sabato 14 aprile 2012

NO PSICOANALISI MA AGRICOLTURA di G. Tirelli


NO PSICOANALISI MA AGRICOLTURA  di G. Tirelli

Solo il lavoro della terra e la tradizione, possono soddisfare i bisogni dell’uomo. Vino, folclore, sogni e magia, le passioni. Oggi, la totale omologazione delle azioni, dei pensieri e delle cose, ha eluso qualsiasi forma di confronto e di scambio, svuotando l’uomo del suo spirito divino e quindi, della morale e dell’etica. L’intraprendenza emotiva e primordiale dell’individuo “mobile” - motore di cultura e di conoscenza  - è stata cancellata per sempre dallo strapotere dell’ignoranza e della menzogna imperante; alle emozioni si sono sostituiti i numeri, e alle atmosfere, le immagini.

L’uomo “immobile” del nostro tempo, defraudato di ogni reale parametro, sociale, religioso e politico, cerca, nell’introspezione, la fuga e la soluzione al suo cronico disagio esistenziale, acuendolo ulteriormente.
Un tale e così insopportabile dolore, costringe l’uomo, a dovere decidere tra due sole possibilità;
a) Accettare integralmente il Sistema Potere, le sue logiche e il suo fine, diventandone parte attiva e produttiva. In questo modo, la vittima, cerca e trova consolazione fra le braccia del suo carnefice che, in cambio, pretende ed ottiene la sua totale sottomissione.
b) Il suicidio.
Una terza remota ipotesi, risiede nella possibilità che il proletariato riprenda in mano la propria autonomia di classe e conduca una lotta, colpo su colpo, volta a distruggere fin dalle fondamenta, il Sistema Stato e la borghesia.

Gianni Tirelli

Nessun commento: