domenica 9 settembre 2012

LA DOPPIEZZA DELLA CHIESA


LA DOPPIEZZA DELLA CHIESA
“E’ più facile che un camelo attraversi la cruna di un ago, che un ricco si salvi”.
Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa citazione evangelica dalle alte gerarchie ecclesiastiche? Mai!!  Sarebbe un contrasto logico – un’evidente e lapalissiana eresia; una bestemmia. La Chiesa è la multinazionale più florida del pianeta, e chi la rappresenta dovrebbe, a rigor di logica e sulla base delle oggettive circostanze, finire fra le fiamme dell’inferno ma in verità, l’inferno esiste solo nella testa del diavolo e oggi, il diavolo e la stessa Chiesa, dentro la quale si nasconde l’Anticristo. 
Non chiediamo alla Chiesa di entrare nel merito della gestione politica e tecnica di un governo, ma ci aspetteremmo una presa di posizione, netta ed esemplare quando, gli atti di chi ci rappresenta, intaccano la sfera della comune morale, della giustizia e della libertà. La pratica volta al silenzio assenso, di fronte all’evidenza grossolana di certi comportamenti del potere (antitetici e contrari al comune senso di giustizia e di equità), ci da la misura di quanto la presunta neutralità della Chiesa, si conformi ai vantaggi materiali, mediatici e psicologici che pensa di ricavarne.  
Chiesa e potere, del resto, sono fratelli siamesi e come tali, tesi a giustificare o esaltare reciprocamente (a secondo dei casi e interessi), contraddizioni, vizi e perversioni. Come reagirebbe la Santa Sede se una parte politica invitasse tutti i cattolici a rinnegare una Chiesa malata e inaffidabile, definendola, sulla base degli ultimi avvenimenti, una loggia di pedofili, e risultato ultimo di affinità genetiche?
Ha del paradossale che la Chiesa, di fronte alla gravità della situazione socio economica, umana e ambientale, si perda in sterili crociate e retorici proseliti contro l’uso del preservativo ed altre castronerie del genere. Una vera farsa e presa in giro!!  E non credo che ce ne sia uno, uno solo, fra i milioni di italiani (tranne casi patologici) che prendano sul serio tali boutade.   
Tutto questo a conferma, ancora una volta, della doppiezza di una Chiesa asservita al potere e che, nel mercimonio della fede, afferma la sua natura opportunista e di contraffazione della verità.
Il suo evidente intento strumentale si propone, in virtù di un ricatto morale, di fare leva sulle fragilità e paure degli individui, al fine di spingerli a schierarsi dalla parte politica più gradita al Vaticano.
L’aborto è sempre stato un falso, vergognoso quanto ipocrita pretesto!

La Chiesa - oggi ancora più di ieri - condivide con il potere, la pratica volta ad inseguire la logica dell’interesse particolare e di una speciale immunità. E’ il referente ideale per questa nuova razza di cattolici moderni, generati dall’oscura borghesia industriale, avulsi da ogni principio etico e morale - valore culturale e spirituale. Uno speciale paradiso fiscale dell’anima che, nel sacramento della confessione, promette la remissione da ogni colpa, peccato e crimine.
Non ho mai ascoltato dalla voce degli alti gerarchi del Clero secolare, ferme parole di condanna, contro i sistematici abusi di potere, violazioni, privilegi e leggi su misura, ad esclusivo vantaggio di una classe politica corrotta, collusa e incompetente!.
Questa Chiesa, omertosa e complice, è corresponsabile del tracollo ambientale e dell’opera di profanazione del creato attraverso il quale, ha sempre affermato, possiamo cogliere l’esistenza di Dio.
La Chiesa cattolica che, per sua vocazione, dovrebbe rappresentare il cenacolo dell’etica e, quindi, il supremo esempio di ottemperanza e di cieca fedeltà alla liturgia evangelica, diventa, sull’onda degli ultimi avvenimenti, elemento destabilizzante che rischia di produrre emulazione e la sottovalutazione di tali aberranti comportamenti. Codificandoli poi fra le debolezze umane, apre la strada a un relativismo morale e spirituale senza briglie.
Un tempo, il naturale sentimento di colpa (oggi estinto per sempre), non era che la spia luminosa relativa ad alcuni comportamenti deplorevoli che, accendendosi, ci segnalava l’erroneità dei nostri atti e pensieri, causa di ingiustizia e di gratuito dolore.   
L’atteggiamento volto a minimizzare la gravità degli abusi sessuali consumati su degli innocenti e di tutti gli effetti devastanti, che è facile immaginare, condizioneranno per sempre la loro esistenza, rischia di essere di gran lunga più sacrilego degli stessi crimini commessi. Tali comportamenti, esulano dalla sfera della morale per sconfinare nel delitto efferato, contro la persona e la società civile.
Gianni Tirelli

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