martedì 26 febbraio 2013

PADANIA FASCISTA


PADANIA FASCISTA
L’esperienza passata del nazi/fascismo, e la tanta sbandierata memoria storica, hanno attraversato le coscienze degli italiani, senza lasciarne la minima traccia. Occupati come sono all’esercizio del qualunquismo e a coltivare l’ignoranza, fra un reality show e un derby calcistico.

Ed è proprio in momenti straordinari come questi nostri, che le vittime cercano conforto fra le braccia del proprio carnefice, ma non solo; lo sostengono e lo acclamano al fine di esorcizzare la loro miserabile e miserevole condizione.
Il significato di votare Berlusconi sta nel condividere con lui lo sprezzo per le istituzione, la menzogna, la volgarità, l’illegalità e la totale assenza dei concetti di vergogna, di etica e di morale.
Gli italiani che votano Berlusconi, in gran parte appartengono ai ceti meno abbienti, con un livello culturale che rasenta l’analfabetismo. Il restante numero, è relativo, all’oscura borghesia industriale confessionale che, attraverso la corruzione, la falsificazione, la collusione e l’intimidazione, ha raggiunto il suo perverso potere. Ed è nell’esercizio del potere che questa brutta cricca, intende riscattare la sua origine zotica e provinciale e, questo, é il motivo di tanto odio e di un’invidia mal celata, nei confronti degli uomini di cultura e della cultura nel suo significato più generale.
Rimango a dir poco basito quando ascolto le risposte dei rappresentanti della base leghista (discendenti del glorioso popolo celtico!!!!), alle domande di un giornalista. Per non parlare della forma grammaticale in cui sono esposte, del tono di voce bovino, della volgarità gestuale volta sottolinearne ed enfatizzare un contenuto a dir poco inesistente. Ho l’impressione di trovarmi di fronte a dei bifolchi ritardati mentali, o arcaici popoli di un continente sconosciuto, alle prese con un processo di civilizzazione improvviso, dove gli istinti primordiali e le ataviche convinzioni e credenze tribali, prevalgono su ogni sforzo evolutivo, vanificando ogni auspicabile confronto fra persone normali.
Fra gli altri, uno dei motivi che 20 anni fa mi hanno spinto a migrare in senso opposto verso le regioni del Sud, è proprio questo. Chissà, avrei potuto soprassedere ancora per un pò sulla qualità e il costo della vita, sul caos da traffico, sull’interminabile ricerca quotidiana di un parcheggio, sulle continue sanzioni amministrative, sulla tossicità dell’aria, la desolazione di un paesaggio deprimente, piatto e oppressivo, e tanto altro, ma non avrei saputo più accettare, per un solo istante, di vivere nella totale incomunicabilità, assenza di solidarietà, di valori etici ed estetici, di bellezza creativa, e tanto più, in una terra, dove i riferimenti politici, sociali, morali e culturali, venivano incarnati ed esplicitati nelle persone di Bossi e Berlusconi.
A questo punto, la domanda d’obbligo che mi pongo è la seguente: “Che relazione esiste, fra un Nord Italia che si ritiene evoluto, progredito, erudito e civilizzato, con Umberto Bossi e Silvio Berlusconi che lo rappresentano in quanto tale, in forma direttamente proporzionale, come parametro di riferimento, di comparazione, e di archetipo il più rappresentativo?”

L’avere sostenuto, benedetto, acclamato e tenuto in vita per un ventennio questi due esemplari umani che simboleggiano il peggio (non solo della classe politica), ma della società civile, è indicativo del livello di consapevolezza raggiunto dalle masse padane, del loro quoziente intellettuale e capacità critica.
E’ doloroso, e potrebbe apparire una tesi crudele, se non fosse un dato di fatto conclamato e impossibile da confutare.
Berlusconi e Bossi, sono l’esatta rappresentazione iconografica del peggio di questo paese, che ha calamitato al suo interno la parte più marcia dell’imprenditoria italiana, i reietti del sottobosco politico, la creme della peggiore feccia umana in circolazione e della criminalità organizzata. Un sottobosco culturale di quart’ordine, maestri di mistificazione, di contraffazione della realtà e di raggiro, che hanno adottato la menzogna a pratica consolidata, la licenza a baluardo di libertà e della dignità hanno fatto mercimonio.

Bossi e Berlusconi, si sono rivelate le peggiore sciagure che potevano capitare alla gente del Nord, prima ancora della peste nera portata dalla discesa dei Lanzichenecchi nel 1630. Due impostori e traditori della patria, che hanno cavalcato il chiacchiericcio inconcludente e retorico, da bar dello sport e da osteria, dando così fuoco alle polveri di una sub/cultura, da sempre emarginata e relegata (a ragione) nei bassifondi della società e dell’umanità.

Il leghismo, da un lato, e il berlusconismo dall’altro, di fatto, sono le due facce di una bieca speculazione che ha cavalcato un disagio fisiologico, agendo sui lati peggiori della gente, a fronte di promesse di libertà, lavoro e indipendenza territoriale.
Quest’ennesima farsa finale, relativa alla ridiscesa in campo del Cavaliere al fianco della Lega Nord, è l’ultimo atto di una grottesca sceneggiata, che sancirà per sempre la disfatta, il tracollo, la caporetto, di una fra le formazioni politiche più inquietanti e vergognose che un parlamento abbia mai potuto ospitare in tempo di pace. E oggi, che inspiegabilmente, PDL e Lega ritornano sulla scena, rovesciando a loro vantaggio ogni previsione e intenzione di voto, si rafforza il mio severo giudizio sul popolo padano, che li vuole incapaci di qualsiasi analisi oggettiva e conclusione logica, impantanati dentro le sabbie mobili di atavici complessi antropologici di inferiorità, preferendo il masochismo e il martirio, all’idea di qualsiasi cambiamento emotivo e strutturale.

Ecco perché Grillo!! Un atto dovuto! L’effetto logico e straordinario scaturito dalla rabbia e dalla frustrazione di tanti e troppi cittadini, sistematicamente traditi e umiliati dalle aspettative evase e da promesse sempre eluse. 
E’ tempo di suonare la carica. Una chiamata alle armi convinta e responsabile che risvegli gli animi dormienti, l’orgoglio ferito e quella passione sociale e politica che, da sempre, fa vibrare le corde del nostro cuore, oggi disilluso. Con questa gente in giro, il paese non va da nessuna parte!! Solo un colpo di spugna (o in testa) può ricreare le condizioni favorevoli (apocalisse permettendo!) a una ripresa del paese e ripristinarne decoro, dignità, equità e benessere. A tempo debito, la Storia giudicherà in ragione delle loro implicazioni sulla società italiana tutta.
Gianni Tirelli



Anonimo11:46
Ciao Gianni pur condividendo quanto scrivi sull'"intelligenza" dei padani e sulle conseguenze del governo B.B., mi permetto di dirti che la tua è comunque una opinione dettata dalla tua visione politica. Leggendo Lannes e Barnard (tralasciando, per motivi di spazio, il piano illuminato del NWO) non mi sembra che la sinistra sia migliore (anche se ha dovuto usare più ingegno per frodare i propri elettori) nè che Grillo sia la soluzione. Bisogna cambiare la visione della società, come hai già scritto altre volte, senza più affidarsi a pifferai magici.
Buona vita.
Cristiano 67


Odio profondamente i vecchi privi di azione e di spirito e odio profondamente i giovani privi di conoscenza critica e di ragionevolezza.
Se sono buoni son comunisti – da don Milani a papa Roncalli



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