(1 Giugno 2012)
“Mi congratulo pubblicamente con il ministro Fornero per la tenacia e
determinazione mostrate nel portare a
conclusione una riforma del mercato del lavoro che rappresenta, nelle
condizioni date, un esempio di riformismo”.
Con queste parole, Anna Finocchiaro, presidente del gruppo parlamentare
del PD al Senato, ha motivato in aula
il voto favorevole del proprio partito all'abolizione dell'articolo 18. Milioni di
lavoratori e lavoratrici che si sono
mobilitati per anni e decenni contro Berlusconi e padronato a difesa di un
diritto “irrinunciabile” sanno ora chi
ringraziare: il Partito Democratico, che oggi consente a Monti ciò che i lavoratori
avevano impedito a Berlusconi.
E che per di più in uno slancio pietoso di zelo “si congratula” addirittura col
governo per la sua “tenacia e
determinazione” antioperaia. Peraltro nessuna sorpresa, a parte i toni:
un partito padronale si colloca coerentemente
con la borghesia italiana, come ha sempre fatto in passato.
Ora vorremmo chiedere a Nichi Vendola : come puoi da un lato rivendicare
Ora vorremmo chiedere a Nichi Vendola : come puoi da un lato rivendicare
le ragioni del lavoro e dall'altro
continuare a invocare l'alleanza col PD , nel momento stesso in cui il PD
colpisce il lavoro e loda i suoi nemici?
Quante parti in commedia vuoi continuare a recitare sul teatro della politica
italiana?
Così vorremmo chiedere a Ferrero e Diliberto: come potete continuare
Così vorremmo chiedere a Ferrero e Diliberto: come potete continuare
a bussare alla porta di Vendola per
negoziare “insieme”.. un accordo col PD, nel momento stesso in cui il PD si
accorda coi padroni contro i lavoratori?
Come potete continuare a puntare ad un accordo col PD ( dopo esservi alleati
in tutta Italia nelle amministrative),
quando il PD plaude all'avversario di classe, vota le sue peggiori misure, e
per di più ne rivendica pubblicamente ilmerito?
Continueremo con maggior forza a chiedere pubblicamente a tutte le sinistre
politiche e sindacali un atto di chiarezza
indispensabile e indifferibile: la rottura col PD, a tutti i livelli politici e istituzionali.
Perchè non si può stare coi piedi
in troppe scarpe: tra i metalmeccanici e i partiti dei padroni occorre scegliere.
Tanto più quando i partiti dei padroni
bastonano i metalmeccanici.
Quanto a noi, non dobbiamo scegliere oggi da che parte stare. La costruzione
Quanto a noi, non dobbiamo scegliere oggi da che parte stare. La costruzione
di un partito rivoluzionario, alternativo
al PD perchè fedele ai lavoratori, si conferma giorno dopo giorno come una
necessità ineludibile.
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