Sabato concerto No Galsi a Olbia
(IlMinuto) – Cagliari, 12 dicembre – La protesta contro il Galsi non si ferma. Sabato mattina sono state circa 200 le persone che hanno partecipato a Cagliari alla manifestazione contro la realizzazione del Gasdotto Algeria Italia Sardegna. Al corteo, aperto dallo striscione “No a su colonialismu, No a su Galsi”, hanno preso parte il Comitato ProSardegnaNoGasdotto, A Manca pro s’Indipendentzia – che ha organizzato la manifestazione -, Sinistra Critica sarda, Partito Comunista dei Lavoratori, Collettivo anticapitalista sardo, Associazione Zirichiltaggia; Comunisti – Sinistra popolare di Cagliari e del Sulcis, Verdi, Disarmiamoli Sardigna, Cagliari Social Forum, Solarussa in Movimento, Liberta’ Sarda, Comitato Carlofortini Preoccupati, Gruppo Tutti i sardi contro il Galsi, Az.namusn.art (collettivo artistico), Meetup 31 (Amici di Beppe Grillo in Sardegna) e il consigliere regionale Claudia Zuncheddu. La mobilitazione contro questa opera, ritenuta dai manifestanti inutile, costosa e dannosa per l’economia e per l’ambiente, proseguirà sabato prossimo al Nord dell’Isola. Il 17 dicembre ad Olbia è infatti in programma un concerto-dibattito (17.00, piazza Mercato) organizzato dal movimento di opinione tutti i sardi contro il Galsi con la partecipazione di Dr Drer Crc Posse, Dr Boost, Gesuino Deiana & Gianni Mannu, Tzoku e Bellisario. “Lo scopo della nostra manifestazione – si legge in una nota – è quello di sensibilizzare le persone riguardo ai cambiamenti che il gasdotto Galsi porterà al nostro territorio ed alle sue ripercussioni a livello ambientale, turistico e sociale evidenziando in maniera particolare le informazioni alle quali la maggioranza della popolazione non ha accesso”. La protesta coinvolgerà presto tutti i 40 comuni coinvolti dal passaggio del Galsi. Cristiano Sabino (portavoce aMpI) ha infatti annunciato una campagna di informazione paese per paese.
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CAGLIARI. Seimila persone sotto le bandiere di Cgil, Cisl e Uil sono scese in piazza a Cagliari per protestare contro la manovra economica e finanziaria del governo Monti. Dalle 9 i manifestanti che hanno aderito alle tre ore di sciopero indetto dai sindacati si sono ritrovate in piazza del Carmine, davanti al Palazzo del Governo. Da qui un corteo rumoroso con striscioni e fischietti si è diretto verso viale Bonaria dove, di fronte alla sede della Rai Regionale, è stato attuato un presidio e un volantinaggio.
I leader sindacali regionali di Cgil, Enzo Costa, Cisl, Mario Medde, e Uil, Francesca Ticca, hanno spiegato le ragioni dello sciopero al prefetto di Cagliari, Giovanni Battista Tuveri, e al suo vice Andreina Farris. Sono giunte alla manifestazione delegazioni dei territori di Cagliari, Medio Campidano e del Sulcis-Iglesiente per sottolineare il dramma delle industrie in crisi. I sindacati unitari hanno dato un parere negativo sulla manovra, definita iniqua nei tagli alla spesa pubblica.
"E' ingiusta e inadeguata e non coglie le esigenze di un rilancio dello sviluppo e occupazione in una regione, come la Sardegna, che sta sprofondando, più di altre, sotto i colpi della crisi - ha sottolineato Medde, segretario generale Cisl sarda - colpisce i redditi più bassi, interviene in modo pesante sulle pensioni, non si parla di tassare i grandi patrimoni immobiliari, né di intervenire per limitare gli sprechi della politica, insomma a pagare sono lavoratori e o pensionati".
Manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, anche a Olbia, in
occasione dello sciopero di tre ore proclamato dalle segreterie regionali contro la manovra Monti e la finanziaria regionale. Un centinaio di manifestanti si sono dati appuntamento, alle 9.30, per un presidio davanti alla sede della Provincia di Olbia-Tempio, in via Nanni, distribuendo ai passanti volantini contenenti i motivi della protesta. La strada è rimasta bloccata per circa mezzora, prima che i manifestanti si dirigessero all'interno dell'edificio per occupare l'aula consiliare,dove la manifestazione è continuata con i discorsi dei dirigenti sindacali.
Anche a Sassari, nel giorno dello sciopero generale di tre ore, le organizzazioni sindacali hanno voluto con forza manifestare la loro contrarietà a un provvedimento "iniquo, che si abbatte sulle fasce deboli e già penalizzate della popolazione". Cgil, Cisl e Uil provinciali, unite, hanno fatto sentire la loro voce in piazza d'Italia, davanti alla Prefettura. Ai rappresentanti locali del Governo i vertici del sindacato hanno strappato una promessa: dall'Ufficio territoriale di Sassari partirà una relazione, con destinazione Roma, per chieder una particolare attenzione per il nord Sardegna.
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