venerdì 9 marzo 2012

War on Drugs


I veri interessi della politica

Scritto da ENjOINTeam –Nessun commento
I veri interessi della politica
In tempi così bui per noi, che stanno segnando il ritorno della repressione e del proibizionismo, viene da domandarsi quale sia la fisionomia di chi sta dall’ “altra parte”, cioè di coloro che del proibizionismo e della tolleranza zero fanno la loro bandiera. Qui non si vogliono dare giudizi, spetta ad ogni singolo individuo farsi delle opinioni, ma si esaminano dei fatti che sono realtà storiche, anche spesso queste realtà sono state taciute, e ai più sono sconosciute. Com’è chiaro a tutti la posizione del nostro paese in materia di stupefacenti ricalca quella dell’amministrazione americana, che porta avanti da tempo una durissima lotta ad ogni genere di sostanza. A questo punto però affiorano fatti del passato che hanno bisogno di essere compresi per capire bene che sta succedendo attorno a noi.
“French Connection”, molti non sanno che sia, eppure per capire le politiche dell’occidente in tema droga è un avvenimento esemplare anche se un po’ datato. Siamo in Francia attorno agli anni Cinquanta, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, gli alleati vincitori del conflitto hanno la necessità di stroncare i movimenti della resistenza, che come tutti sanno erano quasi nella totalità di stampo comunista o socialista. Per farlo si affidano alla mafia corsa, non potendo ovviamente mandare l’esercito a reprimere i partigiani che erano stati tra i principali artefici della liberazione della Francia dai nazisti. Di certo i signori della mafia non si accollarono questo compito per simpatia verso americani e inglesi, e, infatti, ottennero in cambio la possibilità di far ripartire il traffico di EROINA che negli anni di guerra era stato ridotto praticamente a zero. Molti potrebbero obbiettare che essendo un avvenimento che ha più di cinquant’anni non si può tenere in considerazione, ma sta di fatto che non è l’unica contraddizione presente nelle politiche occidentali sulla droga. Ci spostiamo ora negli anni Ottanta, in America, che al tempo era sotto la guida di Regan, che come molti sanno non era il più progressista e antiproibizionista dei presidenti americani.
“Affare Contras”: anche su questo fatto la maggior parte delle persone è all’oscuro dei fatti. I Contras erano un gruppo di guerriglieri del Nicaragua finanziati dagli USA, cha avevano il compito di rovesciare il governo del loro paese. Non potendo inviare aiuti diretti a questi terroristi (i contras decimarono completamente le fila del movimento popolare allora al potere), gli usa favorirono il mercato della cocaina proveniente dal Nicaragua. Durante il dibattito che seguì la scoperta di questo genere di aiuti, sono emerse dichiarazioni di piloti di aerei militari americani, i quali affermarono che il loro compito era di portare armi in Nicaragua e di ripartire con gli aerei carichi di cocaina, che era poi trasportata nelle basi aeronautiche della Florida e da lì smistata per raggiungere il mercato mondiale. Questo era il sistema per finanziare e aiutare l’economia del Nicaragua.
Le droghe, soprattutto quelle più devastanti e pericolose, sono state utilizzate dai governi come strumento per distruggere i movimenti di quelle parti di popolazione che erano intenzionate a uscire dal loro stato di sfruttamento e a far valere i loro diritti di individui. E’ accaduto in America quando tra gli anni Settanta e Ottanta la popolazione nera della grandi metropoli cominciò ad unirsi per uscire dai confini dei ghetti e vedere riconosciuti i propri diritti civili. Proprio quando queste organizzazioni popolari cominciavano a diventare consistenti e a ricevere il consenso della gente ci fu una vera e propria “cascata” di stupefacenti tra la gente dei ghetti neri. Si parla di sostanze come la cocaina, l’eroina e il crack, droghe letali, che ebbero come effetto quello di distruggere i neonati movimenti della gente e di gettare l’ombra della criminalità organizzata e dello spaccio su chi cercava soltanto di affermare i propri diritti di uomo. Posizioni a dir poco ambigue sulla droga non sono state tenute solo dai governi occidentali, basti pensare all’Unione Sovietica e a quanti profitti traeva dal contrabbando di oppio e altre sostanze prese da paesi come l’Afghanistan.
E’ importante sottolineare come non si debba discutere sull’eticità e la moralità delle diverse forme di governo e dei partiti politici che le rappresentano. Si deve riflettere sulla reale validità di certe teorie repressive e bisogna domandarsi se dietro tutto questo non ci sia la volontà di impedire agli individui di formare le proprie idee. Quello che vogliono impedire attraverso manovre politiche di palesemente ciniche e con la totale parzialità dell’informazione è tutto quello che noi vogliamo: PACE, AMORE, LEGALIZZAZIONE. (Damiano)


commenti:

  1. La guerra alla droga! La presa per i fondelli più grande che si sia mai vista a memoria d'uomo, domani potrebbero proibire anche le zucchine, così le venderebbero a chissà quanto al chilo. Proibire una pianta che la natura dona e tutti accettano, quando mai era accaduto nella storia dell'umanità?
    Un modo per diventare miliardari vendendo verdura, secondo un punto di vista chiaro e schietto.
    E poi noi saremo civilizzati? Se essere civili è questo evviva i barbari.




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