LA RETE: L’OPPIO DEI POPOLI di G.Tirelli
“Il Sistema dorme sonni tranquilli, certo
che la massa di ebeti adoranti, narcotizzati e intrappolati come mosche fra le
maglie della grande ragnatela mediatica, ha perduto per sempre la sua capacità
di di ribellarsi e di combattere”
Mi rivolgo a tutti voi, amici e nemici,
sostenitori e accaniti detrattori, sottraendomi da ogni sentimento di disprezzo
e di odio che in genere nutro per tutti coloro che ancora oggi, nonostante la
tragedia umana, sociale e ambientale che aleggia minacciosa sopra le nostre
teste, persistono nei loro comportamenti dissennati, rendendosi complici
diretti e fautori della fine, prossima e ineluttabile.
Se noi stessi, per primi, siamo incapaci di
riconvertire i nostri comportamenti irrazionali in altri di natura etica e
spirituale, come possiamo minimamente credere di trasmettere quella forza
empatica che dietro le nostre parole, può produrre il cambiamento?
E’ l’esempio che conta e non
l’inconcludente chiacchiericcio ! I fatti concreti e la coerenza dei nostri
atteggiamenti, si ascrivono a metafora delle radici sane e profonde di
quell’albero che è la nostra vita. Un albero che può produrre frutti dolcissimi
se curato a dovere, e frutti velenosissimi se lasciato a se stesso.
Ma mentre io arrivo al succo della
questione, alla radice del problema, gli intelligentoni di turno continuano a
svolazzare fra le foglie secche e i frutti bacati di un albero che sta per
tirare le cuoia ed esalare il suo ultimo respiro. Del resto, l’immagine del
mondo che abbiamo di fronte é la logica e inevitabile conseguenza di una
moltitudine di parassiti in balia della propria coltivata ignoranza che nel
tempo ha trasfigurato in astio, odio, solitudine, intolleranza e fascismo.!
Il mondo ci sta crollando addosso e nel
frattempo i grandi capitalisti sono intenti a studiare nuove forme di
speculazione mentre, dall’altra parte, un branco di stupidi indefessi, in veste
di novelli Sheelock Holmes si limitano a denunciare le cause di un tale
tracollo economico, ambientale, umano e di valori - tutto questo senza muovere
un dito – senza volere rinunciare a nulla per cambiare lo stato delle cose,
anteponendo un fastidioso parlottio all’azione pragmatica. Hanno smarrito
quella passione che consentirebbe loro di avere il polso esatto dell’attuale
condizione in cui versa l’umanità, costringendoli così ad avventurarsi nei
meandri di una realtà che lo stesso Dio onnipotente non sarebbe in grado di
decifrare.
Quando sento parlare di certezza
scientifica, rabbrividisco! Un ossimoro a tutti gli effetti: una calamità che
non ha risparmiato niente e nessuno. Un’opera di distruzione di massa che ha
tradotto tutto in chimica, plastica, tecnologia e rifiuti, e che non ha
precedenti nella storia di questo pianeta – un atto di estrema incoscienza e di
profanazione, per trarre profitti vivisezionando l’opera di Dio. Un peccato
talmente abominevole che ha messo ha dura prova la sua pazienza, e alterato le
logiche e le ragioni degli equilibri perfetti che regolano il cosmo. La terra,
per l’universo (un tutto vivo e pensante), è oggi come una cellula cancerogena
all’interno di un organo del corpo umano, che riproducendosi in forma
ipertrofica, rischia di infettare e contaminare tutto il resto.
E’ per tanto ragionevole pensare, che
presto sarà annientata in virtù di un meccanismo di auto protezione di cui si
avvale l’universo, in circostanze simili. E non sarà ne la prima ne l’ultima
volta!
Ma queste, sono cose che io so, e che
attingo dalla mia mente liberata e dalla mia anima trascendente, mentre i
tanti, che cavalcano l’onda dell’iper/informazione mediatica, non sono che un
branco di asini ammaestrati dall’opera di omologazione del Grande Fratello: la
Rete.
Di veramente nostro, in realtà, non se ne
vede l’ombra (se non in rare eccezioni), indaffarati come siamo a rendere
pubblici i crimini economici, politici, finanziari e ambientali di questa
società e che, in larga parte, sono la risultante dei nostri comportamenti, e
dipendenze dal Sistema Bestia.
Tutto troppo comodo! Non è in questo modo
che ci laveremo la coscienza! Siamo tutti complici e fautori di quella fine che
abbiamo prodotto, e che ce ne guardiamo bene dal volere vedere, rinnegando
l’evidenza dei fatti e rimandando ad altra data quella consapevolezza che ci
costringerebbe ad abbandonare ogni resistenza e inettitudine, per sferrare il
colpo mortale al Sistema Potere.
Dobbiamo togliere la testa dalla sabbia e
guardare in faccia alla realtà, benché dura e dolorosa, ma in qualsiasi caso,
la cosa più opportuna da fare.
L’imminente collasso del Sistema, non è più
una questione di un secolo o di qualche decennio, ma siamo alla vigilia del
punto di non ritorno. E dunque che mi frega di apparire impopolare, offensivo e
catastrofista, suscitando l’indignazione, lo sprezzo e lira degli altri? Sono
in pace perché io so, mentre gli altri sono informati, ma non sanno niente. La
verità è un atto di umiltà – quel processo di bonifica interiore che ci libera
da pregiudizi, conformismi, dipendenze e debolezze per poi condurci al’essenza
delle cose.
Siamo alla Fine, comunque la si voglia
immaginare! Il tempo è scaduto, e se non avete ancora fatto le valige per
abbandonare le città e trovare rifugio e autonomia in qualche luogo sicuro, le
vostre possibilità di sopravvivere, sono nulle.
Il Sistema ci vuole così! Come adesso;
incollati di fronte allo schermo di un computer, inebetiti dall’illusione di
ritenerci liberi, e di poterlo combattere e sconfiggere, in virtù qualche post
trafugato dal grande mare della Rete. Un innoquo gioco d’aria prodotto dal
movimento di un ventaglio, sulla sua chioma posticcia!!
Adesso siamo schiavi a tutti gli effetti.
Questo è il “moderno oppio dei popoli!” Una droga virtuale che ci ha reso
inoffensivi, sterilizzando ogni personalismo, disinnescando in noi ogni impulso
rivoluzionario, e lobotomizzando le nostre coscienze.
L’informazione attraverso i moderni mezzi
di comunicazione, è simile ad un giornale di gossip che registra le notizie in
tempo reale, provocando la maniacale curiosità della gente al pettegolezzo e
relegandola in una condizione di immobilità invalidante - esonerandola così da
ogni oggettiva responsabilità. Il Sistema dorme sonni tranquilli, certo
che la massa di ebeti adoranti, narcotizzati e intrappolati come mosche fra le
maglie della grande ragnatela mediatica, ha perduto per sempre la sua capacità
di di ribellarsi e di combattere.
Lui intanto incassa, e se la ride sulla
nostra conclamata cazzonaggine!
Gianni Tirelli
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