POLITICA E CRIMINALITA’
COMPAGNI DI MERENDE di G.Tirelli
Diversamente dagli altri mestieri e in netta antitesi con
le arti, a spingere oggi, una persona ad entrare in politica, non è la passione
(vocazione) o l’impulso volto al bene comune, ma i vantaggi e i privilegi derivanti
dal potere. Come é pensabile che questa gente, che rappresenta la parte più
marcia della società, possa fare gli interessi dei cittadini? Se la politica
portasse reali vantaggi alla comunità, di fatto non esisterebbe.
La politica ha cessato di esistere da parecchio tempo,
surclassata dalla holding del potere “Economico Criminale Confessionale”, con
il quale spartisce privilegi, profitti e perversioni, in una sorta di moderno
sincretismo dai tratti mefistofelici e necrofili.
Questa brutta cricca di nuovi
politici, condivide con la criminalità organizzata parecchie affinità, anche se
la pratica a delinquere è diversa e ben celata dietro ambigui e ingannevoli
travestimenti di facciata.
Entrambi (politici e mafiosi) si dichiarano
cattolici professanti. All’interno del loro portafogli, e bene in vista, appese
alle pareti di sontuosi uffici, possiamo trovare immagini di santi, martiri e
papi, nella nuova veste di feticci contro il malocchio e la sfortuna, o di
celesti giudici compiacenti e conniventi, volti a perdonare menzogne, ipocrisie
e illegalità.
Questi individui cercano nel potere la risposta alla loro
invalidità esistenziale e culturale, risultato di frustrazioni, complessi di
inferiorità e totale mancanza di autostima. Un narcisismo psicotico connaturato
e un persistente disagio mentale, li esonera dalla capacità di provare dei veri
sentimenti, siano essi, relativi al concetto di pietà, di perdono, di amore e
di comprensione. La stessa gioia, é vissuta come uno stato di isterica euforia,
che notte tempo, prende le sembianze della malinconia, per degenerare poi in
depressione e attacchi di panico. Per questo motivo, il potere, come una droga
(e più precisamente come l’eroina), crea in questi particolari individui,
assuefazione e dipendenza, costringendoli all’assunzione di dosi sempre più
massicce di potere. Al sicuro, dietro lo scudo del privilegio e dell’immunità,
lanciano strali e sfogano la loro rabbia. Le loro parole sono intrise di
arroganza, volte ad intimidire, e a minacciare ritorsioni. In realtà hanno
un’indole serva e servile e sono privi della più remota, forma di coraggio,
mancanza di volontà e consapevolezza. Per tali motivi, sono nell’impossibilità
di sopportare e controllare il dolore, ritenendolo una vera e propria sciagura;
un castigo divino, gratuito e immeritato che consegue ad alimentare la loro
anima, di astio, odio e rancore.
Un altro dato caratteriale che li contraddistingue e, per
le affinità, li accomuna, alla criminalità organizzata, è l’omertà. Come
all’interno di un clan mafioso, sono soggetti ad un codice d’onore che devono
applicare alla lettera, pena l’estromissione e un totale isolamento. Hanno la
predisposizione genetica a negare l’evidenza dei fatti e, trattano la menzogna,
come una regola relazionale.
Il potere, assimilato come cura psichiatrica, in
seguito, degenera in una vera e propria patologia; un micidiale psicofarmaco
dagli effetti collaterali devastanti, come stati di dissociazione, schizofrenia
e mania suicida. Tutto questo, chiaramente, si riflette sul paese civile, dove
la parte marcia della società si allinea al potere, emulandone i comportamenti
e aggravando così la condizione generale, mentre, all’altra, non resta che
subire le umilianti invettive di una politica, genuflessa anima e corpo, alla
mercificazione della dignità e della morale.
Oggi, il nostro paese, è rappresentato da una inedita
Gang del malaffare che da tempo ha trasformato il parlamento in una società a
delinquere, mortificando la sacralità del parlamento, trasformandolo in un
distributore di privilegi, di impunità e cassaforte di profitti. Esseri
rivoltanti sia sul piano morale come estetico che hanno improntato la loro vita
e carriera, alla soddisfazione di vizi e perversioni, frustrazione e desideri
repressi.
Ne dovrà fare di strada la criminalità, per raggiungere i
livelli di perversione della politica nostrana!!
Gianni Tirelli
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