Avviso su Facebook. Chiarimento finale.
(2012-03-06)
(2012-03-06)
Aggiornamento al testo sotto.
Ogni giorno, ogni santo giorno coloro che cercano di distruggere il mio lavoro, la MMT e di occultare la verità sul Colpo di Stato Finanziario, usano la medesima arma: screditano, ci buffoneggiano, siamo dei folli marginali che delirano di complottismi. Io ho speso gli ultimi sei mesi su quel posto demenziale che è Facebook, e fuori da esso, a gridare che a fronte di questo noi dobbiamo essere FERRATI, STUDIARE, CREDIBILI, SERISSIMI. Dopo sei mesi, e dopo che nella pagina col mio nome sono transitati i golpisti neofascisti, gli affiliati agli anarcoinsurrezionalisti, le scie chimiche, i signoraggisti e altri, un genio pensa bene che la foto di un dito mozzato splatter possa meglio rappresentare Paolo Barnard, il Più Grande Crimine, Alain Parguez, Michael Hudson, Stephanie Kelton, Willian Black, Marshall Auerback, la MMT, e la resistenza Keynesiana al golpe finanziario. Ok. Nessuno degli amministratori del gruppo, dopo essermeli trovati iscritti a destra e a manca coi sopraccitati personaggi, ha obiettato a quella foto.
La goccia ha traboccato. Prima che il mio nome, e le persone e le idee di cui sopra, siano associate ad altro scempio, e prima che un Fabio Scacciavillani possa scrivere “Andate a vedere la MMT… stendiamo un velo pietoso”, io mi dissocio nei modi più categorici. Una quarta chance non ve la do. Fine del discorso. P.B.
C’è una pagina di Facebook che porta il mio nome, questahttp://www.facebook.com/#!/groups/ipgcadmin/. In quella pagina io sono intervenuto diverse volte e con toni forti per diffidare diversi utenti e amministratori dal permettere che il mio nome e il mio lavoro fossero associati a cialtroni ed estremisti, buffoni e sciagurati. Ho persino inscenato una protesta passiva di assenza auto imposta da quella pagina per sottolineare il punto.
Oggi quella pagina porta una foto che ha superato i limiti della decenza e che diffama me e la mia statura di professionista, poiché la pagina cita espressamente il mio nome e il mio lavoro. Ho segnalato a Facebook la violazione. Ma segnalo a chiunque mi legge e segue da anni che Paolo Barnard non ha mai voluto quella pagina, né altre pagine di Facebook, e che oggi in particolare io la disconosco totalmente.
Nulla di quanto contenuto in quella pagina mi rappresenta, né rappresenta Il Più Grande Crimine. Né la Modern Money Theory per la parte che mi riguarda. Chiedo scusa con estremo imbarazzo ai cinque economisti che ho portato in Italia e che possono aver visto quella porcheria associata a me e di conseguenza a loro. Soprattutto chiedo scusa ai miei lettori.
Paolo Barnard
06/03/2012
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