ADESSO CI
HANNO DAVVERO ROTTO IL CAZZO!
“Ci siamo
rotti il cazzo di sentire ancora parlare di “resistenze pazzesche” da parte
delle lobby dei farmacisti, dei taxisti e di tutte le corporazioni e
consorterie che hanno ingessato e messo sotto scacco la nazione! Siamo stanchi
di assistere inermi all’atteggiamento irresponsabile dei grandi detentori di
patrimoni che pur strafogando nella ricchezza, mettono veti sulla patrimoniale,
sulle transazioni e speculazioni finanziarie..”
Una delle
farse più rivoltanti e grottesche che a memoria d’uomo un parlamento abbia
potuto ospitare in periodo di pace, è l’avere ritenuta legittima la richiesta
di sollevare davanti alla corte costituzionale un conflitto di attribuzione nei
confronti dell’autorità giudiziaria, per spostare il processo “Ruby” dal
tribunale di Milano al tribunale dei ministri, sulla base di una grottesca
motivazione: “Berlusconi era certo che Ruby rubacuori fosse maggiorenne e
nipote di Mubarak”.
Una
carnevalata irresponsabile che ha ridicolizzato l’intero paese agli occhi del
mondo. Trecentoquattordici deputati, l’hanno votata!
Ci siamo
rotti il cazzo di infamità del genere!
Se in questo
paese, ragionevolezza, decoro e onesta intellettuale, fossero i criteri di giudizio necessari, indispensabili e ineludibili
per concorrere alla carriera politica e conseguente investitura istituzionale,
bene, per questi 314 deputati sarebbe giunto il momento di fare le valige e
sparire per sempre dalla nostra vita.
Diversamente
da ogni logica, limite, principio etico e codice deontologico, li vediamo
prodursi in penose e stridenti caciarre contro il governo Monti con la
disinvoltura e le presunte ragioni di chi, per coerenza ideologica e amor di
patria, ha sempre preferito schierarsi all’opposizione pur di mantenere integri
i suoi valori e ideali.
A onor del
vero, questi trasformisti di quart’ordine dal linguaggio banale, hanno
governato (si fa per dire) otto, degli ultimi dice anni, votando platealmente
una lista infinita di leggi ad personam, condoni e fiducie.
Per loro la
bugia costituisce una regola relazionale e la loro introiezione proiettiva li
porta ad attribuire agli altri tutti i loro difetti, a cominciare dalla
menzogna.
Vivono
dentro una costante contraddizione, evidente anche ai più ottusi, ma che non sembrerebbe
scalfire per il momento, la fedeltà dei loro sostenitori. Una sistematica presa
in giro lunga un ventennio - una pratica masochistica di auto/flagellazione
catartica volta al conseguimento di un fantasioso progetto di libertà che non
arriverà mai al suo compimento.
Se Bossi,
Calderoli, Maroni, Borghezio e il Trota, da un lato, Berlusconi, Bondi,
Cicchitto, La Russa e Gasparri, dall’altro, si ergono a rappresentanti, i
primi, del popolo padano, e i secondi, della libertà, dovremmo concludere che i
loro sostenitori e simpatizzanti, a questo punto, sono più simili a un branco
di cornuti contenti che hanno perso ogni senso della realtà, dopo avere
mercificato la dignità, l’onestà intellettuale e il buon senso, sull’onda
emotiva di una perversa ingenuità prodotta da promesse di indipendenza, di
benessere e libertà per tutti.
Vedere poi
il prof. Monti presiedere un parlamento composto da esponenti del PDL e Lega,
mi sembra di assistere all’ardua opera di volontariato di un prodigo
missionario che cerca di civilizzare una tribù di Zulù del sudafrica.
Stipendi
stratosferici e tutti quei privilegi e vantaggi, che alla faccia della miseria,
la politica nostrana distribuisce ai suoi rappresentanti, sono il terreno di
coltura che, per un intrinseco automatismo, seleziona i peggiori elementi della
società trasfigurando il parlamento, da un cenacolo di etica e di diritto, in
un mercato delle vacche dove si prostituisce la dignità a fronte di interesse
particolare e impunità.
Mai come in
questi ultimi due decenni, una tale “presa per il culo” aveva raggiunto questi
livelli di guardia.
Qui
necessita un moto d’orgoglio, uno scatto di nervi per ripristinare il giusto
livello di equità sociale, o non ne usciremo in piedi.
Questi
illustri signori che da lungo tempo, sono al comando della politica e
dell’imprenditoria, hanno fatto della propria carica una copertura per
espletare al meglio e senza intralci di sorta, i loro sporchi e loschi affari.
E questo è inaccettabile!
Adesso, ci
hanno davvero rotto il cazzo! Tutti quanti, nessuno escluso! Altro che buona
educazione!
Se a questi
loschi figuri non facciamo capire una buona volta per tutte, che siamo
veramente incazzati, a tal punto da vedere a rischio la loro incolumità fisica,
persisteranno nei loro comportamenti criminogeni, certi come sempre, che il
branco plebeo (coniglio per definizione) si adeguerà chinando il capo, alle
loro decisioni.
Non ho dubbi
sulle capacità, sulla specchiata moralità, l’autonomia e la sobrietà dei
partecipanti al nuovo governo Monti ma è un motivo ulteriore per pretendere il
massimo dell’equità e del rigore, mettendo le mani nelle tasche stragonfie di
coloro che in questi anni si sono arricchiti in maniera vergognosa speculando
sulla pelle e le miserie del popolo.
Venendo meno
una tale condizione, indignazione e rabbia non potranno che sfociare in una
sommossa popolare dagli esiti devastanti.
Ci siamo
rotti il cazzo di sentire ancora parlare di “resistenze pazzesche” da parte
delle lobby dei farmacisti, dei taxisti e di tutte le corporazioni e
consorterie che hanno ingessato e messo sotto scacco la nazione! Siamo stanchi
di assistere inermi all’atteggiamento irresponsabile dei grandi detentori di
patrimoni che pur strafogando nella ricchezza, mettono veti sulla patrimoniale,
sulle transazioni e speculazioni finanziarie. Stanchi di questa burocrazia
labirintica e sempre da interpretare che fa gioco ai furbetti, ai corruttori e
agli evasori – stanchi di leggi e decreti, promulgate e formulate ad hoc, con
il solo scopo di affermare l’inedito sistema delle cose, di ribaltare l’ordine
precostituito e di eludere ogni regola civile.
I cittadini
sono “in braghe di tela” - col culo per terra - e pertanto, se di sacrifici si
tratta, il governo Monti li chieda ai ricchi evasori, ai banchieri speculatori,
ai ladri e corruttori e ai faccendieri, che per decenni, come vampiri, hanno
succhiato il sangue alla parte più debole e più numerosa della società, oggi
alla flebo.
Dobbiamo
assolutamente delegare la guida del paese a persone comuni e integerrime per
evitare che il ricco ignorante al potere, emani leggi contro la cultura, che
l’imprenditore legiferi contro l’ambiente, lo xenofobo contro il diverso, che
il corruttore accusi i giudici di uso politico della giustizia, che l’erotomane
candidi puttane al parlamento, il pervertito condoni le pene ai pedofili e che
l’assassino, reintegri il delitto
d’onore del codice Rocco, per motivi passionali.
Questi
signori vanno messi di fronte alla realtà dei fatti contingenti, evitando, se è
il caso, di declinare le loro responsabilità individuali su empiriche
cospirazioni e complotti, messi in atto da un ipotetico “nuovo ordine
mondiale”. In questo modo, non facciamo che il loro sporco gioco, esimendoli
così da ogni oggettiva colpa e onere.
Oggi il
destino del paese è nelle nostre mani e se non tiriamo fuori gli attributi,
adesso, in questo momento, dimentichiamoci il significato di “futuro”.
Siamo noi
oggi, deputati a dettare le regole e progettare il domani, delle generazioni a
venire, ma a condizione di avere la capacità e il buon senso di rinunciare alle
divisioni ideologiche e a quell’amor proprio che troppo spesso abbiamo
anteposto alla verità delle cose.
Ci hanno
sempre considerato e trattato alla stregua di bestie ammaestrate che
ubbidiscono ad ogni ordine e subdolo desiderio del padrone, per evitare una
punizione più gravosa e umiliante.
Questo
succede perché siamo divisi, l’uno contro l’altro, in questa guerra fra poveri
stupidi, contro altri stupidi che vorrebbero arricchirsi. Ma adesso ci siamo
rotti il cazzo!
Dobbiamo
spalancare le finestre ad un nuovo giorno e fare circolare l’aria, per
cominciare a respirare le ragioni di un’esistenza più salubre, sotto ogni
aspetto, dove ogni soggetto della comunità abbia pari diritto e tutela, e possa
sperare in quella giusta dose di felicità e di sicurezza materiale per potere
guardare al futuro con serenità e fiducia.
Gianni
Tirelli
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