giovedì 19 settembre 2013

UN CLICK PER LA RIVOLUZIONE


UN CLICK PER LA RIVOLUZIONE


Scrivo queste poche righe per dare sfogo alla mia rabbia, e alla frustrazione da impotenza davanti a questo mondo che, giorno dopo giorno, si sta consumando fino a spegnersi, esattamente come una candela.  La sola differenza sta nel fatto, che la luminosità che produce lo stoppino impastato con la cera, mantiene sempre la stessa intensità, costante fino alla fine.

Oggi l’oscurità ci sta avvolgendo completamente, e la fine sarà lenta e dolorosa.

 

Non è più il tempo della discussione, ma dell’azione.

La tragedia umana, morale, spirituale che si sta consumando sul nostro pianeta, è così evidente, così lapalissiana, così devastante, che qualsiasi analisi mortificherebbe la verità e sarebbe un pretesto per manipolare la realtà a vantaggio dei soliti relativisti.

Quando ti scoppia una bomba in faccia nessuna analisi, nessun ripensamento è possibile.

Come può trionfare la verità in un mondo di omertà, dove ogni uomo ha un prezzo, dove il potere economico, politico e militare è nelle mani di commercianti, piazzisti senza scrupoli che speculano in maniera vergognosa sui bisogni e le debolezze della gente, decidendone il loro destino?

 

Il no alla guerra è categorico. Così è categorico il no al degrado ambientale, all’estinzione delle forme di vita animale e vegetale, alla manipolazione genetica, all’avvelenamento dell’acqua, dell’aria, all’omologazione dei cervelli, alla sperimentazione, insomma a tutto quel luna park tecnologico, necrofilo che  distribuisce morte e disperazione su tutta l’epidermide sociale, a pagamento.

Oggi la vera rivoluzione non è quella armata, e neppure quella delle parole o del chiacchiericcio intellettuale. Oggi la sola rivoluzione è il silenzio e la rinuncia.

Il sistema, si distrugge rinunciando al sistema, riconvertendo la nostra vita in una nuova vita, cambiando le nostre abitudini, recuperando i valori del vecchio mondo, tanto vilipeso e deriso dall’industrialesimo ateo e pagano.

Per cominciare, basterebbe spegnere la televisione.

Se una buona parte degli uomini di buona volontà facesse questo, qualcosa cambierebbe. A volte basta un click per fare una rivoluzione.



GJTirelli

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