“PRENDI
I SOLDI E SCAPPA”
di G. Tirelli
“E
oggi, nel bel mezzo di una crisi epocale, dopo avere succhiato per decenni il
sangue alla parte più debole, indifesa e numerosa della società, abbandonano il
paese dislocando le loro aziende altrove, con la scusa degli eccessivi costi di
produzione”
Sottostimare
le responsabilità oggettive della politica e della criminalità organizzata, che
hanno concorso a fare precipitare il paese dentro un declino etico/economico
senza precedenti, sarebbe da incoscienti.
Ma è pur vero che queste due entità, sono soggette e subalterne agli
ordini impartiti dal Grande Burattinaio, il Sistema Economico Industriale, che
le ha assoldate per l’espletamento del lavoro sporco.
Imprenditori
e faccendieri che ha mio parere
rappresentano la parte più marcia della società, si pongono a paradigma di quel
cancro in metastasi che ha intaccato e compromesso i gangli vitali delle
moderne democrazie occidentali soffocandone ogni barlume di civiltà. Il loro
potere è assoluto e impermeabile ad ogni interferenza esterna e giudizio
critico.
In
questo modo condizionano il potere legislativo attraverso la corruzione,
l’intimidazione, e il ricatto - decidono i programmi televisivi che reputano
più congeniali alla commercializzazione della loro mercanzia - manipolano le
notizie trasfigurando in virtuosi i criminali e gettando un ombra di sospetto
sulle vittime.
Campano
di contraffazione e di mistificazione e si alimentano agendo sui lati peggiori
degli individui, facendo della menzogna una pratica relazionale.
Appartengono
alla categoria di quei signori che hanno devastato l’ambiente riversando rifiuti
industriali e scorie tossiche sul territorio e nelle acque, fottendosene
altamente della salute dei cittadini e del futuro dei nostri figli. Il loro
potere mediatico è tale, da avere alterato per sempre le coscienze, il costume,
e sovvertito quell’impianto etico (connaturato fin dall’alba dei tempi), che
scandiva e regolava l’arbitrarietà dei nostri comportamenti e delle nostre
scelte, in virtù di parametri di
riferimento imperituri. Appartengono a quella razza bastarda di figuri che
hanno approfittato del loro paese e dei soldi pubblici per arricchirsi fino a
strafogare, per soddisfare ogni loro ambizione, vizio e perversione.
E
oggi, nel bel mezzo di una crisi epocale, dopo avere succhiato per decenni il
sangue alla parte più debole, indifesa e numerosa della società, abbandonano il
paese dislocando le loro aziende altrove, con la scusa degli eccessivi costi di
produzione. Milioni di lavoratori a spasso e famiglie alla canna del gas!
L’ennesima
menzogna che ha il solo scopo di centuplicare i loro profitti e saziare
l’ingordigia dei loro stomaci senza fondo. Un branco di infamoni e codardi
sfruttatori del bene comune che si esimono da ogni oggettiva responsabilità e
sussulto di dignità. La barca sta affondando mentre loro se la danno a gambe,
abbandonando capra e cavoli: baracca e burattini!
Che
rispetto dovremmo mai avere per questa gente che si riempie la bocca di libertà
e pratica la licenza e il sopruso?
Di questi cattolici da ingrasso che la domenica si ripulisce la
coscienza con una bella confessione e il lunedì mattina distribuiscono mazzette?
Di questa banda di untori - della loro pubblicità ingannevole che ad ogni ora
del giorno e della notte, si scaraventa, senza bussare, dentro le nostre case;
che rispetto potremmo mai avere? Loro che hanno trasformato lo spazio pubblico
in un’industria privata, impestando di insegne e manifesti, ogni angolo delle
nostre città.
Quale
tribunale potrebbe mai assolverli da tutti i crimini perpetrati contro
l’umanità e comprenderne le ragioni?
Nessuna
pietà per questa marmaglia venduta a Satana! Pubblica impiccagione!
Ma l’intento
vero di questa moderna e oscura borghesia del profitto (sempre e ad ogni
costo), é di fare piazza pulita della cultura, che sia arte, tradizione o
letteratura, avvertita come il solo, unico e vero ostacolo al loro piano di
omologazione di massa.
Per
tanto vorrei che fosse chiaro a tutti che l’origine prima di ogni male, non va
addebitata, ne alla politica ne alla criminalità organizzata, ma é l’effetto di
quel meccanismo perverso e diabolico messo in atto dal potere
economico/mediatico, che a fronte di profitti sempre maggiori, ha corrotto e
corroso ogni singola cellula del tessuto sociale.
Gianni
Tirelli
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