martedì 23 agosto 2011

TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL'AGOSTO DEL 2011 (1)



domenica 21 agosto 2011

Pennellate


Il vero saggio è colui che ha più sogni nell’anima di quanto la realtà possa distruggere (massima indiana)

Fra vent’anni sarete più delusi dalle cose che non avete fatto che da quelle che avete fatto. Per cui tagliate le cime. Levate le vele via dal porto sicuro. (Mark Twain)

Mentre me ne andavo per questo mondo ho incontrato parecchi uomini strani. Alcuni ci rapinavano con la pistola, altri con la penna. (Woody Guthrie)

Il pubblico generale viene visto come niente più di una massa di disturbatori ignoranti e confusionari, una mandria disordinata. Sono quindi gli uomini responsabili che devono prendere le decisioni e proteggere la società dagli zoccoli e dalla furia della mandria scatenata. Ma siccome siamo in democrazia, loro, la mandria, hanno il permesso di spostare il loro peso dall’uno all’altro degli uomini responsabili. Lo chiamano elezioni. (Noam Chomsky)

Tutti si preoccupano di fermare il terrorismo. Beh, c’è un modo molto facile: smettere di farlo. (Noam Chomsky)

Mai dubitare che un piccolo gruppo di cittadini pensanti e impegnati possano cambiare il mondo. In effetti è l’unico modo in cui sempre è stato cambiato. (Margaret Meade, antropologa)

Per Obama, Hillary, La Russa, Rossanda… E’ parte di certe nature umane odiare la persona cui avete fatto del male. (Tacito)

Buongiorno, ben trovati pimpanti e nobilmente furibondi. Non ce l’ho fatta a scrivere il programmato articolo ponderoso e pensoso e ho fatto ricorso a una girandola di impressioni. Fa caldo.


MOBILITAZIONE NAZIONALE PER L'ANNIVERSARIO DEL TRATTATO ITALIA-LIBIA, CONTRO L'AGGRESSIONE NATO, 30 AGOSTO, ORE 16, DAVANTI ALLA FARNESINA, MINISTERO DEGLI ESTERI. (Vedasi anche il sitohttp://www.libyanfriends.com/)
A New York ha marciato per la Libia un milione di persone. Aderite all'iniziativa del Comitato Trentagosto. Non ci saranno le sinistre codificate e mummificate. Ci sarà chi ci sarà. E di gente che avrebbe voglia di esserci so per esperienza che ce ne sarebbe tanta: in ognuna delle frequenti presentazioni del mio docufilm “Maledetta Primavera”, in giro per Italia e Germania, fossero anche le feste di Liberazione, dell’Arci, di qualche comitato pacifista, di Emergency, il discorso corretto e veritiero sulla Libia aggredita dai ratti mercenari e massacrata dalla Nato veniva accolto da tutti come un atto liberatorio, al di là e a dispetto delle falsità ignoranti ed opportunistiche martellategli dai loro partiti, guru e giornali. C’è sicuramente del marcio in Danimarca, ma c’è nella pancia del mostro molta più intelligenza e buonsenso di quanto si speri o tema.

In fondo trovate un ottimo contributo di un non comunista come Massimo Fini (che i comunisti avrebbero fatto bene a fare proprio) e, per chi sa l’inglese, una bella lista di dirittoumanisti e loro retroterra. 


Ohhh, la Crisi!
Crisi? Quale crisi? Quella per cui bersanianamente e tremontaniamente e draghianamente stiamo tutti nella stessa barca sfasciata e dobbiamo remare per salvarci tutti, fino a sfinimento e tutti ai pesci? Forza, farlocconi, buttiamoci tutti a capofitto nel pentolone dello stregone bancario-mediatico-militare e beviamo, beviamo... Quelli non stanno con noi a remare, quelli ci sghignazzano e sputazzano addosso dal supermegagalattico panfilo di extralusso dal quale ci sparano gas tossici CS, mazzate, sequestri in carcere e, se non basta, missili all'uranio e bombe a grappolo, appena qualche rematore alza la testa, o un remo. Ricordate le galere della Serenissima portatrice di Civiltà a Lepanto? Su quell'atlantico transatlantico viaggiano le banche, le società finanziarie, le società d'investimento, i banditi della speculazione alla Soros, le multinazionali, l'industria militare e la sua casta in ghingheri e galloni, l'agrobusiness che si sta acaparrando terre in tutto il pianeta per abbuffarsi e fare la guerra della fame. E a fare i mozzi e la zavorra, rimediando guiderdoni, i burattini della politica appesi ai fili del burattinaio banca. Magari è lo stesso panfilo "Britannia" su cui nel 92, con Soros, s'imbarcarono Draghi, Ciampi, Andreatta il massonico principe Bernardo (Trilateral, Bilderberg) e complottarono (eh, noi paranoici complottisti!) per la svalutazione della lira, la rapina ai risparmiatori italiani e la liberalizzazione e privatizzazione a prezzi di saldo del patrimonio industriale italiano. Esecutore sul campo, Giuliano Amato, detto dottor sottile (forse perchè passa per la cruna), ora ricicciato per meriti intellettuali. Oggi questi genocidi si sono imbarcati di nuovo e, su paesi zerbino, definitivamente privati della politica e dunque della sovranità nazionale (tanti saluti ai gaglioffi sinistri che vaticinavano e festeggiavano la fine dello Stato Nazionale a favore dei campanili!), sparano da panfiloni dai nomi nuovi: BCE, Commissione Europea, Wall Street, Pentagono. Quanto all'Italia, Draghi s'è superato: bambino prodigio della mafiomassoneria alla conquista del governo mondiale, costringe - pena la cacciata all'ammasso - i pupazzi di Quirinale, Palazzo Chigi, Parlamento, sede del PD e di SEL a svendere quel che era rimasto.
Crisi? Nel periodo della Crisi, 2008-2011, epoca della più grande rapina della storia, banche, società finanziarie, assicurazioni, multinazionali hanno realizzato i più alti profitti del secolo, fino a 500 volte i profitti di prima, vedi Exxon, vedi Goldman Sachs. E ne cade qualcosa anche ai licantroponi che escono di notte e eseguono le estrazioni di sangue: Nancy Pelosi, speaker dei Democratici, osannata dalla nostra sinistra, dal 2009 ha visto crescere il suo reddito di 13 milioni di dollari, a 43,45 milioni, tre volte il 2009. E Frattini quando ha rimediato in Qatar? Un nuovo sparato per il fracchino da Standa? Sempre meglio del fucilatore di massa Breivik mandato a insegnare le buone maniere a una Norvegia che si tira fuori dalla guerra alla Libia…

Il fatto è semplice e risaputo quanto il menzognificio messo su per eliminare dalla scena geopolitica modelli alternativi di distribuzione della ricchezza : Iraq, Jugoslavia, Libia, Cuba, Venezuela… Ogni volta che incontra difficoltà a mantenere in piedi il meccanismo di accumulazione, per sue idiozie e voracità, per rivolte di popolo, per governi devianti, per conflitto sociale, il capitale si riorganizza con media, guerra esterna e guerra interna (Stato di polizia) per provvedere a un nuovo gigantesco trasferimento di ricchezza dalla base della piramide, ormai da quasi tutta la piramide, al suo cocuzzolo: l’industrializzazione succhiata al Sud del mondo e a schiavismi operai, la finanziarizzazione, idem. Tutto questo comporta la dittatura di gente non eletta (funzionari secolari ed ecclesiastici dell’élite, FMI, BM, Bruxelles, Standard’s and Poor, Vaticano) e l’urgenza di satanizzare modelli alternativi, vicini a una democrazia sostanziale, tipo Libia. Li affiancano nel coro i belati del Papa e dei papaboys, emblematicamente scontratisi con il meglio della gioventù spagnola ed emblematicamente spianati dalla polizia, oppure i latrati irrochiti di nobili decaduti, come gli ex-antimperialisti, o come tutte le organizzazioni palestinesi, FPLP a fianco di Hamas nell’anatema a Gheddafi.


Balle sesquispedali e verità atroci
A Tripoli, dove 1 milione e mezzo di persone percorrevano la città festeggiando la liberazione di Misurata e di altre città, un bravo giornalista della stimata BBC stava davanti alle telecamere in cima all'hotel Rixos e urlava nel microfono che l'albergo era assediato dai ribelli. Mentana e gli altri gongolavano parlando di "combattimenti strada per strada a Tripoli", mentre io me stavo ne felice in un caffé del centro fumando il narghilè, osservando la pace e la vita tutt'intorno. Così per la Siria, dove marcette di qualche centinaio organizzate dai mercenari sauditi diventano la protesta di 500mila contro il regime. 99 volte su 100 le fonti dei governi aggrediti dicono la verità e quelle attribuite ai ribelli risultano fandonie. Ma oggi nei latrati del gaglioffo BBC c'è del vero, un granello, ma vero.


I mercenari tagliagole al soldo della Nato sono  penetrati nelle voragini aperte a Tripoli dai missili Nato. Apprendo da Tripoli che ci sono degli infiltrati che cecchinano la gente. Forse siamo alla battaglia decisiva. Comunque, gli schiamazzi mediatici sui loro successi distoglie dai quotidiani massacri dei missili Nato su obiettivi civili, su donne e bambini, sui posti di blocco lungo le strade libiche che servono alla sicurezza della gente e sono presidiati da volontari. La posizione di questi posti di blocco viene segnala per telefono satellitare dalle puttane mediatiche occidentali troppo generosamente ospitate a Tripoli. Passano questi, segnalano e 24 ore dopo quei check point vengono bombardati. La fuffa sulle conquiste dei mercenari jihadisti serve anche a distogliere dalle stragi di palestinesi civili a Gaza, 156 da quando, se dio vuole, è rinata una resistenza armata in Israele che ha colpito con incredibile perizia e organizzazione nel Neghev. Come diceva quella canzone del nostro '68? "Tutto il mondo sta esplodendo...." Studenti cileni, giovani greci, eccellenti incazzati britannici, giovani e operai egiziani, masse escluse ma pensanti in Bahrein, Yemen, tutti i paesi arabi masticati dai satrapi proprietari degli Stati e loro amministratori per conto dell’impero, le masse libiche e siriane che resistono ai ratti lanciati dalle fogne occidentali, l’Islanda che si stacca dal convoglio dei necrofori, l’America Latina che, quanto meno, sta diventando un fronte antimperialista con Russia e Cina. Già perché puristi, idealisti, moralisti e benpensanti incartapecoriti sappiano che se c’è oggi una priorità assoluta, che trascende tutto il resto, è la sconfitta degli Usa e del branco di zombie al seguito. Senza quello non c’è discussione. Ne’ va della salvezza del pianeta. In questo momento del massimo accanimento di ratti e padroni necrofagi contro il popolo libico e Gheddafi occorre davvero urlare, marciare, incasinare!


La vittoria ha le gambe lunghe
In Iraq gli Usa e il regime sotto tiro da una resistenza rinata e che colpisce come nel 2006-07 anticipano che truppe Usa resteranno ben oltre la data limite della fine del 2011. Lo sapevano da sempre, Obama lo voleva da sempre. In Afghanistan generaloni Usa e britannici prevedono di dover restare fino al 2024. Segno che si tratta di due guerre perdute e di due occupazioni fallite, alla faccia dell'infiltrata Marina Forti del Manifesto che non fa che denunciare carneficine Taliban e si scorda, bevendo té con i mercenari italiani, dei droni Usa che giornalmente massacrano civili in Pakistan e Afghanistan. Sarà così forse per la Libia, anche se dubito che riusciranno mai a occupare Tripoli e il resto della Libia? Con chi? Con la ciurmaglia mercenaria dei barbuti di Bengasi che scorticano i neri e, stuprando qua e là e poi smembrando, tagliano a pezzi prigionieri e civili pro-Gheddafi, così facendosi amare dalla Citybank ma non dal popolo libico? Oppure con i marines e i Rodomonti della Folgore? Non si ricordano di una resisenza mai doma dal 1911 al 1969, tempo della bella rivoluzione di Gheddafi che ha dato alla Libia un posto nel benessere e nella civiltà? Ma vogliamo scherzare? Stanno implodendo ed esplodendo su tutto il pianeta. Grande è il disordine sotto il cielo, e non va a vantaggio del capitalismo banconazista ed imperialista.

Iraq: bimbi uranizzati

E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Salvatore Quasimodo

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Perchè siamo in Afghanistan - Massimo Fini

I militari italiani vengono mandati al macello in Afghanistan mentre gli americani trattano l'uscita con gli emissari del mullah Omar. Ieri è morto il quarantesimo soldato, Roberto Marchini, di 28 anni, geniere-paracadutista della Folgore, ucciso da un ordigno. Frattini, l'happy hour fatta ministro, ha detto "È una nuova tragedia che ovviamente non diminuisce l'impegno dell'Italia". Quale impegno? Contro chi combattiamo? Contro il popolo afgano? I talebani hanno il controllo dell'80% del Paese e il favore della popolazione. Gli afgani, come spiega Massimo Fini nel suo libro "Il mullah Omar", vogliono una cosa sola, che gli Stati Uniti e i suoi alleati Nato se ne vadano. I bombardamenti degli Alleati hanno causato 60.000 morti civili. La guerra iniziò quando Omar si rifiutò di consegnare agli americani Bin Laden in mancanza di prove, questa fu la scusa, in realtà, come spiega Fini, l'attacco era previsto da prima delle Torri Gemelle. I talebani avevano cancellato il traffico di droga che è rifiorito dopo l'occupazione militare. Dobbiamo tornare a casa, non c'è una sola ragione per rimanere. Ogni nuovo morto è un morto di Stato.

Intervista a Massimo Fini, giornalista e autore :

Una guerra inutile (espandi | comprimi)
Blog: Perchè siamo in Afghanistan?
Massimo Fini: Siamo in Afghanistan per la semplice ragione che siamo servi degli americani, ma la cosa curiosa è che neanche gli americani hanno più un vero interesse a stare in Afghanistan perché non si può sostenere che in Afghanistan si sta combattendo il terrorismo, perché terroristi internazionali non ci sono in Afghanistan. la stessa Cia ha calcolato che su 50 mila combattenti solo 359 sono stranieri e sono ceceni, turchi, non quelli che hanno in testa la Jihad universale.

La guerra e la droga (espandi | comprimi)
Blog: Il Mullah Omar riesce a proibire la coltivazione di oppio in Afghanistan, poi arrivano gli americani...cosa succede?
Massimo Fini: Quando il Mullah proibisce la coltivazione del papavero, la produzione oppio cade quasi a zero, dopo è successo che sono ritornate le grandi organizzazioni internazionali, criminali di trafficanti di stupefacenti che sono a loro volta collegate con insospettabili classi dirigenti di paesi altrettanto insospettabili. Quindi oggi l’Afghanistan produce il 93% dell’oppio mondiale. Per capire la storia afgana, e anche la storia talebana, bisogna fare un piccolo passo indietro e cioè capire perché i talebani si sono fermati. Quando si sono fermati, perché quando l’Unione Sovietica si ritira, rimane un vuoto di potere e i grandi comandanti militari che avevano sconfitto il colosso sovietico,

Il Mullah Omar ha già vinto la guerra (espandi | comprimi)
Blog: Perchè gli americani hanno dichiarato guerra all' Afghanistan e l'hanno occupato?
Massimo Fini: I progetti di occupare l’Afghanistan e l'Iraq per la verità, queste sono rivelazioni del Washington Post e del New York Times, c’erano già prima delle Torri Gemelle. Le Torri Gemelle hanno dato naturalmente una spinta. In Afghanistan c’era Bin Laden sulla cui figura sospendo il giudizio, non si sa bene chi sia Bin Laden e questo gli ha dato il permesso di invadere l’Afghanistan che volevano conquistare soprattutto oltre che per ragioni geopolitiche solite che poi sono quelle che hanno sempre messo in mezzo questo paese,

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Campioni dei diritti umani

http://www.cyberdissidents.org/ourexperts.html (ciberdissidenti-Cia-Mossad)
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David Keyes, Director 
david@cyberdissidents.org


David Keyes is the director and co-founder of CyberDissidents.org. He served as coordinator for democracy programs under Natan Sharansky at the Adelson Institute for Strategic Studies and assisted a former UN ambassador. Keyes has written for leading publications including The Wall Street Journal, The New Republic, National Review, Commentary, The Daily Beast and The Jerusalem Post. He also appeared on leading television news programs, including PBS, Al Hurra, and MSNBC. He graduated with honors from UCLA in Middle Eastern Studies and pursued a Masters in Diplomacy at Tel Aviv University. Keyes is the founder of Students Against Dictators and speaks Arabic, Hebrew and English.
Nir Boms, Senior Contributor
nir@cyberdissidentsorg



Nir Boms is a co-founder of CyberDissidents.org. Previously he was the founder the Center for Freedom in the Middle East and the Vice President of the Washington based Foundation for the Defense of Democracies. Mr. Boms lectures extensively on human rights in the Middle East and has written for The Wall Street Journal, The Washington Times, The Asia Times, The National Interest, and many other publications. He also participated in the writing of “Copts in Egypt, A Christian Minority Under Siege” (G2W-Verlag, 2006) and “The Long March to the West” (Valentine Mitchell, 2007).
His Ph.D. dissertation focuses on the Influence of Information Technology on the Creation of Civic Society in Syria and Iran.
Ahed Al Hendi, Contributor
ahed@cyberdissidents.org


Ahed Alhendi is the founder of Syrian Youth for Justice. As a student in Syria, he was imprisoned and tortured for political activism. He fled his homeland shortly thereafter and has lived in America ever since. He continues to struggle for human rights in Syria and is a vociferous critic of the Assad dictatorship.
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Ahmad Batebi, Chairman

Ahmad Batebi was imprisoned in Iran for eight years for student activities. His picture holding up a bloodied shirt of a friend who was beaten during a protest appeared on the cover of The Economist and instantly became a symbol for dissent throughout the world. In 2008 he escaped from prison and made his way to America where he continues his struggle for human rights and democracy.
Dr. Saad Eddin Ibrahim

Dr. Saad Eddin Ibrahim is Egypt's most famous democratic dissident. He was imprisoned in Egypt on account of his work to promote civil society and democracy. Dr. Ibrahim is the founder of the Ibn Khaldun Center for Development Studies and the Arab Organization for Human Rights. He is a board member of the Arab Democracy Foundation and was a visiting fellow at Harvard University. In 2006, Dr. Ibrahim was awarded the Ion Ratiu Democracy Lecture Prize at the Woodrow Wilson International Center for Scholars. He has taught sociology at Drew University, Indiana University and the American University of Cairo.

Irwin Cotler was Canada's Minister of Justice and Attorney General of Canada from 2003 until 2006. Cotler has served on the Standing Committee on Foreign Affairs and its sub-Committee on Human Rights and International Development, as well as on the Standing Committee on Justice and Human Rights. In 2000, he was appointed special advisor to the Minister of Foreign Affairs on the International Criminal Court. Cotler served as counsel to former prisoners of conscience including Nelson Mandela, Natan Sharansky, and many other political prisoners and dissidents.

Natan Sharansky is a world renowned dissident, author, and politician. Under his mentor Andrei Sakharov, Sharansky became a leading member of the campaign for human rights in the Soviet Union. In March 1977, he was arrested on false charges and sentenced to thirteen years of forced labor of which he served nine in a Siberian Gulag. Sharansky has penned several influential books, including the 2004 best-seller The Case for Democracy: The Power of Freedom to Overcome Tyranny and Terror. His other books include Fear no Evil and his latest Defending Identity.


Peter Deutsch is a former Democratic U.S. Congressman who served Florida's 20th district from 1993 through 2005. He studied at Swarthmore College and continued on to Yale Law School graduating in 1982. That year Deutsch was elected to the Florida House of Representatives where he eventually served on the Veterans Affairs Committee, Health Care Committee and Criminal Jusice Committee. Deutsch was elected to the US House of Representatives in 1992 and was reelected in 1994, 1996, 1998, 2000 and 2002. He held several powerful positions including the ranking member of the Subcommittee on Oversight and Investiation of the Energy and Commerce Committee. Throughout his years in Congress, Deutsch worked hard to promote human rights, Middle East peace and U.S. trade policy.

Dorian Barak was a war crimes prosecutor at the International Criminal Tribunal for the Former Yugoslavia in The Hague (ICTY), where he served as a member of the teams prosecuting Slobodan Milosevic and others accused of crimes against humanity. A graduate of UCLA (BA, Political Science), Oxford University (MA, Law) and Yale Law School (Juris Doctor), he currently runs a UK-based asset manager, and is involved in several non-profit organizations.


Nazanin Afshin-Jam is President and Co-Founder of “Stop Child Executions” whose goal is a permanent end to executions of minors in Iran and abroad, and was appointed by Canada’s Prime Minister to the Board of Directors of Canadian Race Relations Foundation in 2008. Afshin-Jam has since organized “Ahmadinejad’s Walk of Shame” outside the UN, spoken at the Canadian and British Parliaments, and received numerous human rights recognitions and awards.

Abdul Wahid al-Nur is the founder of the Sudan Liberation Movement. He was born in Dafur in 1968 and has become a leading voice for equality and secular democracy in Sudan. He currently directs the SLM from Paris and travels widely to promote democratic values. According to the BBC, al-Nur is considered the "founder" of the rebellion against the Khartoum government and is crucial to any peace agreement.

Jim Prince is the founder and President of the Democracy Council where he serves as Project Director for the Council's transparency projects in the Middle East. He served as a senior professional staff member for the House Subcommittee on Western Hemisphere Affairs, a member of the Middle East Studies department at the Council on Foreign Relations and a foreign policy adviser to the 1992 Clinton presidential campaign. He has also led congressional-staff fact-finding missions to India and Pakistan and has participated in election monitoring in Northern Iraq.

Samer Abu Libdeh is the Director of the Interaction Forum, an Amman-based civil society and democracy-promotion organization. He is a Senior Fellow at the Center for Liberty in the Middle East (CLIME) and served as foreign desk editor and senior reporter for the Al-Aswaq Business Daily. A former Congressional Fellow and a Fulbright scholar, Abu Libdeh also served as a visiting fellow at the Washington Institute for Near East Policy.

Dr. Nima Mina is a Lecturer in Persian at the School of Oriental and African Studies at the University of London. He focuses on modern Persian literature, diaspora studies and writes on the phenomenon of blogs and cyber-literature in Iran.

Da noi ci sono Saviano, Lerner, Vendola, le ginocrate del Manifesto, la lobby, Marco Pannella e rettili vari.

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