DI NINO GALLONI
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Ricevo da Nino Galloni, fra tanti altri, questo commento:
“Federico Rampini ha scritto su Repubblica del 21-02-2012 (giorno palindromo!) un importante articolo sulla Modern Monetary Theory (MMT) che ci ricorda l’unica alternativa all’attuale disastro economico-finanziario in corso: l’uso del buon senso e di tutti gli strumenti disponibili per salvarci. In effetti, Draghi l’aveva già annunciato qualche settimana fa: stampare moneta o autorizzare mezzi monetari per trilioni di euro (migliaia di miliardi, come aveva già fatto la FED), si capisce, per la parte di sua competenza, vale a dire salvare le banche. Se la formula, finalmente, appare praticabile perchè non farlo – a livello di poche centinaia di miliardi – per salvare l’Europa, avviando la ripresa?
I seguaci della MMT sono post-keynesiani “duri e puri” come rileva Rampini, ma anche quelli che hanno tenuto conto dei grandi cambiamenti degli ultimi tempi (non dei semplici nostalgici di Keynes):
1) oggi è inutile definire la quantità di moneta nel senso che i trilioni di liquidità sparati nel sistema dalle banche centrali non inducono febbri inflattive proprio perchè le tecnologie disponibili – a differenza dei tempi di Keynes – consentono l’approntamento altrettanto illimitato di beni e servizi (forse, potrebbe definirsi solamente la quantità scarsa, quella che determina tensioni sui tassi di interesse, proprio quelle tensioni che Draghi e Bernanke cercano di evitare a tutti i costi);
2) cade il paradigma liberista che si debbano PRIMA risanare i conti pubblici e poi avviare la ripresa (ovvero che si debbano ridurre spese pubbliche e tasse per liberare risorse per lo sviluppo) perchè o c’è PRIMA la ripresa oppure i privati la aspettano per riprendere gli investimenti produttivi;
3) è urgente separare (come era fino al1990) i soggetti che svolgono attività finanziarie speculative da quelli che devono far credito all’economia perchè è solo il credito che rimette in moto l’economia stessa. In questo, la MMT può sembrare ben poco keynesiana, ma se i titoli del debito pubblico costano di più di quanto non cresce il PIL, come dargli torto?
Ecco perchè stampare moneta, ovvero emettere titoli al tasso dell’inflazione (il che è virtualmente lo stesso) potrebbe veramente aiutare.
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