IL DUBBIO CHE VIVERE ONESTAMENTE SIA
INUTILE !
Ai tempi “gloriosi” della Democrazia
Cristiana, la feccia strisciante della politica italiana, era spalmata, in
maniera omogenea e trasversale, all’interno di un cospicuo numero di partiti,
grandi e piccoli, e questo, evitava forme di degenerazione. Oggi, con il
bipartitismo, i confini che relegavano la feccia all’interno di piccole aree,
(depotenziate da un reale potere) non esistono più (sono stati superati) e,
tutte le varie correnti, sono convogliate in una sola casa (o solo popolo),
dando origine al grande Partito della Feccia Unita.
Quella montagna di torbidi interessi in
gioco, che ruotano intorno alla “politica” di Silvio Berlusconi e del suo
entourage, sono tali e tanti che, una sua eventuale caduta, metterebbe a
rischio la sopravvivenza di tutta quella parte marcia e potente del nostro
paese (dalla criminalità organizzata fino al più piccolo imprenditore senza
scrupoli) che, fino a oggi, è stata garantita, legittimata e protetta da ogni
interferenza. Lo stesso principio e meccanismo vale anche per l’economia del
nostro paese, che se dovesse attenersi a regole ferree e pene certe,
imploderebbe in una settimana.
Per le stesse ragioni, se tutti gli
automobilisti di Milano rispettassero alla lettera il codice della strada,
questa città, già di per se invivibile e caotica, si bloccherebbe all’istante.
Può sembrare un assurdo ma è proprio grazie a chi elude e infrange le regole
che, oggi, miracolosamente il traffico continua a scorrere, e la casse del comune
ad ingrassarsi a dismisura.
Se poi, i cittadini di un qualsiasi paese
occidentale, in virtù di un risparmio ragionevole e doveroso, si astenessero
dal consumare beni effimeri, contraffatti e voluttuari, orientandosi su quelli
primari, durevoli e di prima necessità, il Sistema, che oggi ci governa e che
ci opprime, si squaglierebbe come neve al sole.
Per tutti questi motivi, “la disperazione
più grande che possa impadronirsi di una società, è il dubbio che vivere
onestamente sia inutile. Una tale disperazione, avvolge questo paese da molto
tempo.” C.A.
Le leggi, gli ordinamenti e le
costituzioni, sono stati pensati e scritti, per contrastare l’eccezionalità dei
comportamenti umani, antitetici ai principi e ai valori, precostituiti e
antisociali. Quando l’eccezione diventa la regola, tutto l’impianto perde la
sua forza originaria mortificandone i presupposti e le finalità. In questa
condizione, tutto viene relativizzato e, la verità, cessa di essere parametro
di comparazione e obiettivo da perseguire, ma subalterna al mero interesse
particolare.
Pertanto, le leggi formulate e in seguito promulgate ad hoc, dal
potere legislativo, hanno oggi lo scopo (adeguandosi), di affermare e
consolidare l’inedito Sistema delle cose, di ribaltare l’ordine precostituito,
e di eludere ogni buon senso e ragionevolezza.
Così, l’ignorante al potere, emanerà leggi
contro la cultura, l’imprenditore legifererà contro l’ambiente, lo xenofobo
contro il diverso, il corruttore accuserà i giudici di uso politico della
giustizia, l’erotomane candiderà puttane al parlamento, il pervertito condonerà
le pene ai pedofili e, l’assassino al potere, reintegrerà il delitto d’onore
del codice Rocco, per motivi passionali.
Da questo momento, tutto è possibile e i
colpi di coda del Caimano non si faranno attendere. Così, le tre reti Mediaset,
di proprietà del Cavaliere, hanno dato il via ad una campagna denigratoria,
diffamatoria e di mistificazione senza precedenti, avallata e sostenta dal TG
della prima rete nazionale, messo sotto scacco dal laido Minzolini.
I cani da
guardia, nelle persone di Vittorio Feltri, Belpietro, Sallusti, Giuliano
Ferrata e banda, sono pronti a sguinzagliare scagnozzi, spioni, sicari e
maestri del raggiro per intentare un’operazione di killeraggio politico,
mediatico e fisico, fatta di intimidazione, ricatto e dossieraggi e, in linea
con le perverse ragioni dei peggiori regimi sud-americani. Le quotazioni,
relative al mercimonio dei parlamentari, toccheranno i massimi di sempre e,
ogni buon senso e ragionevolezza, si prostituiranno alle lusinghe e alle
seduzioni del denaro e del potere.
Non dimentichiamo inoltre che, tutta la
corte scodinzolante di servi, ruffiani, parassiti e puttane, è consapevole del
fatto che, una volta detronizzato il Grande Corruttore , per loro sarà la fine
e, niente e nessuno potrà mai riabilitarli e riscattarli da una condizione di
disonore e di infamia che da sempre ha caratterizzato la loro insulsa e
miserabile esistenza. Pertanto, i pretoriani dell’Imperatore, dovranno fare
ritorno fra i miasmi e il fetore di quel limbo gelatinoso che, nella cloaca
massima romana, consacra la sua originaria derivazione etimologica.
Gianni Tirelli
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