Il primo ministro del governo di Muammar Gheddafy, rifugiatosi in Tunisia, viene consegnato dal governo becchino dei fratelli musulmani, traditori della rivoluzione tunisina e fantocci degli Usa, alla marmaglia alqaidista di Tripoli. Cancellato il diritto d'asilo nell'indifferenza della sedicente "comunità internazionale", il regime di Tunisi è perfettamente al corrente - e connivente - con le barbarie dei pendagli da forca al potere in Libia e sa benissimo che il destino di Al Baghdadi Al Mahmudi sarà simile a quello delle migliaia di libici torturati e uccisi perchè avevano lavorato per la Jamahiryia libera e sovrana. Il destino di Al Mahmudi è parallelo a quello di un altro grande arabo, l'ex-ministro degli esteri e numero due di Saddam, Tariq Aziz, malato, condannato a morte, torturato, nel braccio della morte dal 2003, ma incrollabile nella sua difesa dell'Iraq e di Saddam. Tutto questo sotto il compiaciuto occhio della Nato, dei governi occidentali e dei dittatori del Golfo.
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