giovedì 16 febbraio 2012

I MOTIVI DELL’INFANTILISMO di G. Tirelli


I MOTIVI DELL’INFANTILISMO
di G. Tirelli

“Sono le persone in buona fede le sole in grado di ammettere i propri errori – diversamente da quelle in malafede che persistono nel mantenere le loro posizioni, intendendo spacciare per coerenza, l’opportunismo e il servilismo che le caratterizza”
La mala fede e la negazione sistematica dell’evidenza, sono una forma patologica di infantilismo, protratta fino all’età adulta che con il tempo, si attesta in una vera e propria malattia mentale.
L'individuo presenta nell'età adulta caratteristiche somatiche e intellettive proprie dell'infanzia: statura piccola, difetto di sviluppo degli organi genitali e ritardo mentale. Silvio Berlusconi ne è un esempio esaustivo!
Esiste poi un l'infantilismo tipo Brissaud o distiroideo, caratterizzato da aspetto grasso degli arti, persistenza di cartilagini epifisarie, organo sessuale retratto e ghiandola tiroide di piccole dimensioni, tutte connotazioni riscontrabili in Giuliano Ferrara.
Infantilismi sono frequenti nel corteggiamento, nel servilismo e nella sottomissione. E qui l’elenco, sarebbe troppo lungo presi caso per caso, ma l’ex maggioranza di governo, ci consegna un quadro perfetto della situazione.   
Per esempio, gli scimpanzé subordinati, si accostano al cibo controllato da un maschio dominante, tendendo una mano - gesto di mendicazione tipico dei piccoli.
Anche la personalità isterica si contraddistingue per l’immaturità e l’infantilismo. Si tratta di soggetti che anche da adulti, non raggiungono un’indipendenza affettiva: sono volubili, capricciosi, e si esprimono con teatralità. Individui estremamente orgogliosi, ma di un orgoglio stupido, quello del bambino egocentrico che impone con forza gli altri la sua visione del mondo.
Quel fenomeno da baraccone di Vittorio Sgarbi, definisce perfettamente una tale personalità.
Infantilismo ludico e cretinismo si sono spesso accoppiati, generando quei mostri che neppure il Cottolengo, nella sua infinita misericordia, potrebbe mai accogliere. Anche qui gli esempi non si contano: da Emilio Fede a Sallusti, da Maurizio Belpietro a Vittorio Feltri, da Bondi a Cicchitto, inglobando Vespa e Minzolini.
Tutti questi comportamenti in fine, sono il risultato di “nevrosi dissociativa” che secondo la teoria freudiana, ha alla base un irrisolto riguardante la sfera sessuale, la quale è da considerarsi una fonte di energia primaria e costante nella vita di ogni essere vivente. Una carica pulsionale che se non canalizzata nell'organo sessuale viene liberata attraverso sintomi, diversi a seconda del tipo di nevrosi.
Per tanto, sarebbe ora che tutta questa gente cominciasse a scopare, per evitare a noi tutti gli effetti collaterali e indesiderati della loro frustrazione e infantilismo.

Gianni Tirelli

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