USI TERAPEUTICI DEI DERIVATI DELLA CANNABIS: ESPERIENZE PERSONALI |
Testimonianza di Luigi A.
Luigi A. è un tecnico agrario di 31 anni specializzato in agricoltura biologica ed è incaricato di visite ispettive presso le aziende con metodo di agricoltura biologica.
La storia di Luigi e la Sclerosi Multipla inizia circa cinque anni fa in modo strano e con una particolare associazione cronologica. Egli racconta che un giorno era stato fermato dai carabinieri e trattenuto in caserma per qualche ora per accertamenti, risultati negativi. La sua permanenza in caserma non è stata però molto felice sia per il comportamento degli agenti che per lo stato di angoscia susseguente. Dopo alcuni giorni ha incominciato ad avvertire sensazioni di "addormentamento" all'arto inferiore destro con diffusione dopo circa una settimana anche all'arto inferiore sinistro e successivamente alle mani. Il medico curante allertato da questa sintomatologia ha richiesto il ricovero in reparto ospedaliero per accertamenti. Il sospetto di Sclerosi Multipla fattosi sempre più concreto dopo i primi esami è stato confermato dalla Risonanza Magnetica Nucleare che in data 16.04.96 conclude: I reperti descritti sono da riferire a multiple aree di demielinizzazione a patogenesi autoimmune. | Il caso di Luigi fa parte del Libro Bianco sugli usi terapeutici della Cannabis presentato al ministro Veronesi nel novembre 2000.Luigi è socio fondatore di ACT (tessera ACT n.2) ed è stato eletto nel Comitato Direttivo dell'associazione all'assemblea costitutiva di Parma. |
Luigi ci ha inviato la cartella clinica con una lettera firmata in cui scrive: " Da circa cinque anni sono malato di Sclerosi Multipla e sono stato curato con cortisone senza che ci fossero dei miglioramenti permanenti dei sintomi. Due anni fa ho sperimentato la canapa indiana e, a dosaggi adeguati, avvertivo un netto miglioramento dei sintomi. Le cosiddette parestesie alle gambe si attenuavano decisamente come pure gli spasmi muscolari e praticamente miglioravano tutti i vari e ricorrenti sintomi tipici della malattia eccetto il dolore all'occhio sinistro, quando era presente. Sarebbe giusto, umano, democratico e razionale che io potessi curarmi con una sostanza che certamente non mi fa male ma sicuramente mi fa bene come ho direttamente sperimentato su me stesso. La legge mi impedisce di coltivare questa pianta, se volessi acquistarla al mercato nero spenderei un sacco di soldi senza alcuna garanzia di qualità, in Italia non è reperibile né legale, la tintura di canapa o le compresse di THC sintetico a nome Marinol in vendita in America e in Germania, mi chiedo in che assurdità legale viviamo se circolano liberamente medicine mille volte più pericolose della canapa e domando che strada posso seguire per avere questo sacrosanto diritto."
Purtroppo la strada da seguire appare lunga e irta di ostacoli sia culturali che politici.
La lucida e spietata criminalizzazione di questa pianta, che non ha alcuna giustificazione scientifica, mette fuorilegge non solo quei "viziosi" che si permettono di farne uso ludicamente, se mai al posto delle intoccabili sostanze alcoliche, ma anche coloro che si permettono di utilizzarla come medicamento. Loro sono semplicemente dei malati, non possono sapere cosa fa bene e cosa fa male, questa conoscenza è appannaggio esclusivamente della Scienza, questa decisione spetta solo alla Legge. Tutti quelli che affermano ciò che la Scienza nega o coloro che negano ciò che la Scienza afferma sono sicuramente da inquadrare nell'ambito dei "viziosi" anche se le verità le sperimentano sul loro corpo, sulla loro mente. Forse questi sono peggio dei "viziosi ludici", questi ricorrono addirittura ad una ignobile strumentalizzazione della loro malattia per dare libero sfogo alla voglia di drogarsi. Non importa se la canapa come medicina presenta effetti collaterali poco impegnativi, non importa se i fattori di rischio sono ben al di sotto di tutte le medicine, compresa la diffusissima aspirina, non importa se un malato di Sclerosi Multipla avverte nettamente il miglioramento degli spasmi muscolari, se l'effetto ansiolitico gli agevola l'addormentamento, la Scienza dice che non funziona e non "deve" funzionare! Sembra incredibile ma è questa la realtà che la civile società occidentale ci impone, sono questi i "finti" pregiudizi che moltiplicano i danni di situazioni che meritano rispetto, comprensione e Solidarietà. Il minimo che si possa fare in nome di una genuina e umana solidarietà è, oltre che meditare, raccogliere l'informazione, diffonderla e coagulare tutte le energie che le coscienze oneste possono attivare.
Dr Nunzio Santalucia
Grazie Fratello
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