sabato 17 marzo 2012

DAL FRONTE SARDO


Documento: lettera aperta del Comitato ProSardegnaNoGasdotto all’archeologo Stiglitz

Caro Professore,
abbiamo saputo che sabato 17 marzo lei interverrà a Cagliari al seminario che LEGAMBIENTE SARDEGNA ha dedicato al Prof. Giovanni Lilliu.
Tale associazione si dichiara “onorata per oltre vent’anni del dialogo, dell’insegnamento e dell’incoraggiamento di questo insigne studioso che sapeva impegnarsi con intelligenza e integrità nella divulgazione e nella tutela della cultura, dei monumenti e del paesaggio sardo”.
Noi, nel sottolineare l’impegno del Professor Lilliu nella tutela della cultura, ci chiediamo se il fatto di sostenere un progetto come il GALSI, come fa apertamente LEGAMBIENTE SARDEGNA, renda effettivamente merito a cotanto onore ed alla figura di un uomo come Giovanni Lilliu, che alla valorizzazione della cultura sarda dedicò gran parte della propria vita.
La preghiamo di riflettere, eventualmente anche documentandosi sul nostro Blog, circa la reale e devastante portata di quel progetto, anche e soprattutto per il nostro immenso patrimonio archeologico.
Sabato verremo anche noi ad ascoltarla. Per noi, e per tutti i sardi e le sarde impegnate per contrastare quell’opera, sarebbe estremamente gradito un suo cenno al riguardo.
Cordiali saluti
Il Comitato ProSardegnaNoGasdotto


Blitz del movimento anti Equitalia: circondato il Consiglio regionale

  CAGLIARI. Blitz dei movimenti anti Equitalia questa mattina davanti al Consiglio regionale della Sardegna in occasione della convocazione degli Stati generali del popolo sardo: una delegazione del presidio di piazzale Trento ha sistemato attorno al palazzo di via Roma i nastri bianchi e rossi di solito usati per delimitare i lavori in corso. Affissi intorno all'edificio anche manifesti di protesta contro Equitalia e distribuiti volantini ai passanti.

Un'incursione "mordi e fuggi": dopo circa un'ora i manifestanti hanno abbandonato via Roma. Ma la battaglia non è finita. Il Presidio ha annunciato per i prossimi giorni nuove manifestazioni di protesta anche in vista dell'arrivo, il 29 marzo a Uta, dell'ufficiale giudiziario per la notifica dello sfratto dalla sua casa-azienda agricola a un imprenditore del luogo. Abbandonata nei giorni scorsi la postazione al nono piano del Palazzo regionale della Giunta, dopo oltre due mesi di assemblea permanente, il presidio continua a mantenere il suo quartier generale in piazzale Trento.


Via alla demolizione della villa gallurese di don Verzè

Olbia, ordinanza di demolizione per la Casa Rossa all’ombra del San Raffaele. La dependance con piscina che ospitava i vertici della fondazione Monte Tabor in trasferta in Gallura, dovrà essere rasa al suolo
    di Luca Rojch OLBIA. La villa cresciuta all'ombra del San Raffaele sembra destinata a finire in macerie. La Casa Rossa, la dependance con piscina che ospitava i vertici della fondazione Monte Tabor in trasferta in Gallura, dovrà essere rasa al suolo. Dall'ufficio Urbanistica del Comune è partita l'ordinanza di demolizione delle "opere abusive perché realizzate in assenza di concessione edilizia e di nulla osta dell'ufficio tutela paesaggio". Come riporta il testo dell'ordinanza. Le ruspe del Comune stanno per accendersi. Entro 90 giorni la fondazione San Raffaele dovrà provvedere a cancellare le opere che il Comune considera abusive.

    In caso contrario il bene potrà essere incamerato nel patrimonio dell'amministrazione o demolito. L'ultima carta per la fondazione è il ricorso al Tar contro l'ordinanza. Ma nelle stanze dell'Urbanistica sono certi di avere in mano tutte le carte per dimostrare che l'ampliamento dello stazzo è stato fatto senza rispettare le leggi. La fondazione dovrà demolire i 387 metri quadri della Casa Rossa, uno spogliatoio di 40 metri quadri e una tettoia grande più o meno altri 50 metri. Un altro colpo per l'impero di provette e mattoni costruito da don Luigi Verzè. La Casa Rossa era finita nel tesoretto da sacrificare per far continuare a vivere la fondazione San Raffaele travolta dai debiti. Un advisor finanziario, che porta avanti la stima e il piano per la liquidazione del patrimonio, ha inserito la Casa Rossa tra i gioielli da mettere sul mercato. Per la società lo stazzo, diventato villa con piscina, vale 7 milioni di euro, compresi i
    5400 metri quadri di terreno che circondano l'edificio realizzato alle spalle dell'ospedale.

    Difficile credere che le quotazioni dell'immobile potranno restare le stesse. In vendita nella prossima asta bandita dal San Raffaele ci sarà anche l'hotel Don Diego. Il resort sul mare a quattro stelle con 30 ettari di verde e rocce intorno a cui la Fondazione aveva investito una fortuna. Il caso della Casa rossa era scoppiato alla fine del 2011, con un blitz i tecnici del Comune avevano verificato concessioni e autorizzazioni della villa che di solito ospitava Don Verzè durante i suoi soggiorni nell'isola.

    Il destino della Casa Rossa sembra del tutto separato dalla sorte dell'ospedale. Per ora viene confermato dai vertici della fondazione la centralità del gigante di cemento e vetro. Non verrà sacrificato per arginare la voragine nei conti da un miliardo e mezzo di euro. Ma si lavora per dare un futuro al San Raffaele di Olbia, qualunque sarà il suo nome. E anche il governatore Ugo Cappellacci nella sua recente visita in Gallura ha ribadito che l'ospedale rimane strategico per tutta la sanità dell'isola. Rimane aperta la pista perché la struttura venga aperta come centro pediatrico di eccellenza. La presidenza del Bambin Gesù di Roma non nasconde il suo interesse per fare del gigante di cemento alle porte della città un presidio fondamentale per la sanità italiana.




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