giovedì 30 agosto 2012

ECCO !!! COSI' SI FA !!!! GRAZIE NAPOLITANO ...grazie...grazie....grazie....


Sulcis:'Grazie Presidente' Governo, sì ad alternative

'Riconversione sia economicamente sostenibile' Nuova protesta, altri due si barricano a -400

30 agosto, 16:12
Minatori nei cunicoli della Carbonsulcis
Minatori nei cunicoli della Carbonsulcis
Sulcis:'Grazie Presidente' Governo, sì ad alternative
Un ''grazie di cuore" al presidente della Repubblica dai minatori del Sulcis che hanno scritto una lettera a Napolitano dopo le sue parole di solidarietà di ieri. "I minatori Carbosulcis e le loro famiglie, confortati e raggiunti dal Suo sensibile interessamento verso questa causa che coinvolge l'intero territorio del Popolo sardo, in un momento di grande scoramento e disperazione, si esprimono unitariamente nel più sentito e profondo ringraziamento"dice la lettera.
"A Lei - continua la lettera- rivolgiamo un sentito appello affinché venga perseguita l'unica soluzione possibile con l'attuazione del decreto del Presidente della Repubblica del 28 gennaio 1994, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.56 del 9/3/94, che sancisce il finanziamento e la realizzazione del sistema integrato Miniera-Centrale. In fiduciosa attesa - concludono i minatori della Carbosulcis - tutti noi Le rivogliamo un grazie di cuore per quanto farà".
si apre uno spiraglio anche sul fronte politico dopo che il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti a Radio anch'io, a proposito della miniera della Carbosulcis, ha detto che "non sta scritto da nessuna parte che la miniera debba chiudere il 31 dicembre, noi pensiamo che si possano trovare soluzioni". Il sottosegretario De Vincenti ha poi precisato che la miniera della Carbosulcis è al 100% della Regione Sardegna e che quindi è la regione che deve deciderne la chiusura, ma che per il governo sono possibili soluzioni alternative'. tecnica" per il quale c'é bisogno di "un significativo contributo politico".
II progetti di riconversione della miniera del Sulcis - ha proseguito il sottosegretario - devono essere "economicamente sostenibili". Non è sostenibile l'ipotesi di riconversione presentata dalla Regione Sardegna (proprietaria della miniera) "con costi per gli italiani di 250 milioni" l'anno. Domani, ha detto, la regione dovrà chiarire le sue intenzioni, ma "il futuro del Sulcis passa per attività economiche che sappiano stare sul mercato".
Intanto si è giunti alla quarta notte nei pozzi occupati a 373 metri di profondità e nuova giornata di protesta per i minatori della Carbosulcis asserragliati da domenica notte nella miniera di carbone a Nuraxi Figus, nel Comune di Gonnesa (Carbonia Iglesias). Tra i lavoratori c'é forte preoccupazione in vista del vertice di domani a Roma, ma anche tanta determinazione nel proseguire l'azione di lotta. "Noi chiediamo di avere risposte su cosa devono fare - spiega Sandro Mereu, della Rsu Cgil - e chiediamo che al tavolo tecnico ci sia anche il sindacatò. Intanto si estende anche fuori dalla miniera la mobilitazione in sostegno della vertenza Carbosulcis. Questa mattina sono comparsi due cumuli di carbone vicino ai Municipi di Carbonia e e di Gonnesa. "L'amministrazione di Carbonia sostiene la vertenza - afferma Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia - e i lavoratori della Carbosulcis". Dello stesso avviso anche il sindaco di Gonnesa Pietro Cocco: "Il nostro Comune sostiene la vertenza, la miniera è nel Comune di Gonnesà. Alla miniera di Nuraxi Figus, intanto, è giunta questa mattina una delegazione di lavoratori dell'ex Rockwool di Iglesias, protagonisti anche loro nel recente passato di azioni di lotta con varie occupazioni.
Una nuova azione di protesta è stata messa in atto nella miniera: due minatori sono scesi a 400 metri di profondità, barricandosi nel pozzo. Tutti gli altri colleghi, asserragliati a -373 metri, hanno invitato le altre persone presenti (tra i quali alcuni giornalisti) a ritornare a terra e hanno avviato le procedure d'emergenza chiamando anche l'ambulanza nel caso di eventuale malori dei manifestanti. Sale, dunque, la tensione nella miniera di Nuraxi Figus, a Gonnesa, occupata da domenica notte, alla vigilia del vertice in programma domani alle 10 a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, dove si parlerà anche di Alcoa. Dopo il gesto autolesionistico di un delegato Rsu Uil, che ieri si era ferito al polso con un coltello, oggi due minatori, con un'azione improvvisa, sono scesi ad un fermata del pozzo ancora più profonda, a meno 400, barricandosi dentro. Gli altri colleghi, asserragliati da quattro giorni a -373 metri, preoccupati per le sorti dei due manifestanti, hanno avviato le procedure d'emergenza e sono state fatte scende anche due barelle in caso di un eventuale soccorso.
Sulla vicenda del carbone del Sulcis è interventuto anche il vicepresidente di Assocarboni Rinaldo Sorgenti, secondo cui "E' verissimo che il carbone del Sulcis è noto per essere un carbone con un alto contenuto di zolfo, però quello che conta oggi sono le moderne tecnologie che permettono oggi di poter utilizzare convenientemente quel carbone senza i problemi che nel passato evidentemente creava questa situazione".
Sorgenti ha poi affermato che sarebbe meglio se si "si conoscesse e si divulgasse di più quello che è il progetto integrato del Sulcis che da alcuni anni è in itinere e che è stato portato anche all'attenzione dell'Unione Europea,che sta attentamente esaminando la cosa si potrebbe realizzare nel Sulcis (l'unica area in Italia dove la demagogia non porta a discriminare e criminalizzare il carbone) un progetto che è veramente virtuoso e di valenza mondiale. Perché permetterebbe di rilanciare l'estrazione del carbone fino a un potenziale di circa un milione e mezzo di tonnellate, che renderebbe a quel punto economica l'attività e costruire a bocca di miniera una moderna centrale a carbone con la tecnologia adattissima a trattare combustibili ad alto contenuto di zolfo". E infine il vicepresidente di Assocarboni Rinaldo Sorgenti a Radio 24 conclude a replica di quanto sostenuto dall'Enel sul carbone del Sulcis: "Quello che dice l'Enel è corretto, il problema è la tecnologia. Al Sulcis, l'Enel dispone di un modernissimo impianto a letto fluido, e quindi può permettersi di bruciare questo carbone diluito con carbone di importazione, in modo tale da renderlo compatibile con la tecnologia di quell'impianto".

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