CACCIATORI PER SPORT!
Vorrei
vederli armati di arco e di frecce e con cinque figli a casa da sfamare!
Morirebbero
di fame nel giro di qualche settimana.
Loro
invece, con i loro gipponi cromati, bardati di tutto punto, anfibi, tuta
mimetica,
fucile
automatico, cartucciera “Rambo”, sembra che stiano per avere uno scontro a
fuoco con dei terroristi.
Poi,
una serena allodola spicca il volo da un albero di quercia, inconsapevole che
alcuni “sportivi con licenza di uccidere”, la separeranno per sempre dall’amore
dei suoi piccoli.
E non
è romanticismo! Le cose stanno esattamente così.
Nessuno
dei figli di questi moderni predatori, si ciberà mai quell’allodola,
sacrificata inutilmente per soddisfare i loro impulsi necrofili. Di contro, i
mocciosi, insisteranno perché, il padre, li porti, seduta stante, in qualche
MECDONALD a ingurgitare schifose patatine, maleodoranti hamburger e coca cola
stura cessi.
Come
si giustifica la morte dell’allodola, e com’è possibile definire uno “sport”
questa pratica crudele che non ha motivazioni ne finalità alcuna?
Il
vero cacciatore è un individuo leale che non fa uso di armi improprie, ma si
misura alla pari con le sue prede, perché tutto rientri in un confronto
corretto, regolamentato dai principi etici e da un incrollabile amore per il
creato. Il cacciatore è un uomo che ha vera fame e non si nutre del sangue dei
suoi trofei di caccia per appagare la sua brama di uccidere!
Se non
riescono proprio a farne a meno, che si sparino nel culo l’un l’altro, e
assaporino il piacere del piombo che affonda nella carne; un’esperienza diretta
che assicura risultati sorprendenti
e sviluppa la necessaria presa di coscienza.
In
alternativa alla caccia, consiglierei a questi signori di coltivare un orto e
tenere a bada i morsi della fame, con una bella insalatona, mista a cipolla,
olive nere e capperi!
Gianni
Tirelli
Nessun commento:
Posta un commento