SCHIAVI DI
COMODITA’ INVALIDANTI
Anche
l’essere umano al pari di tutte le altre forme di vita,
caratterizza la sua originaria natura su un elemento principe e
fondamentale che è alla base di ogni sua funzione: il movimento
fisico. Il movimento costante e metodico del corpo, ha una funzione
rigenerante, catartica ed equilibrante, atta all’espulsione e alla
sintesi di tutte quelle scorie e tossine organiche e psicologiche che
il nostro metabolismo produce quotidianamente
Stitichezza,
allergie, mal di testa, mal di schiena, problemi digestivi,
cardio/vascolari, tumori e compagnia bella, non sono che gli effetti
collaterali e le conseguenze logiche di un’immobilità cronica e
sistematica, che hanno trasformato l’individuo moderno in un
handicappato,
paradigma di un’esistenza svuotata da ogni volontà,
intraprendenza, personalismo e slancio rivoluzionario. La cura
farmacologica, poi, é una ulteriore mazzata alle già precarie
condizioni di questo singolare “soggetto” che, oltre al rischio
di assuefazione, dovrà pagare gli effetti devastanti delle sue
controindicazioni. L’omologazione al ribasso della dignità umana,
è il risultato indotto dell’inattività fisica e della supina
accettazione del dogma liberista. Quelle che oggi sono definite “le
comodità” e che, diversamente dai propositi, si sono rivelate come
l’inedita schiavitù di un inferno quotidiano, hanno drasticamente
e drammaticamente azzerato la soglia di sopportazione del “dolore”
e tradotto ogni atto e pensiero in dipendenza e inettitudine morale,
terreno di cultura del vizio, dell’ozio e della perversione.
Ma noi
vogliamo questo e quello: l’aspirapolvere, il frullatore, il
vibratore, la lava piatti, l’inceneritore, il trattore, il
reattore, il miscelatore, il ricettore, il motore, il condizionatore,
il lettore e il traduttore, a fronte di una comodità invalidante,
causa di obesità e delle conseguenti patologie da immobilismo
cronico. Esiste per tanto un alimento indispensabile e vitale per
l’uomo che sempre viene disatteso; IL MOVIMENTO FISICO MOTIVATO.
Questo
fattore X interagisce modificando, scomponendo, filtrando ed
espellendo tuto ciò che di nocivo incameriamo sotto forma di cibo e
di liquidi all’interno del nostro corpo. Ragione in più di questi
tempi, dove ogni cosa è contraffatta, contaminata, manipolata,
dopata, alterata e pompata. Senza l’apporto di questo “Elemento
Alimento”, nessun’altra suggestiva dieta sbandierata dalla
propaganda liberista, potrà mai dare seri risultati sotto il profilo
della salute (che è anche bellezza), della gioia e di un equilibrio
psico/fisico costante nel tempo.
In verità,
la fatica fisica, applicata ai bisogni primari ed essenziali
dell’uomo, ha l’originaria funzione di produrre gioia,
appagamento, salute e concorre all’interazione creativa con il
resto del mondo e delle sue ragioni, generando conoscenza e
spiritualità. Ogni problema di natura psicologica e neurologica, non
può accampare alcun diritto nell’ambito dell’attività
dell’individuo mobile, essendo lo stesso, per sua natura,
repellente, impermeabile e incompatibile con intromissioni di natura
psicotica.
Noi, che
dovremmo essere api e formiche, ci siamo ridotti a cicale e termiti.
Questa condizione, protratta nel tempo, è trasfigurata in una vera e
propria patologia incurabile, cronica e degenerativa, esente da ogni
possibile cura o terapia, che non sia l’azzeramento dell’uomo
moderno relativista.
Lo
scollamento dalla natura, sommato all’infiacchimento
deresponsabilizzante innescato dal processo industriale liberista,
hanno prodotto quello che è, oggi, l’uomo immobile; una larva
molle e viscida, priva e privata da ogni capacità reattiva,
consapevolezza e senso della realtà.
Questa
condizione, per stringente e logica conseguenza, ha prodotto,
inoltre, un individuo incapace di veri sentimenti, costringendolo ad
uno stato di dissociazione perenne e alterando ogni confine fra la
follia e la realtà.
Del resto,
anche la qualità e la forza delle emozioni sono il risultato di
impegno, di consapevolezza e discernimento e, tutte, fanno capo a
quell’impulso rigeneratore e rivoluzionario che trasforma l’uomo
in credente, l’immobilità in azione: la volontà.
Le inette,
pavide e rammollite società liberiste occidentali, incancrenite e
imbrigliate fra le nodosità di una burocrazia carceraria e da uno
stile di vita parassitario, sono destinate (a breve) a soccombere di
fronte all’invasione delle popolazioni dei paesi più poveri,
individui mobili, forti, volenterosi, sani, passionali e pronti a
ogni tipo di difficoltà e di sacrificio.
La nostra è
una nazione di vecchi rimbambiti e di tanti giovani refrattari ad
ogni sforzo fisico (retoriche eccezioni a parte) che pianificano la
loro vita di fronte a beceri programmi televisivi di intrattenimento,
computer e video giochi, la cui portata diseducatrice e
destabilizzante, è totale.
Comunque
sia, e da qualsiasi lato la si voglia vedere, le nostre società
occidentali dovranno pagare il prezzo della loro immobiltà,
inadeguatezza e stupidità.
E’ tempo
di alzare il culo dal divano delle libertà e impugnare la zappa per
produrre vera energia. Non siamo che un branco di debosciati al
servizio delle nostre debolezze, paure e dipendenze
Gianni
Tirelli
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