e altri tanti altri Compagni che come me non aspettarono i danni irreparabili, fuoriuscirono immediatamente, non aspettarono Nassirja (Marco Ferrando), e nemmeno le alleanze con partiti e governi borghesi!                                    IN TUTTO QUESTO CONTESTO, CARO IL PELATONE, ARRIVO' ANCHE LA SCISSIONE, DOVE TU NE ERI STATO UN ARTEFICE CON DILIBERTO E NONNO COSSUTTA, ....NE HAI AVUTO DI TEMPO PER FARE AUTOCRITICA....NON TI PARE?.......ADESSO VAI IN GIRO FACENDO LA VERGINELLA  SAPENDO DI AVERE L'IMENE SFONDATO GIA' DA TEMPI LONTANI. Ho avuto modo di dirtelo privatamente e pubblicamente su facebook, ed ora mi ripeto qui, si, perche' TU SEI RESPONSABILE QUANTO DILIBERTO, COSSUTTA E BERTINOTTI, di avere affossato sotto lo sterco delle vostre malefatte, LA FIDUCIA CHE LA VERA SINISTRA ITALIANA STAVA RIPONENDO SUL PRC.!!!!  quando vuoi e come vuoi tu ed i tuoi Pelatini, dimostrate il contrario di cio' che dico !!!! Sapro' come farmi trovare sempre pronto a controbattere la tua IMENITA', PERSA IN TEMPI REMOTI E DOCUMENTABILI !!!!   HASTA SIEMPRE PELATONE sempre a tua disposizione.

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