I MOTIVI
DELL’INFANTILISMO
di G. Tirelli
“Sono le
persone in buona fede le sole in grado di ammettere i propri errori –
diversamente da quelle in malafede che persistono nel mantenere le loro
posizioni, intendendo spacciare per coerenza, l’opportunismo e il servilismo che
le caratterizza”
La mala fede e
la negazione sistematica dell’evidenza, sono una forma patologica di
infantilismo, protratta fino all’età adulta che con il tempo, si attesta in una
vera e propria malattia mentale.
L'individuo
presenta nell'età adulta caratteristiche somatiche e intellettive proprie
dell'infanzia: statura piccola, difetto di sviluppo degli organi genitali e
ritardo mentale. Silvio Berlusconi ne è un esempio esaustivo!
Esiste poi un
l'infantilismo tipo Brissaud o distiroideo, caratterizzato da aspetto grasso
degli arti, persistenza di cartilagini epifisarie, organo sessuale retratto e
ghiandola tiroide di piccole dimensioni, tutte connotazioni riscontrabili in
Giuliano Ferrara.
Infantilismi
sono frequenti nel corteggiamento, nel servilismo e nella sottomissione. E qui
l’elenco, sarebbe troppo lungo presi caso per caso, ma l’ex maggioranza di
governo, ci consegna un quadro perfetto della situazione.
Per esempio,
gli scimpanzé subordinati, si accostano al cibo controllato da un maschio dominante,
tendendo una mano - gesto di mendicazione tipico dei piccoli.
Anche la
personalità isterica si contraddistingue per l’immaturità e l’infantilismo. Si
tratta di soggetti che anche da adulti, non raggiungono un’indipendenza
affettiva: sono volubili, capricciosi, e si esprimono con teatralità. Individui
estremamente orgogliosi, ma di un orgoglio stupido, quello del bambino
egocentrico che impone con forza gli altri la sua visione del mondo.
Quel fenomeno
da baraccone di Vittorio Sgarbi, definisce perfettamente una tale personalità.
Infantilismo
ludico e cretinismo si sono spesso accoppiati, generando quei mostri che
neppure il Cottolengo, nella sua infinita misericordia, potrebbe mai
accogliere. Anche qui gli esempi non si contano: da Emilio Fede a Sallusti, da
Maurizio Belpietro a Vittorio Feltri, da Bondi a Cicchitto, inglobando Vespa e
Minzolini.
Tutti questi
comportamenti in fine, sono il risultato di “nevrosi dissociativa” che secondo
la teoria freudiana, ha alla base un irrisolto riguardante la sfera sessuale,
la quale è da considerarsi una fonte di energia primaria e costante nella vita
di ogni essere vivente. Una carica pulsionale che se non canalizzata
nell'organo sessuale viene liberata attraverso sintomi, diversi a seconda del
tipo di nevrosi.
Per tanto,
sarebbe ora che tutta questa gente cominciasse a scopare, per evitare a noi
tutti gli effetti collaterali e indesiderati della loro frustrazione e
infantilismo.
Gianni Tirelli
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