LA TASSA SULLA SPAZZATURA E’ UN’ESTORSIONE LEGALIZZATA.
Vi siete mai chiesti, poi, per quale empirico motivo e singolare logica, ci
viene addebitato l’onere relativo alla tassa sulla spazzatura? La risposta va
ricercata nella nostra stupidità - nella supina accettazione di norme e regole
imposte ad hoc (a fine di estorsivo) e in una vile e totale sudditanza verso il
Sistema Potere. Ci troviamo costretti a pagare una tassa su qualcosa che non
abbiamo mai prodotto, né commercializzato, né propagandato! Siamo ritenuti
colpevoli per avere consumato, e pertanto, costretti a pagare il prezzo per un
tale “crimine”, mentre loro, i Grandi Spacciatori di monnezza, godono di
un’impunità totale.
Siamo stati raggirati per decenni e come nel gioco delle tre carte, ci hanno
fatto credere di essere gli autori di una tale sciagura, e colpevolizzato dei
disastri biblici, che la stessa ha causato, causa, e che in futuro provocherà.
È arrivato il momento che i consumatori aprano gli occhi e inseriscano il
cervello, per dare a Cesare le responsabilità di Cesare.
Alla luce della verità, è l’industria (Cesare) e non noi, a doversi
accollare tutti costiriguardanti la produzione dei rifiuti e del loro
smaltimento! Non puoi “buttare il sasso e nascondere la mano!” Tu li produci e
tu li smaltisci; diversamente, ti adegui e non li produci!
Assolvere l’industria (sempre e in ogni caso) esimendola ed escludendola a
priori da ogni addebito, perché presupposto di sviluppo, occupazione e di
benessere (quale!), è il più infame atto di ingiustizia, di ipocrisia e di
raggiro sociale, del quale un paese che si definisce civile si possa macchiare.
È triste e penoso sapere che il consumatore accetti, senza obiettare, il
pagamento dell’onere relativo alla tassa sulla “monnezza”, ritenendolo giustificato
e doveroso.
Questa, è una dimostrazione di illusionismo applicato alla realtà, indotto
dal Sistema, che gioca sulla percezione falsata che ha il consumatore, di
ritenersi responsabile (in prima persona) del problema dei rifiuti, per avere
“impunemente” soddisfatto il suo bisogno di acquisto e le sue necessità. Il
contenitore, che in seguito trasfigurerà la sua originale funzione in quella di
rifiuto, è il paradigma della colpa e l’onere di pagarne lo smaltimento,
interviene nel consumatore, come elemento di espiazione catartica. Un bel
giochino davvero!
Questa idea che induce a ritenerci i diretti responsabili del rifiuto
(involucro, contenitore o imballaggio che sia) per il solo fatto di avere
acquistato il bene, non sta in piedi. È solo un ignobile trucco per allocchi!
Tutta questa immondizia che sta soffocando le nostre vite è di gran lunga più
pericolosa e micidiale di qualsiasi altra droga!
Se vogliamo combattere il consumo di sostanze stupefacenti, dobbiamo
risalire alla fonte e arrestare lo spacciatore - se ci limitiamo a penalizzare
il consumatore, il problema rimarrà tale. Così l’industria, come lo
spacciatore, non può esimersi dalle sue colpe accusando e puntando il dito
contro il consumatore, per avere soddisfatto le sue necessità!
I cittadini, di fatto, non sono che le ignare vittime di un grande
imbroglio pianificato a tavolino dai soliti quattro papponi, ingordi e
disonorati, che ancora una volta addossano alla cittadinanza i costi derivanti
dalle loro turpitudini. Della spazzatura, si deve fare carico chi la produce e
non il cliente/consumatore che acquista il bene! E su questo, non si discute.
Noi, non siamo altro che dei semplici “consumatori” (clienti), ma gli
“spacciatori”, sono loro: Industriali e imprenditori! Loro che producono tutta
questa montagna di merda infetta, con il beneplacito delle istituzioni e delle
organizzazioni deputate al controllo e a fare rispettare le regole. Loro, dagli
stomaci famelici e senza fondo, con la botte piena e la moglie ubriaca e
puttana – quelli concussi e collusi con la politica, con i banchieri e la
criminalità organizzata - quelli che delocalizzano le fabbriche nei paesi
poveri per sfruttare e schiavizzare una manovalanza di indigenti alla canna del
gas - quelli con i capitali occultati nei paradisi fiscali che festeggiano a
mignotte e cocaina.
Sono loro i responsabili della crescente disoccupazione e precarietà, e
della deriva etica, morale e culturale di questo paese! Loro, la peggiore razza
che abbia mai calpestato il suolo terrestre.
A questo punto l’industria si deve attenere a tre regole fondamentali e
ineludibili, che rientrano nelle logiche di un mercato etico e responsabile:
a) Concepire e realizzare contenitori biodegradabili.
b) Farsi carico, diversamente, dei costi riguardanti la loro produzione e
conseguente smaltimento.
c) Assumersi l’onere concernente la realizzazione di inceneritori,
discariche, trasporto dei rifiuti, bonifica del territorio e di tutto
l’indotto.
Ergo, non possiamo più accettare il fatto di essere trattati alla pari di
“bestie ammaestrate” e annuire ad ogni ordine del padrone! Tu li produci e tu
li smaltisci; altrimenti, o ti adegui o chiudi bottega!
Gianni Tirelli
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