LA GRANDE TRUFFA DELLE ASSICURAZIONI
AUTO e DELLA TASSA SULLA SPAZZATURA......di G.Tirelli
Se un cittadino che per 20/25/30 anni non
ha mai causato alcun incidente stradale e corrisposto annualmente e
regolarmente l’onere relativo alla polizza assicurativa, come è possibile che
non abbia diritto alla restituzione (almeno in parte) del denaro versato per
tutto questo lungo lasso di tempo? E non si pretendono gli interessi, ma che
venga ameno rispettata la regola del, “do ut des”. Anche un bel panettone a
Natale sarebbe apprezzabile!
E’ quindi inconcepibile, illogico e
fuorilegge, il fatto che l’automobilista assicurato, rispettoso delle norme
stradali, concorra sistematicamente al pagamento dei danni procurati da coloro
che eludono ogni regola e civile comportamento, in virtù della garanzia totale
accordata loro dalla compagnia assicuratrice.
Vista l’esorbitanza del premio assicurativo
preteso, è plausibile credere che impugnare una tale istanza di fronte al TAR,
produrrebbe i suoi sporchi risultati. Ma a mio parere, la soluzione più giusta
consiste nel nazionalizzare le compagnie di assicurazione e, a seguire,
autostrade e carburanti.
Vi siete mai chiesti, poi, per quale
empirico motivo e singolare logica, ci viene addebitato l’onere relativo alla
tassa sulla spazzatura? La risposta va ricercata nella nostra stupidità - nella
supina accettazione di norme e regole imposte ad hoc (a fine di estorsivo), e
in una vile e totale sudditanza verso il Sistema Potere. Ci troviamo costretti
a pagare una tassa su qualcosa che non abbiamo mai prodotto, ne
commercializzato e ne propagandato!! Siamo ritenuti colpevoli per avere
consumato e pertanto, costretti a pagare il prezzo per un tale “crimine”,
mentre loro, i Grandi Spacciatori di monnezza, godono di un’impunità
totale.
Siamo stati raggirati per decenni e, come
nel gioco delle tre carte, ci hanno fatto credere di essere gli autori di una
tale sciagura, e colpevolizzato dei disastri biblici, che la stessa ha causato,
causa e che, in futuro, provocherà.
E’ arrivato il momento che i consumatori
aprano gli occhi e inseriscano il cervello, per dare a Cesare le responsabilità
di Cesare.
Alla luce della verità, è l’industria
(Cesare), e non noi, a doversi accollare tutti costi, relativi alla produzione
dei rifiuti e del loro smaltimento! Non puoi “buttare il sasso e nascondere la
mano!” Tu li produci e tu li smaltisci; diversamente, ti adegui e non li
produci!
Assolvere l’industria (sempre e in ogni
caso), esimendola ed escludendola a priori, da ogni addebito, perché
presupposto di sviluppo, occupazione e di benessere (quale!!!), è il più infame
atto di ingiustizia, di ipocrisia e di raggiro sociale del quale, un paese che
si definisce civile, si possa macchiare.
E’ triste e penoso il fatto che il
consumatore accetti, senza obiettare, il pagamento dell’onere, relativo alla
tassa sulla “monnezza”, ritenendolo giustificato e doveroso.
Questa, è una dimostrazione di illusionismo
applicato alla realtà, indotto dal Sistema, che gioca sulla percezione falsata
che ha il consumatore, di ritenersi responsabile (in prima persona), del
problema dei rifiuti, per avere “impunemente” soddisfatto il suo bisogno di
acquisto e le sue necessità. Il contenitore che, in seguito, trasfigurerà la
sua originale funzione in quella di rifiuto, é il paradigma della colpa e,
l’onere di pagarne lo smaltimento, interviene nel consumatore, come elemento di
espiazione catartica. Un bel giochino davvero!!!
Questa idea che induce a ritenerci i
diretti responsabili del rifiuto (involucro, contenitore o imballaggio che sia)
per il solo fatto di avere acquistato il bene, non sta in piedi. E’ solo un
ignobile trucco, per allocchi! Tutta questa immondizia che sta soffocando le
nostre vite è, di gran lunga, più pericolosa e micidiale di qualsiasi altra
droga!
Se vogliamo combattere il consumo di
sostanze stupefacenti, dobbiamo risalire alla fonte e arrestare lo spacciatore
- se ci limitiamo a penalizzare il consumatore, il problema rimarrà tale. Così
l’industria, come lo spacciatore, non può esimersi dalle sue colpe accusando e
puntando il dito contro il consumatore, per avere soddisfatto la sua
necessità!
I cittadini, di fatto, non sono che le
ignare vittime di un grande imbroglio pianificato a tavolino dai soliti quattro
papponi, ingordi e disonorati che, ancora una volta, addossano alla
cittadinanza i costi derivanti dalle loro turpitudini. Della spazzatura, si
deve fare carico chi la produce e non il cliente/consumatore che acquista il
bene! E su questo, non si discute.
Noi, non siamo altro che dei semplici
“consumatori” (clienti) ma gli “spacciatori”, sono loro: Industriali e
imprenditori! Loro che producono tutta questa montagna merda infetta con il
beneplacito delle istituzioni e delle organizzazioni deputate al controllo e a
fare rispettare le regole. Loro, dagli stomaci famelici e senza fondo, con la
botte piena e la moglie ubriaca e puttana – quelli concussi e collusi con la
politica, con i banchieri e la criminalità organizzata - quelli che
delocalizzano le fabbriche nei paesi poveri per sfruttare e schiavizzare una
manovalanza di indigenti alla canna del gas - quelli con i capitali occultati
nei paradisi fiscali che festeggiano a mignotte e cocaina alla faccia nostra.
Sono loro i responsabili della crescente
disoccupazione e precarietà e della deriva etica, morale e culturale di questo
paese! Loro, la peggiore razza che abbia mai calpestato il suolo
terrestre.
A questo punto l’industria si deve attenere
a tre regole fondamentali e ineludibili, che rientrano nelle logiche di un
mercato etico e responsabile:
a) Concepire e realizzare contenitori
biodegradabili.
b) Farsi carico, diversamente, dei costi
relativi alla loro produzione e conseguente smaltimento.
c) Assumersi l’onere concernente la
realizzazione di Inceneritori, discariche, trasporto dei rifiuti, bonifica del
territorio e di tutto l’indotto.
Ergo, ci siamo rotti i coglioni di essere
trattati alla pari di “bestie ammaestrate” e annuire ad ogni ordine del
padrone! Tu li produci e tu li smaltisci; altrimenti, o ti adegui o chiudi
bottega!
Gianni Tirelli
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