UNA
“ROBIN HOOD” TAX di G. Tirelli
In
Italia si è innescato un processo di rifeudalizzazione. Infatti il 10% delle famiglie
più ricche detiene il 60% della ricchezza prodotta, mentre la metà più povera
delle famiglie italiane detiene solo il 9% della ricchezza totale. Una
situazione di disuguaglianza spaventosa, tra le più evidenti trai i Paesi Ocse.
Secondo
le dichiarazioni dei redditi 2010, in Italia solamente 390 mila persone hanno
dichiarato redditi superiori a 100 mila euro (meno dell'1% dei contribuenti),
mentre sono meno di 72 mila persone quelle che dichiarano di guadagnare più di
200 mila euro. In generale solo il 13% dei contribuenti dichiara redditi oltre
i 35 mila euro, mentre sono oltre 10 milioni i contribuenti a zero Irpef.
Dati
che non rappresentano certo un Paese di ricchi. Tuttavia per molti motivi
(primo su tutti il livello pazzesco di evasione fiscale) questi dati appaiono
sottostimati. Una prova in tal senso, arriva da un'indagine sulla ricchezza
individuale degli italiani promossa dal Salone del lusso di Roma (Expo Luxe),
secondo cui in Italia circa 830 mila cittadini dispongono di un patrimonio
personale netto (esclusa la casa di proprietà), superiore ai 600 mila euro.
La
gravità della situazione italiana, non solo è allarmante, ma esplosiva. Questa
nuova razza di fascisti di ritorno, generati dai miasmi di una democrazia
escrementizia, hanno da tempo prosciugato le nostre tasche e oscurato ogni
orizzonte di futuro. In ballo ci sono i nostri figli e nipoti e, per tanto,
ogni anelito di ribellione e di sommossa popolare, è legittimo, doveroso e
auspicabile.
Per
scongiurare a questo povero paese una prevedibile bancarotta fraudolenta,
dovremmo tassare al massimo le loro rendite – le ville, le barche, motoscafi,
autovetture e aeroplani – recuperare al più presto tutta quella montagna di
denaro relativa all’evasione fiscale di questi decenni - smantellare
consorterie e corporazioni - frantumare il potere delle multinazionali e
liberalizzare quelli che, oggi, sono i privilegi di casta, così da restituire agli
italiani il mal tolto e pacificare l’Italia dentro l’alba di una nuova
rinascita.
Di
contro, questi signori dell’oscura borghesia nostrana, dovranno rinunciare a
qualche puttana in meno e grammo di coca. Le feste in piscina saranno più
sobrie e meno caotiche e, loro giardini, un po’ più selvaggi. I loro figli
dovranno rimandandare l’acquisto dell’ultimo modello Ferrari, a tempi migliori.
Alle
ricche signore con il cervello compromesso dalle sistematiche tinte, rosso
Tiziano, consiglierei di limitare al minimo gli interventi di chirurgia
estetica e le snervanti sedute nei centri di bellezza e di contraffazione, per
cominciare ad apprezzare le più decorose rughe del tempo che passa. Un bel
risparmio in cambio di dignità, decoro e sobrietà!
Ergo,
dobbiamo riprenderci e fare rientrare nelle nostre tasche tutta quella montagna
di denaro che ci è stata sottratta indebitamente da questa Cricca mafiosa, in
veste di moderni Robin Hood di giustizia e libertà.
La
politica deve ritornare ad essere passione, vocazione e spirito di sacrificio
- volta al bene comune, alla
tutela dell’ambiente, alla qualità della vita e allo stato di diritto. La
politica ha l’obbligo sacrosanto di farci sperare in un futuro migliore, più
giusto, più libero e, per questo, felice.
Il più
potente sindacalista italiano, il capo della Cgil Susanna Camusso, guadagna
3.500 euro netti al mese. I 12 segretari confederali, la prima linea di corso
d'Italia, circa 2.400 euro. La Cisl e la Uil pagano poco di meno i loro numeri
uno (3.430 euro per Raffaele Bonanni e 3.300 per Luigi Angeletti). Basta
dunque, con i compensi astronomici e le pensioni stellari accreditate a questi
cialtroni dopo solo una legislatura, che mortificano la dignità di tanti e
onesti lavoratori!!
Non è
poi più sopportabile (un vero insulto, alla miseria) vedere cantanti senza
spina dorsale, rifiuti residuali dell’arte, che guadagnano milioni di euro
commercializzando canzonette demenziali idolatrate da seguaci fanatici, figli
della sottocultura imperante. O campioni olimpionici che per mero interesse e
protagonismo, propagandano velenose merendine industriali che i loro figli non
assaggeranno mai. Stars miliardarie del motociclismo e automobilismo mondiale
(evasori per definizione) che, per ingordigia e servilismo verso il Sistema,
garantiscono e sdoganano, in veste di testimonials, i traffici illeciti delle
multinazionali della comunicazione. E poi attori, scienziati, puttane,
giornalisti, imprenditori e affini, servi ad oltranza di un liberismo perverso
e pervertito che si prostituiscono al peggiore offerente, mercificando l’anima
in cambio di una visibilità mediatica. Tutto questo schifo, innesca voglia di
emulazione nei nostri giovani, deresponsabilizzandoli e allontanandoli da ogni
reale parametro di giudizio.
Ecco,
tutta questa spazzatura umana dai portafogli gonfi a dismisura, non ha mai
speso una sola parola di netta indignazione sugli allarmanti problemi, sociali,
umani, politici e ambientali che devastano il nostro presente e ipotecano il
futuro dei nostri figli. Diversamente, se ne sono guardati bene dal farlo,
pensando in questo modo di consolidare e tutelare i loro beceri privilegi
astenendosi così dal rischio, dell’impopolarità.
Provo
un profondo schifo, per tutta questa gente, incosciente e fintamente inconsapevole
della realtà, che pur di affermare il loro status, si è resa responsabile e
complice della deriva morale, etica, umana e di civiltà di questo paese.
E’ ora
di dire basta a tutta questa merda umana, frutto di connivenze, affarismi,
tangenti, interessi particolari, illegalità, impunità e privilegi. Un bel colpo
di spugna può salvare la nazione dalla rovina.
Dunque,
per capirci, tutta questa montagna di denaro che per decenni ha alimentato gli
stomaci senza fondo di politici, imprenditori, mafiosi, intrattenitori e
campioni dello sport, vampirizzando le nostre vite e il nostro domani, deve
ritornare ai cittadini, alla società tutta, per mettere finalmente in moto, un
paese bloccato da quasi un ventennio, dalle ganasce di un’illegalità, assurta a
pratica relazionale quotidiana e sbandierata a motivo di orgoglio.
Gianni
Tirelli
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