giovedì 1 novembre 2012

SUMMIT E GIORNALISTI: SPERANZA E VILTÀ


SUMMIT E GIORNALISTI: SPERANZA E VILTÀ

di Dario De Angelis
SCRITTO DA REDAZIONE IL . PUBBLICATO IN ATTUALITÀ
Poche ore di sonno alle spalle. Mi sveglio. Impossibile riposare con così tanta adrenalina. Mi vesto e scendo sotto senza perdere altro tempo: voglio leggere i quotidiani per vedere cosa dicono di noi i giornalisti. Napoletano, de Il  Sole 24 Ore, ha scritto un articolo di fondo sul summit di Rimini e sul fatto che l’austerità aumenta il debito pubblico, non il contrario. “Cambiare direzione con la MMT, ora!” è il titolo.
La Repubblica ospita un pezzo di Scalfari che commenta le parole di Mosler: “la disoccupazione è un crimine contro l’umanità”, asserendo che il progetto dell’UE è morto e l’euro è un’arma di distruzione di posti di lavoro. De Bortoli, ispirato dalle parole di Alain Parguez, scrive di essersi pentito del suo articolo del 2 giugno, quello de “l’ non deve morire” poiché non conosceva i dettagli che soggiaciono alla creazione della moneta unica.
Sui quotidiani ci sono parole di apprezzamento per il giornalista Paolo Barnard che con coraggio e perseveranza sta tentando di far uscire l’Italia dall’economicidio con una teoria economica che poggia le sue fondamenta su Minsky, Keynes, Knapp, Godley. L’eccellenza dei relatori è indiscussa e le polemiche sono poche. All’Italia è stata così fornita l’alternativa, quella che tutti stavamo cercando. Fiero di vivere in un Paese in cui, messo da parte il pericolo Berlusconi,[1]  la libertà di informazione è tornata ad essere un pilastro fondante di questa Repubblica.
Mi sveglio in questo 2 stelle a causa del treno che corre sui binari poco lontani. Scendo nella hall per leggere cosa dicono i giornali di uno dei più grandi summit di economia al mondo in termini di affluenza di pubblico pagante. Sfoglio il primo, nulla, il secondo nulla, niente di niente. Non c’è traccia. Non esistiamo e gli italiani non sapranno mai ciò che noi affermiamo: uno Stato a moneta sovrana che spende per il 99% dei cittadini è l’unica vera democrazia. Era tutto un sogno.
I giornalisti[2] sono oggi gli amici autentici del Vero Potere, se ne fregano dei crimini contro l’umanità che favoriscono con il loro silenzio. Il disagio che Monti e la Troika favoriscono non li tocca, la carriera è più importante.
Il Mahatma Gandhi scrisse “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.
Oggi ci troviamo tra la prima e la seconda. Saremo perseveranti perché sappiamo di avere ragione. Noi ci siamo!
Nella foto sopra le locandine dei quotidiani locali il giorno dopo la chiusura della conferenza MMT a Rimini, il 22/10/2012.

[1]     Era lui il problema, vero?
[2]     Ai pochi presenti, stima; avete fatto il vostro lavoro.

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