lunedì 20 febbraio 2012

IL SUD EPICENTRO DI UNA NUOVA RINASCITA di G.Tirelli


IL SUD EPICENTRO DI UNA NUOVA

 RINASCITA
di G.Tirelli

Il nord dell’Italia, tanto decantato per benessere, crescita e civiltà, sarà il primo a pagare il pesante prezzo dello sviluppo industriale sul quale ha investito (in maniera approssimativa e irresponsabile), risorse e futuro. Quella che insistono a chiamare una crisi è, in realtà, l’inizio dell’implosione del capitalismo liberticida, che in pochi anni costringerà i popoli padani ad una migrazione di massa, unica nella storia di questo paese.
Illusione, supponenza, arroganza e coltivata ignoranza, presto, dovranno fare i conti con la sopravvivenza relativa ad una povertà senza precedenti, paragonabile solo a quella di un remoto passato.
Già oggi, stiamo assistendo a questo processo degenerativo, di cose e valori, relativo alle malsane condizioni di vivibilità di un habitat, sempre più devastato dall’inquinamento, e a una decadenza etica e morale, a dir poco, sconcertante. Il puerile e infantile “rito dell’ampolla” diventerà, per tutti, il vergognoso ricordo di una grottesca messinscena carnevalesca. 

Diversa e opposta è la situazione e condizione delle estreme regioni del sud, dove l’ambiente, in gran parte ancora incontaminato e scampato alla devastazione industriale, si prepara, a buon diritto, a essere l’epicentro della nuova riconversione, per una qualità della vita sostenibile ed eco-compatibile. Inoltre, questo territorio (da tempo immemorabile), ha coltivato da sempre il valore della solidarietà e dell’accoglienza, ritenendoli valori fondamentali e fondanti del concetto di civiltà e, agli attacchi discriminatori e razzisti, ha anteposto la tolleranza, commiserazione (pietas) e dignità.

Se per crescita e sviluppo del Sud, dunque, significa trasformare il meridione in quell’immondezzaio caotico di rifiuti tossici e miasmi velenosi, che riflette l’immagine desolante del nord Italia (dove il tasso di inquinamento di fiumi, laghi, mare e falde acquifere, ha oramai raggiunto livelli tali da rendere necessaria una dichiarazione di stato di emergenza e dove tradizione e solidarietà non sono che l’insegna, il simulacro, il geroglifico, i fantasmi di un passato defunto), allora sarebbe meglio lasciare inascoltate le subdole e seducenti lusinghe della modernità, per restituire a questa terra dei fiori, la sua originaria identità e incomparabile bellezza.
E per i suoi figli, noi chiediamo libertà e non licenza, qualità e non contraffazione, preferendo la verità alla mistificazione e, dignità e onore, alla schiavitù delle fabbriche della morte.
Meglio sarebbe per il sud, allora, tornare a coltivare i campi e a pascolare le pecore. “E a notti, calara i rizzi ‘nto mara, e u jornu u bardasciuni,  pe piscara, surici, trigghi, pruppi e calamari”.

Per questo desidero un sud unito contro un nord disperso - un sud biologico, contro un nord geneticamente modificato - un sud della tradizione contro un nord della propaganda - un sud della libertà, contro un nord della licenza - un sud cristiano, contro un nord cattolico - un sud dell’essere contro un nord dell’apparire - un sud del cuore contro un nord della mente.
Desidero un sud dell’avvenire, contro un nord senza futuro.

Gianni Tirelli

Nessun commento: