NE HA FATTO DI STRADA.......IL PCI E IL GRANDE BERLINGUER NON SI ACCORSERO MAI DI AVERE UN MASSONE TRA I PIEDI.....aih..aih...povero Enrico, sempre tenuto all'oscuro di tutto, tranne il PATTO ATLANTICO,(formato dalla massoneria italiana al completo), E LA ROTTURA CON L'UNIONE SOVIETICA. conoscete la storia di Giuliano il rosso sul processo alle BR..?...documentatevi, poi, Parliamone.....
GIULIANO FERRARA: L’INTELLIGENZA DI MISTER FLOP!
Ma cos’è questa “intelligenza” se non l’uso
positivo delle proprie capacità, e dispensatrice di sapere, di equità e di
gioia!
L’intelligenza non è accentratrice, aborra
ogni forma di cortigianeria e di servilismo. L’intelligenza è leale e dice
sempre la verità. Non si nasconde dietro vane parole o dentro fumosi meandri di
contraddizione! L’intelligenza guarda nel più profondo di noi stessi e ci
scuote dal torpore delle nostre miserie e debolezze. L’intelligenza semina
amore e, l’amore, torna all’intelligenza. L’intelligenza illumina la caverna
della stupidità, rianimando gli imbecilli dall’indolenza dei loro gesti e
pensieri.
Giuliano Ferrara, diversamente, non é
niente, non dice niente, non produce niente e non insegna niente. E’ il verso
di se stesso; l’immagine iconografica di una inedita e moderna stupidità che,
attraverso il filtro mediatico di un ripetuto repertorio circense, trasfigura
la sua originaria inconsistenza culturale, in un eccentrico, quanto fumoso,
esercizio didattico.
Quando prende le difese di Silvio
Berlusconi e lo sprona alla “riscossa” conferma la sua natura servile e
pusillanime, permeata di ipocrisia, narcisismo paranoide e connaturata mala
fede.
L’assenza, poi, di una salutare introspezione,
di una corretta e coerente analisi delle circostanze e, un’incapacità di base
di giungere a conclusioni oggettive (equidistanti da ogni interesse, privilegio
e appartenenza), collocano Giuliano Ferrara e simili, fuori da ogni dimensione
che si possa definire o ritenere di natura intellettuale e che ne contempli
l’intelligenza.
La furbizia oratoria e la retorica di
difesa, al contrario, sono una contraffazione dell’intelligenza. Un vile
escamotage, a beneficio di una platea di allocchi!
Questi soggetti che, fino a ieri, hanno
sempre sostenuto ad oltranza Silvio Berlusconi (contro ogni logica e buon
senso) e condiviso ogni sua minchioneria ed elucubrazione mentale oggi, dopo la
batosta delle amministrative, la mazzata dei referendum, spiazzati dalla
drammatica e contingente situazione italiana, si cimentano nella inedita veste
di critici, di pacificatori e di saggi consiglieri.
E’ per tanto lapalissiana e conclamata
l’ipocrisia e la disonestà intellettuale di Ferrara e combriccola, nelle
persone di Belpietro, Sechi, Feltri, Sallusti e Vespa. Loro, che da sempre, lo
hanno spronato a radicalizzare ed estremizzare la campagna politica, usando
Silvio Berlusconi come “testa di legno” per scaricare sull’opposizione e i suoi
elettori, quell’odio profondo, quell’invidia mal celata e quella frustrazione
lancinante, effetti collaterali di una competizione impari, per la supremazia
culturale e intellettuale ad esclusivo appannaggio della sinistra italiana.
Questo genere di persone, traducono ogni cosa e circostanza in un fatto
personale, disertando così ogni vera passione, impulso rigeneratore e concetto
di bene comune; concentrati come sono nel dare priorità assoluta ai loro
atavici complessi di inferiorità (mai risolti), paranoie e debolezze,
adducendone attenuanti di sorta e colpevolizzando terzi, dei loro fallimenti,
umani, politici e professionali.
Oggi, queste canaglie senza limite della
decenza e dall’animo servile, si sono rese responsabili, in primis, non solo
del tracollo berlusconiano ma, della deriva etica, morale ed economica di
questo paese. Ai posteri l’ardua sentenza!!
Appartengono a quegli individui privi di
volontà e inclini al servilismo, alla diffamazione e al tradimento; tratti
caratteriali di un’indole epurata da ogni oggettivo parametro di riferimento,
scale di valori e ragionevolezza.
Per tanto, non sono capaci di veri
sentimenti ai quali, da esperti commedianti, prediligono una grottesca
messinscena, permeata di enfasi, costernata commozione e sentita
preoccupazione. Vivono in uno stato di dissociazione perenne, confondendo i
confini fra la finzione e la realtà, e incorrendo così, nel serio rischio, di
non sapere più distinguere l’una dall’altra.
Del resto, anche la qualità e la forza
delle emozioni sono il risultato di impegno, di consapevolezza e discernimento,
e tutte, fanno capo a quell’impulso rigeneratore e rivoluzionario che trasforma
l’uomo in credente: la volontà.
Giuliano Ferrara sguazza nel torbido del
suo Ego in sovrappeso, mascherato da intelligenza che, come grasso, cola da ogni
suo poro, scivolando lungo le rotondità di una massa adiposa al limite del
collasso.
Gianni Tirelli
- Ciao Gianni, non so se esistano uomini più viscidi di questo, molto probabilmente si, ma a lui spetta comunque una medaglia d'onore. Ma basta vedere la sua faccia, senza che apra bocca è già sputtanato, il grande voltagabbana, e quanto lo pagano i dirigenti RAI con i soldi di chi ancore paga il canone? Ci sarà qualcuno che lo ascolta? Secondo me si, e saranno quelli che non capiscono nulla di quello che dice, perchè come tu osservi non dice nulla, espelle aria dalla bocca per non farlo dall'altro orifizio...
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