venerdì 2 marzo 2012

FRONTE SARDO


Sconcerto e rabbia per arresto membri comitato “S’Arriedu per Narbolia”. La solidarietà di Sinistra Cristica Sarda, Zuncheddu Indipendentistas e Coordinamento Precari Scuola Oristano

(IlMinuto) – Cagliari, 2 marzo – Arrestati lunedì mattina per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale, i due manifestanti del comitato “S’Arriedu per Narbolia”, Nello Schirru e il figlio Alessandro, sono stati condannati rispettivamente a due e tre mesi per aver preso parte al blocco del cantiere da cui sono partiti i lavori di costruzione del mastodontico impianto fotovoltaico di serre della EnerVitaBio di Ravenna. I due imputati hanno scelto di patteggiare ottenendo così le pene sospese e la condizionale. Il fermo e il patteggiamento dei due manifestanti hanno provocato le reazioni di politici e lavoratori sardi. “Un atto antipopolare e intimidatorio gravissimo, che si inquadra in un clima di repressione di tutti quei movimenti che nascono da necessità e criticità dei singoli territori”, commenta Claudia Zuncheddu, Consigliere regionale Indipendentistas.“Il dissenso – prosegue Zuncheddu – non può essere affrontato come un problema di ordine pubblico e di criminalità”. Sulla questione interviene anche Sinistra Critica Sarda: “Il furtovoltaico è ormai una vera emergenza: Nello e Alessandro hanno dato un grande contributo personale e familiare a questa lotta” – afferma l’esponente del movimento anticapitalista Gianluigi Deiana – “è ora necessario che si venga a costituire un fronte generale contro il fotovoltaico in agricoltura in Sardegna”. Solidale con Nello e Alessandro Schirru anche il coordinamento precari della scuola della provincia di Oristano, che in un comunicato stampa invita i sardi alla difesa dei beni essenziali: “Nel constatare come l’impianto occupi una fascia di territorio fertile, bonificata e irrigata con soldi pubblici, – spiega la nota scritta dal Coordinamento – e come non sia prevista nessuna bonifica e ripristino del territorio alla fine del ciclo di vita dell’impianto”, i precari della Scuola giudicano l’accaduto come “l’ennesimo tentativo di utilizzare il suolo sardo con le modalità di un capitalismo di rapina”.
S.P.

“Val di Susa occupata militarmente”. La solidarietà del Cagliari social forum al popolo No Tav

(IlMinuto) – Cagliari, 2 marzo – “Contro la resistenza all’alta velocità da parte del popolo No Tav, vengono utilizzate normative eccezionali, di vera e propria occupazione militare della Valle”. Con queste parole il Cagliari social forum esprime solidarietà alla lotta pacifica del popolo No Tav della Val di Susa e in particolare a Luca Abbà, agricoltore rimasto folgorato per “difendere il suo lavoro e la sua dignità di cittadino”. In un documento il Csf denuncia i rischi per l’ambiente e per le persone e l’enorme spreco di risorse che rappresenta quest’opera. “Il costo della Tav – scrive il Cagliari social forum – pari a 30-40 miliardi di euro, costituirebbe un grave salasso per le casse statali […].Si investano invece questi soldi in attività e servizi utili alla gran massa dei cittadini, a cominciare dalla messa in sicurezza e dallo sviluppo dei trasporti ferroviari per i pendolari, attualmente in totale stato di abbandono”.

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