L’ITALIA, UN PAESE NON PIU’ DEMOCRATICO
Certo che in quest’ultimo ventennio ne
abbiamo viste di tutti i colori! Una passerella di personaggi grotteschi,
comici, tristi e vuoti, dalle fattezze rivoltanti, avulsi da ogni più remoto
barlume di dignità, buon senso e sobrietà.
Un’orda di figuri concentrati al
mantenimento del potere e a rincorrere privilegi, interessi di casta e
impunità. Una marmaglia di incompetenti e cialtroni, di servi e accattoni, di
puttane e papponi che, a fronte del loro tornaconto, hanno calpestato ogni
principio morale ed etico, trascinando il paese alla bancarotta e dentro un
degrado di valori senza precedenti.
E’ talmente consolidata ed esplicitata la
natura escrementizia di questa gentaglia che ogni ulteriore indagine sui loro
comportamenti, rischia di mortificare la verità e mistificare la realtà dei
fatti.
Anche l’attenersi alle procedure giuridiche
(secondo la legge) al fine di riscontrarne le responsabilità oggettive, civili
e penali, producendo prove, testimonianze e attenuanti generiche, si pone a
esercizio di retorica e anacronistico diritto di difesa che, di fronte
all’evidenza lapalissiana dei reati e degli abusi commessi e sistematici, si
traduce in un’ulteriore perdita ti tempo, tale che il paese non è più in grado
di sopportare.
Solo un’ipotetica rivolta di popolo e
relativa giustizia sommaria, ci può liberare, per sempre da questa cricca di
nani malefici, di marchettari della politica e di zoccole in carriera che, in
nessun modo e per alcuna ragione, intendono mollare la presa - consapevoli che,
l’indignazione, la rabbia e la sete di vendetta degli italiani, gabbati e
cornificati da infinite promesse da sempre disattese, non li risparmierà dai
termini e dalle conseguenze di una condanna senza sconti.
“Sbagliare è umano ma perseverare
diabolico” Per tanto il diavolo non ha diritto ad alcuna garanzia
procedurale.
Questo non sarebbe, ne possibile e ne
auspicabile in un paese democratico, ma l’Italia non lo è più da tempo.
Gianni Tirelli
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