mercoledì 30 gennaio 2013

FRONTE SARDO...Carbosulcis, denuncia dei sindacati: “L’emiro del Qatar vuole le miniere a costo zero"


Carbosulcis, denuncia dei sindacati: “L’emiro del Qatar vuole le miniere a costo zero"

Tensione alla Carbosulcis: “Se vera la notizia sarebbe l’ennesimo atto di colonialismo verso le lavoratrici , i lavoratori sardi e di tutto il popolo sardo”. I lavoratori contro il Governo e la Regione
redazione cagliaripad,
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L’emiro del Qatar interessato alle miniere sarde. A costo zero. E’ la denuncia dell’Usb del Sulcis, preoccupata per il futuro della Carbosulcis. L’accusa ha due destinatari ben precisi: “reputiamo i maggiori artefici di questa situazione che sta per venire a galla , il governo italiano e
la Regione Sardegna azionista dell’azienda”. Concreto il pericolo di cassa integrazione per i minatori, mentre “non si ha il coraggio di chiedere i fondi CEE per miniere in via di dismissione e puntare a bonifiche ambientali ed a un Polo di ricerca energetica” e “si continua ad insistere sul progetto Integrato Miniera –Centrale, che non verrà mai fatto per svariati motivi che tutti conosciamo. Si fa dunque fatica a capire perché le tecnologie della cattura e dello stoccaggio della Co2costose e incerte anche in contesti più favorevoli, siano  richieste a gran voce qui in Sardegna quando i contributi Europei se li è aggiudicati l’Enel per l’impianto di Porto Tolle.
L’Usb propone una soluzione: utilizzare le innovazioni tecnologiche apportabili con l’applicazione del Brevetto sulla riduzione del tenore di zolfo pre-combustione, depositato dal 1 Luglio 2009 dalla Carbosulcis spa stessa “che dà valore aggiunto al Carbone Sulcis”. L’applicazione di questa tecnologia, sottolineano i sindacati, anche mediante la commercializzazione di sottoprodotti del processo, quali gli acidi umici derivati dal carbone, renderebbe più competitivo il carbone Sulcis. Progetti analoghi, legati anche alla produzione di acidi umici sono già in atto, a partire dal 2008 in giacimenti spagnoli, russi, tedeschi.
E invitano proprio le istituzioni a seguire il modello tedesco, dove negli anni Ottanta è stato messo a punto il piano di riconversione dell’area della Ruhr, la storica regione che ha miscelato enormi bacini minerari e impianti siderurgici “e che ha dato risultati di rilievo nonostante la Germania, con oltre 44 milioni di tonnellate, sia il primo produttore europeo dell’acciaio”.
E infine l’allarme sull’emiro: “Vogliamo sapere se sono vere le voci sempre più insistenti dell’interesse dell’Emiro del Qatar Al Thani alle miniere sarde, che vorrebbe a costo zero. Per fare cosa e per quali loschi interessi ? Se vera la notizia sarebbe l’ennesimo atto di colonialismo verso le lavoratrici , i lavoratori sardi e di tutto il popolo sardo”.

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