martedì 8 novembre 2011

10 novembre partirà la grande “manifestazione del popolo sardo” contro Equitalia


Vertenza Sardegna: digiuno a oltranza delle donne per chiedere l’applicazione dell’articolo 51. Presidio di Paris

(IlMinuto) – Cagliari, 7 novembre – Nuova iniziativa delle donne sarde per chiedere l’applicazione dell’articolo 51 dello Statuto. Da questa mattina alle 10.00, alcune militanti dell’Irs insieme con Rosalba Sairu, Libera Mossa e Maria Luisa Rubiu daranno il via ad uno sciopero della fame ad oltranza di fronte alla sede della Regione in viale Trento, a Cagliari, per ottenere – si legge in una nota – “provvedimenti urgenti di sblocco della drammatica situazione economica della Nazione Sarda applicando l’articolo 51 dello Statuto della Sardegna”. La norma dà alla Giunta regionale la possibilità di chiedere al “Governo della Repubblica” la sospensione di “di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica o finanziaria” dannose per l’Isola. L’inizio dello sciopero della fame è stato preceduto da una iniziativa di Paris. Da ieri notte Doddore Meloni e alcuni militanti della formazione indipendentista presidiano infatti la piazza di fronte alla sede di viale Trento. E proprio da viale Trento giovedì prossimo 10 novembre partirà la grande “manifestazione del popolo sardo” contro Equitalia e per chiedere alla Giunta l’applicazione dell’articolo 51.


*Dioniso*777* ha detto...
Bravi. Non so se serva davvero manifestare, ma serve senza dubbio scendere in piazza invece che recarsi al lavoro, almeno così si blocca tutto, il mio sogno, sciopero ad oltranza di tutte le classi che lavorano davvero. Povera Sardegna come l'hanno ridotta, sperimentazione di armi i cui effetti collaterali sono sconosciuti, li vedono in seguito sulla popolazione, i contadini ed i pastori vengono privati del frutto di tanto sudore, un isola regalata alla NATO per essere trasformata nell'isola della morte dove nessuno vuole vivere, e pensare che hanno le ville i "Lor" signori, ma non sono vicine alla base. Ribellatevi, ma perseverate, non smettete tra un giorno o massimo una settimana, riprendete la vostra terra, ci siete nati e la natura vi offre da vivere e anche bene, perché questi cafoni la vogliono distruggere? Una cosa sola critico, in piazza dovrebbe scendere TUTTO il popolo sardo.


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