LA FINE INGLORIOSA DI UN’UMANITA’ SNATURATA
“..Un Sistema che sa fare tutto, tranne ciò
che serve veramente all’uomo - un Sistema cancerogeno che da cinquant’anni
chiede soldi ai cittadini per la ricerca, e ti ammazza ancora con il cobalto,
la chemio e la radio-terapia. Nessuno vuole sconfiggere il cancro. A sti
prezzi!
In un tale mondo, non c’é posto per la
giustizia e la libertà poiché, entrambi, possono solo germogliare al sole di
quelle società, epurate da ogni potere...”
Gli individui moderni non riescono ad
immaginare, neppure per un momento, una realtà diversa da quella che
quotidianamente conducono. Questo, è il vero dramma. Sempre impegnati a pulire
casa con intrugli chimici dai nomi più “pittoreschi” e riversare sull’ambiente,
il loro carico di morte e distruzione. Al primo freddo,via con il
riscaldamento, a un accenno di caldo, condizionatore a palla. E poi farmaci,
pillole di ogni genere, forma e colore, diete , creme, cremine, rassodanti,
rigeneranti, snellenti, sbiancanti – una per cagare, un’altra per digerire una
terza per dormire, l’ultima per trombare. Pillole contro ogni dolore, fisico,
morale e psicologico – integratori, vitamine, proteine, anti-ossidanti, ormoni,
estrogeni, antibiotici, beveroni magici, intrugli mortali, costosi, inutili e
tutti dannosi: dipendenze e debolezze che caratterizzano l’umanoide moderno,
senza volontà e consapevolezza.
Il lavacro, poi, sistematico e metodico del
loro corpo, si attesta a paradigma di un luridume interiore che nemmeno cento
docce al giorno potranno mai detergere. Come bestie ammaestrate, girano, per
ore, intorno alla loro gabbia, alla ricerca di quello spazio insperato, che
metterà fine (almeno per una notte) alla commedia tragi-comica del posteggio.
Tempo prezioso buttato nel cesso, dopo otto ore di lavoro sacrificate
sull’altare di un’esistenza svuotata da ogni autentica gioia - unica per
cazzonaggine, nella storia dell’uomo. La loro esistenza è frenetica e
sudaticcia. Hanno un aspetto malato e malinconico, intervallato da schizzi
improvvisi di ilarità che subito dirada, per fare posto ad uno stato depressivo
cronico, più consono alla circostanza. Il loro sguardo è allucinato e smarrito
in contrasto con l’abnorme numero di parole che la loro bocca è in grado di
emettere, senza un vero motivo logico e comprensibile. Parlano di tutto senza
dire niente. Hai fatti hanno anteposto le intenzioni, prese a prestito da
qualche affabulatore televisivo o rivista di gossip. Trascorrono la loro vita
fra un “gratta e sosta” e un “eco pass”. Cappuccino e cornetto farcito di
marmellata, la mattina e, per pranzo, il triste e stomachevole panino
vegetariano, accompagnato da una mezza acqua in bottiglia. Unico vero momento
di relax dove, finalmente appagati e ristorati, si concedono ai succulenti
pettegolezzi di uno fra i quotidiani più inutili e stupidi del panorama
giornalistico: La Gazzetta dello Sport. E’ questo, di tutta la giornata, il
momento più alto e significativo dove, il piacere di esistere, rasenta le
vibrazioni dell’orgasmo sessuale.
Un oceano di menzogne, dalle profondità
incommensurabili, finalizzate al profitto e al privilegio, riproducono, le
sabbie mobili dentro le quali, le società moderne stanno sprofondando.
Vermi aggrovigliati l’un l’altro, dentro un
auto-compiacimento morboso e nauseabondo; uomini senza palle - donne senza
figli - vite senza vita.
In pochi decenni, l’homo sapiens, si è
trasformato in una specie di larva, molle e viscida. Mutazione degenerativa.
Migliaia di anni di evoluzione buttati nel cesso - il male, lavora in discesa!
Quella che oggi, chiamano scienza e
conoscenza, é il più estremo atto di profanazione che mai sia stato perpetrato
nella storia dell’umanità.
L’uomo senza radici del ventunesimo secolo,
ha demonizzato e ripudiato quello che era il suo passato, ritenendolo obsoleto,
privo di dignità e poco igienico. In verità, non c’é nulla di più lercio e
raccapricciante dell’uomo senza radici. Un uomo che ha chiamato libertà la
licenza, furbizia l’intelligenza e civiltà la sua schiavitù. Una forma di vita
che ha devastato il proprio habitat e incenerito il suo spirito – un essere
schizofrenico che espianta gli organi dai suoi simili, per ricucirseli addosso
- un imbecille che ingurgita le merendine della pubblicità, fatte, dice, come
quelle di una volta!! - un maniaco ossessivo che sa tutto sui pesci, e tutto
sui mari quando, di pesci non ce ne sono più e, ì mari, sono cloache a cielo
aperto – sa tutto dei ghiacciai, quando gli stessi marciscono e si squagliano -
tutto di ogni cosa, quando ogni cosa si estingue – un mentecatto che manda
giocattolini miliardari su marte, in nome di qualcosa che chiama progresso, e
aggiunge “presto lo colonizzeremo” –
un idiota che chiama conquiste le atrocità, e bombe intelligenti, le
armi di distruzione di massa – un paranoico che viola ogni principio etico e si sottopone ad interventi
di chirurgia estetica, per colmare il vuoto della sua infinita solitudine –
masse di poveri invasati e idolatri sottomessi ai miti dell’intrattenimento, e
operai dell’Ilva di Taranto che schiattano di tumore per mille euro al mese,
nella più totale indifferenza di tutti. Un Sistema che sa fare tutto, tranne
ciò che serve veramente all’uomo - un Sistema cancerogeno che, da
cinquant’anni, chiede soldi ai cittadini per la ricerca, e ti ammazza ancora
con il cobalto, la chemio e la radio-terapia. Nessuno vuole sconfiggere il
cancro. A sti prezzi!
In un tale mondo, non c’é posto per la
giustizia e la libertà poiché, entrambi, possono solo germogliare al sole di
quelle società, epurate da ogni potere.
Nel frattempo, la pubblicità mente, la
politica mente, la chiesa mente, la scienza mente, ì giornali mentono, e ì
padri mentono ai figli, in un’orgia di relativismo parossistico dove, gli
egoismi e le dipendenze, non trovano ragione, e la paura, generatrice di ogni
male e di ogni dolore, ebbra di sangue, sancisce il suo trionfo.
Gianni Tirelli
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