domenica 6 novembre 2011

Ultima ora 6 Paolo Barnard



Ultima ora 6 
(2011-11-05)
“Non abbiamo nessun problema che ci obblighi a rivolgerci al Fondo Monetario Internazionale… Abbiamo un problema passeggero che si corregge… Va capito che il problema è strutturale e che ha a che fare con l’Euro, con la sua  creazione…”

No, non è Berlusconi, era il premier portoghese Josè Socrates l’11 ottobre 2010, pubblicato dal quotidiano Diario de Noticias. Un paio di personaggi tolsero le loro scarpe da 1300 dollari dal mogano della scrivania e fecero una telefonata. La linea viaggiò da Singapore a Manhattan, da Ryad a Bruxelles, da Francoforte alla City di Londra. Fatelo fuori, gli abbiamo lasciato un po’ di aria nella trachea e questo l’ha usata per rantolare. Non si rantola con noi, si muore in silenzio. Chiudetegli l’aria. 

Tassi sui titoli portoghesi alle stelle, il Tesoro portoghese che vede i numeri del debito sui computer schizzare in alto esattamente come la frequenza cardiaca di chi fosse attaccato a un cardio-monitor mentre lo strangolano. Poi il silenzio. Socrates è un dead man walking, è morto. Il Fondo Monetario entra trionfale a Lisbona seminando devastazione. Le conseguenze in una frase scritta dall’International Business Times: “Il Portogallo ha accettato delle misure di austerità durissime che ora minacciano di soffocare proprio la crescita di cui necessita per salvarsi dal debito”. Cioè, è proprio la cura dettata dalle elite che uccide il paziente moribondo. Un giornalista italiano l’aveva detto, e l’aveva pure raccontato alla sua nonna, e aveva spiegato perché lo fanno e chi sono. Ora tocca a noi.

Gli sterminatori Neoclassici, Neomercantili e Neoliberisti non potrebbero fare nulla di tutto questo se ancora avessimo una moneta sovrana. Ma Mario Draghi, che dovrebbe essere fucilato a Roma per alto tradimento e con lui Prodi, Monti, e Bini Smaghi per primi, dice no. N-o, due lettere, le sofferenze che ne derivano non stanno in un’intera epica.

Caro Silvio, ti hanno augurato di morire di cancro, di infarto, di Viagra. Ora fanno sul serio. Sei immensamente patetico mentre tenti di resuscitare la tecnica del tuo maestro Ronald Reagan “Va tutto bene, e ve lo dico col sorriso a 50 denti”. Con la differenza che lui aveva una moneta sovrana che spese a debito come un pazzo, e per un po’ al suo “tutto bene” seguì veramente tutto bene. Al tuo segue la necrosi delle tue gengive, il tuo tempo è scaduto.

Gli italiani non s’immaginano cosa li aspetta. Ma dovrei piangere? Guardo i dati auditel di Santoro giovedì, e guardo la lapide dei partigiani diciottenni che ho sotto casa. L’audience di Santoro è viva, ma quei partigiani sono morti per fortuna, non devono soffrire, loro non se lo meriterebbero. Ok, gli altri si meritano tutto. Non piango, mi guardo Giorgia che canta ‘E’ l’amore che conta’ su Youtube. Che capolavoro di canzone, che capolavoro di città Venezia. (a chi la venderà il prossimo governo? Speriamo non agli arabi, al limite i koreani, dai, speriamo).


Anonimo ha detto...
Ė finita l'era del "deficit spending"...Nessuno deve poter aver il pirivilegio di indebitare le chiappe di milioni persone...i politici favevano i debiti e noi dovevamo pagare...BASTA!!! Se ne faccia una ragione Barnard invece di vomitare le solite balle nazistoidi sulla moneta sovrana.

Quando la Jugoslavia è crollata serviva un miliardo di dinari per comprare un uovo, pensate fossero felici anche se potevano “inventarsi” la moneta sovrana?
I debiti bisogna poterli onorare. Stampare carta moneta senza avere dietro un sistema economico in grado di produrre valore per coprire l’aumento di circolazione di moneta è semplicemente follia, ed è ciò che è successo da noi e che ha portato alla creazione del terzo debito pubblico piu’ grande del mondo. Fino al divorzio bankitalia-tesoro (1981), i Governi obbligavano la banca centrale ad acquistare i titoli rimasti invenduti stampando nuova moneta, cioè aumentando la base monetaria. Peccato che tale pratica comporta una progressiva svalutazione della moneta. Infatti l'inflazione raggiunse, tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, anche livelli del 20-25% annuo!

In sostanza i governi per nascondere i costi delle politiche assistenzialiste e clientelari con cui si compravano i voti, tassavano i cittadini con l’inflazione; una tassa “occulta” che colpisce principalmente i ceti più deboli (gli economisti la chiamano anche "tassa sui poveri") e si maschera meglio rispetto a una tassa normale. Einaudi era solito definire l’inflazione la più iniqua delle tasse, per due motivi: viola il principio democratico di “no taxation, without rapresentation”, perché è una tassa che non viene discussa e votata in parlamento e perchè colpisce i più deboli, perchè sono i più poveri che da essa non possono difendersi.

I debiti non sono mai una cosa buona se non puoi pagarli.
La crisi mondiale dei mutui subprime è accaduta proprio per prestiti dati a chi non poteva onorarli da banche che poi rivendendosi il credito a vicenda pensavano di spalmarlo all’infinito nel sistema. Poi l’intero sistema è crollato. Ci ha messo 15 anni ma alla fine è crollato. Perché se i debiti non si pagano c’è una sola fine: il fallimento. Non importa quale moneta si usi


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