CAGLIARI. Seimila persone sotto le bandiere di Cgil, Cisl e Uil sono scese in piazza a Cagliari per protestare contro la manovra economica e finanziaria del governo Monti. Dalle 9 i manifestanti che hanno aderito alle tre ore di sciopero indetto dai sindacati si sono ritrovate in piazza del Carmine, davanti al Palazzo del Governo. Da qui un corteo rumoroso con striscioni e fischietti si è diretto verso viale Bonaria dove, di fronte alla sede della Rai Regionale, è stato attuato un presidio e un volantinaggio.
I leader sindacali regionali di Cgil, Enzo Costa, Cisl, Mario Medde, e Uil, Francesca Ticca, hanno spiegato le ragioni dello sciopero al prefetto di Cagliari, Giovanni Battista Tuveri, e al suo vice Andreina Farris. Sono giunte alla manifestazione delegazioni dei territori di Cagliari, Medio Campidano e del Sulcis-Iglesiente per sottolineare il dramma delle industrie in crisi. I sindacati unitari hanno dato un parere negativo sulla manovra, definita iniqua nei tagli alla spesa pubblica.
"E' ingiusta e inadeguata e non coglie le esigenze di un rilancio dello sviluppo e occupazione in una regione, come la Sardegna, che sta sprofondando, più di altre, sotto i colpi della crisi - ha sottolineato Medde, segretario generale Cisl sarda - colpisce i redditi più bassi, interviene in modo pesante sulle pensioni, non si parla di tassare i grandi patrimoni immobiliari, né di intervenire per limitare gli sprechi della politica, insomma a pagare sono lavoratori e o pensionati".
Manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, anche a Olbia, in
Anche a Sassari, nel giorno dello sciopero generale di tre ore, le organizzazioni sindacali hanno voluto con forza manifestare la loro contrarietà a un provvedimento "iniquo, che si abbatte sulle fasce deboli e già penalizzate della popolazione". Cgil, Cisl e Uil provinciali, unite, hanno fatto sentire la loro voce in piazza d'Italia, davanti alla Prefettura. Ai rappresentanti locali del Governo i vertici del sindacato hanno strappato una promessa: dall'Ufficio territoriale di Sassari partirà una relazione, con destinazione Roma, per chieder una particolare attenzione per il nord Sardegna.
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