IL PAESE CHE NON C’E’ di G. Tirelli
Ci vuole uno stato, grande o piccolo che
sia, che faccia da apripista. Un paese fra tutti che, per primo, si attivi in
un’opera di riconversione radicale del Sistema in forma pragmatica e
semplificativa, e che sia da esempio per gli altri. Un paese illuminato che ha
preso coscienza della drammatica situazione mondiale preda di un liberismo
selvaggio e senza regole, che ci
sta traghettando dentro il periodo più buio dell’umanità. Un paese che riduca
all’essenziale ogni forma di importazione ed esportazione, di
approvvigionamento energetico prodotto da combustibili fossili, che smantelli
ogni fabbrica, ogni agglomerato e insediamento industriale, degassificatore e
inceneritore, centrale nucleare e a carbone – che debelli ogni forma di condizionamento
mediatico, di consorteria e corporazione, speculazione finanziaria e
multinazionale. Un paese autonomo, indipendente e autosufficiente, che in tutta
libertà ne decida le priorità sociali, i bisogni e le necessità primarie della
popolazione. Un paese che guardi alla salute e alla felicità dei suoi cittadini
come condizione senza la quale, nessuna società può ritenersi tale, ne tanto
meno civile. Un paese che consideri Aria, Acqua e Terra, quei supremi e
impagabili doni che dall’origine ci sono stadi dispensati da quel Soffio
trascendente che ha dato vita ad ogni cosa. Loro, la sola fonte di
sostentamento e di vera salvezza e che la modernità canaglia ha contaminato,
profanato e reso sterili. Un paese pulito, nel corpo e nell’anima, bonificato da
ogni rifiuto e scoria e dove la bellezza e la spiritualità sventolano come
bandiere, al sole di una nuova rinascita. Un paese libero da ogni
superstizione, ma colmo di fede e di speranze – mondato da ogni conformismo,
relativismo ed egoismo, e inebriato di spiritualità e passione, di creatività e
genio, dove odori, sapori e
colori, della nostra anima e come germogli anelano al futuro.
Nel preciso momento in cui, l’individuo
libero del passato, ha perduto la sua autonomia, autosufficienza e indipendenza
materiale, consegnandosi spontaneamente, nelle mani del Sistema Bestia, ha
tradotto e trasformato la sua esistenza nella peggiore delle schiavitù: “la
dipendenza dal bisogno”.
Abbiamo perduto la primordiale forza di
volontà e lo spirito di sacrificio. Il nostro di livello di sopportazione del
dolore si è estinto e con lui, ogni capacità di adattamento, un valore che, fin
dall’alba dei tempi, aveva caratterizzato e contraddistinto la natura umana e
animale.
Siamo un branco di asini e di ignoranti,
privi e privati del più remoto barlume di vera cultura, vera conoscenza e sana
tradizione. Sappiamo tutto di ogni cosa (inutile, effimera e invalidante) ma,
di ciò che veramente serve ad un uomo, vaghiamo come ombre dentro buio più
totale!! Per questo, siamo costretti ad avvalerci sempre di terzi, che
risolvano (alla bene meglio) i nostri problemi quotidiani, che siano pratici,
psicologici ed esistenziale. E’ in questo modo che buttiamo via i nostri soldi
e i risparmi di una vita per assicurare i vitalizi di questo branco di vampiri.
Che cosa racconteremo ai nostri figli e
nipoti, della nostra codardia? Come giustificheremo il nostro immobilismo e
l’ipocrisia dei nostri atti?
Il Sistema Bestia, già da tempo, ha
programmato un piano di sterminio globale, per contrastare le inevitabili
rivoluzioni e sommosse che si accenderanno su tutto il pianeta, per via
dell’acqua, dell’energia e della cibo. Per questo, il Sistema, non va
combattuto, ma isolato in attesa che si spenga per inedia. Dobbiamo dunque
aiutarlo a morire, in una sorta di benevola e cristiana eutanasia, recidendo di
netto i suoi canali di alimentazione.
E’ tempo di alzare il culo dal divano delle
libertà e impugnare la zappa per produrre vera energia!!
Si, siamo alla fine, comunque la si voglia
immaginare!! Il Sistema politico, economico e mediatico è sul punto di
collassare e se ci troveremo impreparati ad affrontare gli eventi, le
possibilità di sopravvivere, sono quasi nulle.
Tornare al passato, è il percorso più
praticabile e meno utopico, contrariamente del perseverare in questa direzione.
Solo con un radicale intervento di riconversione del Sistema Liberista
Relativista, potremo limitare i danni di una tragedia annunciata dai contorni
apocalittici.
“Fermate dunque tutte queste maledette
macchine, rumore di ferraglie e stridere di ruote ferrate!! Voglio ascoltare il
silenzio del mondo e il bisbiglio della pace. Spegnete tutte queste luci e
luminarie e accendete lampade ad olio e candele. Voglio guardare le stelle del
passato! Lasciate che le vostre parole si dissolvano nell’aria, si perdano fra
la schiuma del torrente e brucino all’inferno. Aprite piuttosto il vostro cuore
all’immensità del cielo, e respirate, e respirate la magia che scorre fra il
batter d’ali delle rondini e il garrito dei piccoli che hanno fame – dei
piccoli che hanno sete – che chiedono amore”.
Gianni Tirelli
commenti:
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Nelson SouzzaApr 10, 2012 07:53 PMHello, I am a new follower(71). Thank you for stopping by! I hope your day is a good one and that you will come back again soon. Greetings from Rio de Janeiro/Brasil!

