COUNTDOWN
Oh mio Dio, che ne è stato di questa
terra? Come è potuto accadere, che la tua creatura più straordinaria e
preziosa, la perla più luminosa e di incomparabile bellezza che, fiera e
pulsante ha solcato tutti i cieli dell’infinito universo, si sia piegata a
serva alla volontà del Demonio? E che ne sarà dei nostri figli, inconsapevoli e
innocenti, e quali attenuanti addurrai a loro discolpa? O la tua ira sarà tale
che brucerà ogni cosa, senza sconti ed eccezioni, perché niente che sia di
questo mondo, rimanga a memoria nei tempi a venire, e tutto si dissolva dentro
la furia del vento dell’oblio, e come inerte cenere si disperda nel vuoto
cosmico, senza lasciare traccia alcuna, ne odore, ne voce, ne goccia, ne vago
lamento?
Quella notte la febbre bruciava i
miei pensieri, e le mie membra si contorcevano dentro una isteria morbosa – il
sudore del mio corpo si fece lago che presto, tutto mio essere sommerse, fino a
soffocarmi. Poi persi ogni ragione, e mi abbandonai al sonno della morte.
All’indomani del risveglio, mi
ritrovai penzolante, stretto ad una corda ce mi cingeva i polsi, appeso al
forte ramo di una maestosa quercia, mentre un nugolo di vespe impazzite mi
roteavano intorno, in un turbinio assordante mentre il tempo sfuggiva e lo
spazio precipitava fin giù, dentro il baratro incommensurabile della più
assoluta indifferenza. Un instabile attimo di silenzio congelò il mio terrore,
e in quel fremito di pace, misi a fuoco i miei sensi. Da lontano, un tiepido
bagliore rapì la mia attenzione. Io lo fissai, ipnotico, mentre montava come un
sole sul mare, fino a riempire come un immenso sipario tutta la mia visione e
ogni percezione. Così guardai!
Ho visto l’orrore serpeggiare sopra le nostre teste, e la
solitudine devastare la nostra anima.
Ho visto un’ombra nera come la pece soffocare i nostri cuori,
e un’indicibile paura dilaniare i nostri pensieri.
Mai ho ascoltato un lamento così terrificante e un silenzio
così assordante.
Niente di così funesto aveva mai avvolto la vita degli
uomini.
……. I folli continuavano a danzare e luride baldracche a
battere i tamburi della fine…. Le speranze abbandonano l’universo, i santi si
defilano, gli specchi si infrangono, e miliardi di topi raggiungono il mare per
poi annegare.
Ho visto montagne di vermi uscire dalla terra e come fiumi in
piena travolgere ogni cosa….E vespe e zanzare turbinare nel cielo come
uragani.. e onde di sangue alte come grattacieli, sommergere nazioni.
Ho visto venti di fuoco soffiare a mille l’ora… e i folli
danzare… e luride baldracche pestare sui tamburi della fine…e poi il silenzio e
poi la notte…. eterna.
E tutto il peso dell’abominevole dolore di questa nostra terra,
straziata, stuprata e profanata si abbatté sulla mia anima, fra le urla
laceranti e imploranti della vita, che si contorceva nel fuoco incandescente di
questa modernità canaglia, e il rumore assordante dei tamburi di guerra che
scandivano il countdown della fine.
Io, sino a soffocare, immerso nel sangue innocente di milioni di fiori spezzati
dalla bufera di un potere ignorante, demente e assassino.
Ricordatevi uomini, e ricordatevelo bene, che molto presto la
tecnologia invitante, subdola, seducente, vi renderà per sempre schiavi,
come mai nella storia del mondo -
una schiavitù, non solo del corpo, ma del pensiero e dell’anima.
Ricordatevi uomini, che il tempo non s’attarda, e se oggi non
succederà nulla, la fine della storia e la vostra fine, sono prossime.
Ricordatevi uomini di conservare i semi del Signore, poiché
dalle sementi degli uomini germoglierà solo odio, dolore, morte e follia.
Non dimenticate di guardare negli occhi, prima d’ogni cosa,
l’uomo che vi adula, vi lusinga e vi promette un futuro di fuochi d’artificio.
Ricordatevi che lui stuprerà la vostra donna, e farà dei vostri
figli, carne da macello, per ingrassare le budella dei suoi porci.
Ricordatevi uomini che il tempo è arrivato e non ci sarà più il
tempo.
Ricordatevi uomini, ciò che vi ho detto.
Crediamo dunque davvero, che
dopo avere investigato, violato e profanato i misteri della vita, facendo carta
straccia di ogni principio etico e valore morale, trasformando il tutto in
merce insanguinata da consumare e dalla quale trarne mero profitto, tutto si
possa riassorbire, possa rientrare e ricomporre, senza che l’uomo di questo
secolo dissennato, paghi il prezzo delle sue aberrazioni. Crediamo davvero, che
dopo avere contaminato le acque e l’aria, avvelenato la terra di scorie e
rifiuti tossici, disintegrato e incenerito migliaia di milioni di ettari di
foresta e costrette all’estinzione infinite specie animali e vegetali, tutto si
possa riassorbire, possa rientrare e ricomporre, senza che l’uomo di questo
secolo dissennato, paghi il prezzo della sua perversione e degenerazione? Crediamo
davvero che l’incommensurabile dolore prodotto dalle crudeltà inferte a
centinaia di milioni di bambini nel mondo e alle loro madri - bambini senza
pane e senza acqua e, di altri, affetti dalle più diverse patologie da
denutrizione e di natura igienico-sanitarie, bambini sfruttati, abusati,
espiantati dai loro organi, ridotti in schiavitù, indotti alla prostituzione,
bambini soldato scaraventati a combattere guerre fratricide - crediamo davvero
che tutto questo si possa dissolvere come fumo nel vento, senza che l’uomo di
quest’epoca bastarda paghi il prezzo delle sue inenarrabili atrocità? Crediamo
davvero che tutto si possa riassorbire, possa rientrare e ricomporre, senza che
l’uomo di questo secolo dissennato, paghi con la vita, il prezzo delle sue
immonde turpitudini?
Gianni Tirelli
Nessun commento:
Posta un commento