mercoledì 16 maggio 2012

UMBERTO BOSSI - LA FINE INGLORIOSA DI UN TRADITORE DELLA PATRIA di G.Tirelli


UMBERTO BOSSI - LA FINE INGLORIOSA DI UN TRADITORE DELLA PATRIA di G.Tirelli

Il reato contestato al Senatur, è relativo ai rimborsi elettorali per un valore di 18 milioni di euro. Mentre per i due figli l'accusa è di appropriazione indebita relativa alle spese personali con i soldi del partito. Ai due "ragazzi" sarebbe stata data una paghetta da 5 mila euro al mese. Al Trota non è stato possibile consegnare l’avviso di garanzia perché il giovane è in vacanza in Marocco con Monica Rizzi, ex assessore regionale, coinvolta in una presunta formazione di dossier ai danni di un avversario di Renzo alle scorse elezioni regionali.
Solo ieri, militanti in via Bellerio, sotto la sede della Lega intonavano il “Va Pensiero” con la mano sul cuore, come a volere commemorare le gesta di un eroe della resistenza. In verità si tratta di un traditore della patria, di un venditore di fumo, che per lunghi vent’anni ha cavalcato lo stato d’animo di un popolo incolto e senza attributi, lusingandolo con promesse di libertà e indipendenza: quella strana razza umana che senza un padrone non sa vivere, decidere, ne programmare un futuro, per riversare ogni altra responsabilità personale sul primo rozzo cialtrone di turno che, per volgarità e ignoranza li sa rappresentare al meglio. Insomma, i fascisti di sempre!

E’ singolare poi, che chi propenda al servilismo e alla sudditanza, siano sempre coloro, che inneggiano sbraitando a suggestive invocazioni di libertà e di giustizia sociale.
Ma la mancanza di pudore e di vergogna, risultano essere il dato più allarmante, frutti velenosi di una disonestà intellettuale di fondo e di un’ipocrisia connaturata. Umberto Bossi, un signore che della legalità ne ha fatto la sua bandiera politica, oggi viene pugnalato dalla sua stessa mano. Un mentecatto che ha disonorato l’Italia, dividendo gli italiani in terroni e padani e sputando sui valori di unità nazionale. Un imbecille che esalta una folla di poveri cristi al grido di “secessione” e di “ce lo abbiamo duro”: il cervello!! E in fine, un vero ignorante – ad honoris causa – privo delle più elementari basi culturali e di ogni concetto di società civile e senso dello stato.

E come dimenticarsi del “Giro della Padania”, delle le Ronde Padane, del rito dell’Ampolla, di miss Padania, della Banca Popolare CrediNord, del film corale della Lega, “il Barbarossa” di Renzo Martinelli (regista dei kolossal flop – trenta milioni di finanziamento), che voleva essere il Te Deum della Padania libera, consegnando alla storia del cinema anche il fotogramma di Umberto Bossi in primo piano e, federalismo compreso? Tutto questo, appartiene a quella serie di baggianate mitiche (pirlate celtiche) che hanno contraddistinto, caratterizzato e definito una delle formazioni politiche più burine, incolte e grottesche, che un parlamento abbia mai ospitato ! Seconda solo al berlusconismo !!

Da questo momento, la Lega di Umberto Bossi, dopo decenni di inutile e snervante mercimonio politico, ulteriormente imbruttita e infiacchita dagli ultimi avvenimenti, e dai tormenti della disillusione federalista, farà ritorno nei bar di sempre, fra un bianco spruzzato e una gassosa col vino, rievocando a voce sommessa, le gesta del loro eroico condottiero, mentre la Padania, sempre più caotica ed inquinata, sta per collassare senza neppure dire, muoio.

Gianni Tirelli





 commenti:

  1. Guarda, sono di Verona, nativo, ma molto contento che la vergogna leghista sia al tramonto, solo a Verona hanno votato ancora il somaro del sindaco il quale vuole bruciare le varie etnie, gente stolta ce n'è ma spero che i verdi xenifobi che non hanno mai letto un libro spariscano per sempre!


gianni tirelli16:48
io sono di Brescia! sono morto al nord ma vivo al sud!!

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