domenica 6 novembre 2011

IL DUBBIO CHE VIVERE ONESTAMENTE SIA INUTILE !


IL DUBBIO CHE VIVERE ONESTAMENTE SIA INUTILE !

Ai tempi “gloriosi” della Democrazia Cristiana, la feccia strisciante della politica italiana, era spalmata, in maniera omogenea e trasversale, all’interno di un cospicuo numero di partiti, grandi e piccoli, e questo, evitava forme di degenerazione. Oggi, con il bipartitismo, i confini che relegavano la feccia all’interno di piccole aree, (depotenziate da un reale potere) non esistono più (sono stati superati) e, tutte le varie correnti, sono convogliate in una sola casa (o solo popolo), dando origine al grande Partito della Feccia Unita.


Quella montagna di torbidi interessi in gioco, che ruotano intorno alla “politica” di Silvio Berlusconi e del suo entourage, sono tali e tanti che, una sua eventuale caduta, metterebbe a rischio la sopravvivenza di tutta quella parte marcia e potente del nostro paese (dalla criminalità organizzata fino al più piccolo imprenditore senza scrupoli) che, fino a oggi, è stata garantita, legittimata e protetta da ogni interferenza. Lo stesso principio e meccanismo vale anche per l’economia del nostro paese, che se dovesse attenersi a regole ferree e pene certe, imploderebbe in una settimana. 

Per le stesse ragioni, se tutti gli automobilisti di Milano rispettassero alla lettera il codice della strada, questa città, già di per se invivibile e caotica, si bloccherebbe all’istante. Può sembrare un assurdo ma è proprio grazie a chi elude e infrange le regole che, oggi, miracolosamente il traffico continua a scorrere, e la casse del comune ad ingrassarsi a dismisura.

Se poi, i cittadini di un qualsiasi paese occidentale, in virtù di un risparmio ragionevole e doveroso, si astenessero dal consumare beni effimeri, contraffatti e voluttuari, orientandosi su quelli primari, durevoli e di prima necessità, il Sistema, che oggi ci governa e che ci opprime, si squaglierebbe come neve al sole.

Per tutti questi motivi, “la disperazione più grande che possa impadronirsi di una società, è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. Una tale disperazione, avvolge questo paese da molto tempo.” C.A.

Le leggi, gli ordinamenti e le costituzioni, sono stati pensati e scritti, per contrastare l’eccezionalità dei comportamenti umani, antitetici ai principi e ai valori, precostituiti e antisociali. Quando l’eccezione diventa la regola, tutto l’impianto perde la sua forza originaria mortificandone i presupposti e le finalità. In questa condizione, tutto viene relativizzato e, la verità, cessa di essere parametro di comparazione e obiettivo da perseguire, ma subalterna al mero interesse particolare.
Pertanto, le leggi formulate e in seguito promulgate ad hoc, dal potere legislativo, hanno oggi lo scopo (adeguandosi), di affermare e consolidare l’inedito Sistema delle cose, di ribaltare l’ordine precostituito, e di eludere ogni buon senso e ragionevolezza.
Così, l’ignorante al potere, emanerà leggi contro la cultura, l’imprenditore legifererà contro l’ambiente, lo xenofobo contro il diverso, il corruttore accuserà i giudici di uso politico della giustizia, l’erotomane candiderà puttane al parlamento, il pervertito condonerà le pene ai pedofili e, l’assassino al potere, reintegrerà il delitto d’onore del codice Rocco, per motivi passionali.

Da questo momento, tutto è possibile e i colpi di coda del Caimano non si faranno attendere. Così, le tre reti Mediaset, di proprietà del Cavaliere, hanno dato il via ad una campagna denigratoria, diffamatoria e di mistificazione senza precedenti, avallata e sostenta dal TG della prima rete nazionale, messo sotto scacco dal laido Minzolini.
I cani da guardia, nelle persone di Vittorio Feltri, Belpietro, Sallusti, Giuliano Ferrata e banda, sono pronti a sguinzagliare scagnozzi, spioni, sicari e maestri del raggiro per intentare un’operazione di killeraggio politico, mediatico e fisico, fatta di intimidazione, ricatto e dossieraggi e, in linea con le perverse ragioni dei peggiori regimi sud-americani. Le quotazioni, relative al mercimonio dei parlamentari, toccheranno i massimi di sempre e, ogni buon senso e ragionevolezza, si prostituiranno alle lusinghe e alle seduzioni del denaro e del potere.

Non dimentichiamo inoltre che, tutta la corte scodinzolante di servi, ruffiani, parassiti e puttane, è consapevole del fatto che, una volta detronizzato il Grande Corruttore , per loro sarà la fine e, niente e nessuno potrà mai riabilitarli e riscattarli da una condizione di disonore e di infamia che da sempre ha caratterizzato la loro insulsa e miserabile esistenza. Pertanto, i pretoriani dell’Imperatore, dovranno fare ritorno fra i miasmi e il fetore di quel limbo gelatinoso che, nella cloaca massima romana, consacra la sua originaria derivazione etimologica.

Gianni Tirelli

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