IL LATO OSCURO DEL SIDSTEMA BESTIA
Uno sguardo sociologico sul mondo può essere
considerato uno sguardo doppio con diversi piani di analisi e interpretazioni,
ma che sempre presuppongono almeno una realtà manifesta ed una latente, un
mondo di luce ed uno di ombra, uno diurno e uno notturno, una città di sopra ed
una di sotto e così via. Ci si trova, infatti, di fronte ad una società
contemporanea, con particolare riferimento a quella occidentale, nella quale è
ancora dominante “un'etica” che esprime una visione dualistica degli opposti e
che, per ciò stessa, rende gli individui, i gruppi e le comunità, unilaterali,
parziali e inconsapevoli del lato negativo. Un'etica relativista (una non
etica) che porta al riconoscimento di mondi contrapposti tra luce e oscurità,
tra puro e impuro, tra dio e diavolo, tra coloro, che stanno dalla parte del
bene e coloro che sono identificati o si identificano con il male: in questo
modo gli individui e le comunità sono completamente scissi tra un mondo
superiore di valori con il quale si dovrebbero identificare e un mondo
sotterraneo di valori altri che si oppone con forza al primo. Una forma di
pensiero astratto e astruso, che divide gli esseri umani e le società sempre in
due parti e che si fonda sul principio dell'irriducibilità degli opposti,
nonostante il mutamento nel tempo dei contenuti di bene e di male.
Inoltre, gli individui, i gruppi e le
collettività vivono il male come qualcosa di estraneo, da eliminare con ogni
mezzo perché minaccia la sicurezza delle proprie coscienze: bisogna quindi
sbarazzarsene attraverso la proiezione del negativo sugli estranei da noi,
ancora meglio se questi estranei hanno una pelle di colore diverso o sono
diversi per religione, nazione, genere, handicap fisico o psichico, classe
sociale o qualsiasi altra differenza che possa scaturire dalla formazione
dell'Ombra (il nostro lato oscuro) in quanto comunque manifestazione di una
scissione. A.G.
Il Sistema Bestia (il lato oscuro) è
strutturato e organizzato in maniera tale da renderlo impermeabile ad ogni
interferenza esterna - eludere le
responsabilità oggettive dei suoi colonnelli e adepti, sul loro operato. Le
responsabilità, vengono di fatto distribuite in maniera omogenea e trasversale
su tutti gli aderenti al Sistema, così da rendere inesistente la figura del
“caprio espiatorio”, considerando la responsabilità di tutti una non
responsabilità, una non colpa, e trasfigurando le accuse, in una operazione
diffamatoria, denigratoria con l’intento della delegittimazione preventiva.
Un altro dato caratteriale che
contraddistingue questa “gang” e per affinità la accomuna, alla criminalità
organizzata, è l’omertà. Come all’interno di un clan mafioso, sono soggetti ad
un codice d’onore che devono applicare alla lettera, pena l’estromissione, il totale
isolamento ed altro ancora!
Tutto questo, chiaramente, si riflette sul paese
civile, dove la parte marcia della società si allinea al potere, emulandone i
comportamenti e aggravandone così la condizione generale.
Nella società civile, questo meccanismo viene
applicato in forma diametralmente opposta, dove ogni cittadino è costretto ad
assumersi la responsabilità dei suoi atti e comportamenti, pagando il prezzo
della sua colpa, senza sconti e privilegi.
Il Liberismo, nello specifico, ha
radicalizzato a tal punto le sue degenerazioni sul territorio, da avere reso
impraticabile ogni differenziazione e interdipendenza di merito fra la
politica, l’imprenditoria e la criminalità organizzata. Una società a
delinquere, compatta, coesa e omertosa, frutto di un sincretismo perverso
finalizzato alla conquista di ogni potere - una convergenza mafiosa di interessi particolari, privilegi
e di impunità, impermeabile a qualsiasi interferenza e ingerenza esterna che,
in qualche modo, possa minarne e destabilizzarne l’organizzazione. Per tale
motivo, pensare di potere sovvertire lo stato attuale delle cose con un’azione
democratica, è una pia illusione.
Si è resa così necessaria un’azione di
forza, che in virtù di rivolta di
popolo, armata, sanguinariae e giustizialista, ponga fine allo strapotere della
“dittatura tecnocratica” del Liberismo Liberticida Mediatico.
Definire
dunque il Liberismo un modello socio/economico, portatore di benessere e
civiltà, è una mostruosa menzogna. Il Liberismo, in verità, è un cancro maligno
che si alimenta sottraendo alla società, all’ambiente e alla terra, ogni
risorsa, fino al suo azzeramento. Quando a breve il Sistema, non avrà più nulla
di che nutrirsi, stramazzerà al suolo morente dentro un boato sordo,
travolgendo con se ogni cosa e ogni vita.
La
logica del profitto ha sovvertito ogni valore, principio e regola, mentre
l’appartenenza politica e l’ideologia hanno mutato la loro originaria funzione
e natura, degenerando in quella di consorterie, corporazioni e società segrete,
eversive e criminali.
Gianni
Tirelli
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