venerdì 5 agosto 2011

LASCIAMO LA BICICLETTA AL CAVALIERE!

Leggo spesso la “colonna” di Marco Travaglio sulla prima pagina del Fatto. Una esposizione chiara, esplicita e documentata, come pochi giornalisti e osservatori, oggi, sono in grado di formulare e produrre. Un esercizio di onestà intellettuale, congiunta a una speciale consapevolezza della realtà e a una passione viscerale per la verità. Un’intelligenza “ante litteram”, che esprime il meglio di se, perché supportata da un impegno costante e da una volontà ferrea, evocativa di un sentimento di giustizia, profondo e ineludibile - scevro di attenuanti, pregiudizi, personalismi, ideologie e interessi particolari di sorta, dove Travaglio, nella maniera più esaustiva e concreta, esprime il valore assoluto della dignità umana.
Un’eccezionale coraggio e senso di abnegazione che, prego Dio, Marco, conservi, coltivi ed espliciti, ancora per lungo tempo. Una figura eccezionale, di grande spessore umano e sociale che, come un faro, fra le fitte nebbie dell’omologazione imperante, illumina la caverna della stupidità umana, restituendo alla verità e alla logica, i loro autentici elementi caratteriali.
Questo è Marco Travaglio! Un Signore al quale mi accomuna il più sincero, dovuto e più totale disprezzo per una classe politica analfabeta e cialtrona, criminale e criminogena, serva e padrona, che ha trasformato la sacralità del nostro parlamento in un mercato della dignità altrui. Una roccaforte del malaffare, dove si organizzano oscure trame, complotti, dossier e si smistano pizzini. Una cricca di mentecatti, un comitato d’affari, società a delinquere che non trovano riscontro nella storia repubblicana di questo paese.
Per tanto, tutta quella montagna di torbidi interessi in gioco, che ruotano intorno alla "politica" di Silvio Berlusconi e del suo entourage, sono tali e tanti che, una sua eventuale caduta, metterebbe a rischio la sopravvivenza di tutta quella parte marcia e potente del nostro paese (dalla criminalità organizzata fino al più piccolo imprenditore senza scrupoli) che, fino a oggi, è stata garantita, legittimata e protetta da ogni interferenza. Da questo momento, tutto è possibile e i colpi di coda del Caimano & C. non si faranno attendere.
Lo stesso fascismo, al confronto, passa in secondo piano, in ragione di particolari circostanze e attenuanti addotte e motivate dal particolare momento storico che, in maniera trasversale, aveva marchiato a fuoco tutta l’Europa.
Oggi, la società italiana è così marcia e corrotta in ogni sua cellula che, se per assurdo, si riuscisse ad imporre regole ferree e pene certe, lo stesso sistema economico finanziario imploderebbe in breve tempo e, il nostro paese, affonderebbe definitivamente
Minimizzare e banalizzare l’attuale crisi, appellandosi irresponsabilmente a una difficoltà globale, con l’intento di giustificarne crimini e collusioni, é l’ennesima strategia dell’infausta e immonda cricca di berluscones, che ancora una volta riverseranno sul nostro paese, oneri sacrifici. Al punto e nella condizione in cui siamo, credere ancora che la nostra indignazione, il disprezzo unanime, e la denuncia mediatica, possano sortire un qualche risultato ed effetto catartico, è puro illusionismo.
Il profilo inequivocabile e inopinabile che ho tracciato all’inizio del mio articolo di Marco Travaglio (e che, volutamente e a ragione, ho sottolineato come esempio di integrità morale, senso dello stato e di ragionevolezza), si pone a paradigma di una lotta verbale che, nonostante gli sforzi, l’evidenza dei dati, l’enfasi e la sistematicità, non è stata in grado di scalfire (neppure per un momento) le pareti incancrenite di una coscienza in avanzato stato do necrosi, di questi personaggi da suburra, incollati alla poltrona, come patelle allo scoglio. Aspettarci, dunque, da un branco di mercenari della politica un ben che minimo ravvedimento, pentimento, sussulto di orgoglio o una prova di dignità e di coraggio, è una grossolana e puerile ingenuità. Marco Travaglio che fa il suo lavoro (fra i pochi) con grande senso di responsabilità, intelligenza ed etica deontologica, credo condivida in buona parte una tale analisi. I crimini perpetrati (scoperti e da scoprire) sono tali e tanti, sistematici e continui, che l’infinito numero di accorate denunce e inviti alle dimissioni, rischiano per sdoganarli come retorici e anacronistici, vanificando ogni opera e progetto di sensibilizzazione. Il “ME NE FREGO”, slogan di punta, coniato sotto il fascismo da Gabriele D’Annunzio, sembra sia stato rispolverato e praticato, dalla compagine “delle libertà irrise”, nel suo più deprecabile significato etimologico.
I fatti del resto, confermano ogni giorno di più la mia convinzione e, drammaticamente, sanciscono la natura di questa maggioranza dall’inquietante indole servile ed escrementizia. Spudoratezza, ipocrisia, frustrazione e contraffazione della realtà, sono i tratti caratteriali che la contraddistinguono. Negare poi l’evidenza dei fatti, è una costante, che interviene in ogni dibattito, contraddittorio o monologo, a pratica relazionale.
“La maggioranza è compatta!!” tuonano i colonnelli dagli scranni del parlamento. Un noioso, infingardo e rivoltante ritornello scaramantico che si scontra con la realtà di un paese frantumato in mille pezzi. Una “compattezza ad personam”, stridente metafora di un ultimo, vano tentativo ed estremo appiglio, nell’illusione di allontanare, ancora per poco, l’ineluttabile salto nel vuoto e il conseguente mortale impatto, con la cruda realtà delle cose. Un sincretismo becero intriso di meri interessi particolari, privilegi e impunità, ricatti e intimidazione, minacce e dossier. Una compattezza criminogena degna del peggiore regime populista, che ha anteposto ai diritti della comunità e al benessere del paese, una perversa logica di potere, costringendolo dentro l’alveo di una deriva etica e morale, economica e sociale, culturale e ambientale – unica, per livello di infamità, nella storia di questo paese. Una compattezza che presto si sbriciolerà (come la logica impone), per manifestare e palesare, in seguito (in tutta la sua drammaticità), l’effettivo disastro sociale ed economico, i contorni del quale, ci sono ancora ignoti. Per tanto, qualsiasi formazione politica, dalla più variegata alla più eterogenea, che succederà al governo Berlusconi, dovrà fare i conti con un dissesto finanziario senza precedenti e un’impopolarità ai massimi storici. Quale cretino, oggi, si sognerebbe mai di addossarsi l’onere e la responsabilità di uno stato in una sostanziale condizione di “default”? Lasciate dunque al Cavaliere la bicicletta!! Lui la voluta e lui pedali e, “ai posteri l’ardua sentenza”.
P.S. Mi riserbo di esprimere preventivi giudizi sulla Sinistra fino al giorno in cui, non la vedrò al governo del paese, per analizzare, nel merito, i vari punti del suo programma, prima e, in seguito, la messa in pratica delle sue promesse elettorali. Ma una cosa è certa! Eguagliare il record di stupidità, incompetenza, cialtroneria e cazzonaggine del “berlusconismo” è, in assoluto, un’impresa epica, ineguagliabile!!
Gianni Tirelli

1 commenti:

caneliberonline ha detto...
Mi dissocio totalmente da quanto scritto su Marco Travaglio da Gianni e mi rifiuto di elencarne i motivi, che sono tanti e farebbero nascere sicuramente una discussione che non intendo affrontare con Gianni, Voglio invece rispettare quello che e' il pensiero, facendogli notare che la linea del Blog e completamente all'opposto. Basta scorrere i post per sapere cosa penso di Travaglio e di una Sinistra, sinistrata e piena di Sinistri che mi auguro vada sempre piu' alla deriva fino a disgregarsi e scomparire nel mare impetuoso della politica a cui Gianni dedica tanti aggettivi per poi alla fine dare spazio alla speranza. Io...NO !
*Dioniso*777* ha detto...
Mi dissocio anch'io totalmente da quello che Travaglio dice, è solo un giullare!
Cerca in rete e vedrai chi è davvero questo bel signorotto.


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